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Colite Ulcerosa, pronte le nuove linee guida IG-IBD per il prossimo triennio

Nuovo impegno e rilancio della campagna per la sensibilizzazione delle MICI nella donna

Abbiamo analizzato in letteratura quanto utile per rendere organica la complessità di questa malattia, inserendo i nuovi farmaci e definendo i regimi di trattamento. Le linee guida IG-IBD per la prima volta adottano la metodologia ‘grade’, che permette di ridurre l’analisi a dati ufficiali” sottolinea Marco Daperno, Segretario Generale IG-IBD

Importanti novità per i gastroenterologi e per i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – MICI, la Malattia di Crohn e la Colite ulcerosa. Da inizio 2022 sarà possibile fare affidamento alle nuove linee guida per la colite ulcerosa realizzate dalla società scientifica Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease – IG-IBD per favorire processi diagnostici e terapeutici uniformi e condivisi.

Le linee guida permettono di dare un indirizzo di utilizzo dei farmaci e delle strategie diagnostiche e terapeutiche – sottolinea Marco Daperno, Segretario Generale IG-IBD – In tal senso, IG-IBD si è impegnato intanto nell’ambito della colite ulcerosa, mentre il prossimo anno le svilupperemo per la malattia di Crohn.

Queste nuove linee guida entreranno nella pratica clinica dei gastroenterologi dal 2022 per almeno un triennio. Con questo lavoro abbiamo analizzato sistematicamente tutto ciò che è presente in letteratura per rendere organica la complessità di questa malattia, inserendo i nuovi farmaci e definendo i regimi di trattamento. Le linee guida di IG-IBD per la prima volta adottano la metodologia ‘grade’, che permette di ridurre l’analisi a dati ufficiali, senza margini di interpretazione. Questo approccio attribuisce un’altissima qualità alle affermazioni, sebbene perda qualcosa nel dettaglio dei casi specifici. Tuttavia, grazie a questo strumento, i clinici avranno elementi probanti per effettuare le proprie scelte terapeutiche per i pazienti”.

IL XII CONGRESSO IG-IBD

L’occasione per la presentazione delle nuove linee guida IG-IBD è stato il XII Congresso Nazionale, organizzato da Health Meetings Group, in corso in modalità online dal 28 novembre al 4 dicembre. Tra gli elementi affrontati nelle diverse sessioni vi sono anche l’incremento della popolazione affetta da MICI, la gestione delle patologie, le strategie terapeutiche innovative, l’importanza della nutrizione, aggiornamenti in tema di eziologia delle IBD, studi di real life in affiancamento ai trials clinici, moderni approcci chirurgici. Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, colpiscono circa 250mila persone in Italia, spesso in età giovanile, e sono particolarmente invalidanti e con ricadute anche sulla vita sociale e lavorativa dei pazienti.

LA CAMPAGNA SU MICI E MEDICINA DI GENERE

Il Congresso IG-IBD è stata anche l’occasione per rilanciare la campagna di sensibilizzazione del 2021 “Insieme si può”, focalizzata sulla donna affetta da Malattia di Crohn o Colite Ulcerosa: un messaggio incoraggiante, che permetta alle donne affette da queste patologie di non scoraggiarsi e di acquisire la consapevolezza che è possibile avere figli, viaggiare, mangiare e condurre una vita normale.

La campagna di sensibilizzazione di IG-IBD è nell’ottica della normalità da riguadagnare – evidenzia Daperno – Nello spot girato dal regista Paolo Genovese con testimonial l’attrice Matilde Gioli andato in onda lo scorso luglio, abbiamo mostrato il risultato che si può ottenere con le terapie in ogni fase del ciclo biologico della donna, soprattutto nella gravidanza. Oltre a questo messaggio positivo, che non è una semplificazione e tiene comunque conto delle difficoltà a cui va incontro una donna affetta da MICI, c’è anche un tema di medicina di genere: oggi esistono approcci terapeutici personalizzati e le donne necessitano di un’attenzione particolare visto che con il loro metabolismo hanno esigenze specifiche, tanto che la maggior parte delle reazioni avverse viene rilevata proprio nelle donne, non esclusivamente in ambito gastroenterologico. Per queste ragioni IG-IBD ha sviluppato la campagna di sensibilizzazione e nell’ultimo anno ha pubblicato una revisione scientifica sistematica di tutta la salute femminile nelle varie fasi dello sviluppo biologico, dal menarca alla menopausa.

L’obiettivo scientifico e culturale lanciato da IG-IBD per il 2022 è che la campagna ‘IBD Donna’ possa tradursi in posizioni condivise tra le ginecologi, gastroenterologi, internisti per i messaggi trasmessi alle donne in relazione a questi aspetti della loro salute, con particolare attenzione alla fase della gravidanza”.

L’IMPORTANZA DELLA NUTRIZIONE NEI PAZIENTI CON MICI

Un tema particolarmente rilevante nell’affrontare le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali è quello della nutrizione. Come sostengono molti nutrizionisti, nella nostra società vi è una tendenza a mangiare tanto, ma a nutrirsi poco.

Questo discorso è particolarmente delicato in coloro che sono affetti da MICI.

Vi sono infatti numerosi casi di malnutrizione, soprattutto nella malattia di Crohn, che sono interconnessi con la patologia. Le ragioni possono essere rintracciate nelle restrizioni alimentari, spesso spontanee da parte dei pazienti, nel malassorbimento del cibo legato alla localizzazione della malattia o alle resezioni intestinali o nelle fasi di attività di malattia che portano un effetto anoressizzante e richiedono un aumentato fabbisogno nutrizionale.

È ormai dimostrato che uno stato di malnutrizione è associato a un decorso negativo delle MICI – sottolinea Simone Saibeni, dirigente medico presso la U.O. Gastroenterologia dell’Ospedale di Rho (MI) – Uno stato malnutrizionale è associato ad una maggiore probabilità di andare incontro a riacutizzazioni della malattia e di essere sottoposti ad intervento chirurgico. Inoltre è associato ad un maggiore rischio di complicanze post-operatorie e a negativo impatto sulla qualità della vita percepita dai pazienti. Le vie di intervento per far fronte a uno stato di malnutrizione sono molteplici: anzitutto, si consiglia un’alimentazione varia e regolare, senza restrizioni se non in casi particolari e comunque decisi da un medico.

In secondo luogo, è possibile supplementare le carenze di vitamine o di oligoelementi che si possono verificare durante la malattia, come nel caso dell’anemia d carenza di ferro, di folati o di vitamina B12. Se i deficit diventano più gravi si può intervenire con supplementazioni nutrizionali e con la nutrizione artificiale, che può essere enterale o parenterale.

Nel primo caso, si procede per via orale (o tramite sondino naso-gastrico), garantendo un transito intestinale anche per nutrire le cellule dell’intestino. La nutrizione parenterale (ossia tramite catetere venoso) invece, si rivolge a quei pazienti con grave stato di malnutrizione, che non possono alimentarsi per bocca o che sono prossimi all’intervento chirurgico per garantire un ripristino delle scorte energetiche. La nutrizionale parenterale è infine necessaria nei pazienti in cui si è sviluppata la sindrome dell’intestino corto, ossia una netta riduzione della superficie assorbente dell’intestino tenue che provoca un sensibile decremento delle spazio per assorbire i nutrienti”.

Redazione Info Nurse

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