“Formazione: punto cruciale per l’evoluzione seria dell’oss”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss).
In questi giorni abbiamo esposto le nostre perplessità in modo complessivo sulla figura dell’assistente infermiere. In questo intervento vorremmo invece soffermarci su un unico punto, cruciale a nostro avviso: la formazione.
Attualmente il percorso formativo dell’oss in Italia prevede 1.000 ore, ma è evidente che questo non è sufficiente per affrontare le sfide odierne. Serve un’evoluzione formativa per migliorare competenze e qualità del servizio, per una serie di motivazioni che brevemente vogliamo sottolineare.
Adeguarsi agli standard europei
In Paesi come Germania e Austria il percorso formativo è molto più strutturato, con durate di due anni o 1.600 ore. Questo dimostra l’urgenza di potenziare la formazione italiana, portandola oltre le 1.000 ore attuali, al fin di offrire un’assistenza migliore e più qualificata.
Superare l’attestato di qualifica
È necessaria l’introduzione di un diploma di qualifica, con almeno 2.000 ore di formazione e il superamento di un esame finale. Questa proposta, sostenuta in passato da Federazione Migep – Stati Generali Oss – SHC OSS attraverso la promulgazione di leggi ad hoc (assistente alla salute e l’assistente socio-sanitario) e ripresa più volte da esponenti politici, garantirebbe una preparazione più solida e una maggiore dignità professionale.
Riqualificazione del personale e ruolo degli istituti sociosanitari
Occorre avviare percorsi di riqualificazione per tutte le figure professionali ad esaurimento, come le puericultrici e gli inf generici, e utilizzare gli istituti socio-sanitari per il conseguimento dei diplomi e percorsi formativi di riqualificazione, evitando scorciatoie come le “sanatorie” previste nel profilo dell’assistente infermiere, in discussione il c.m. da ministero della Salute e Regioni.
Standardizzazione della formazione
La formazione oss è oggi frammentata tra le regioni, con molta disomogeneità. Inoltre gli enti formativi accreditati, avendo come unico scopo il lucrare, hanno abbassato di molto la qualità globale della formazione. È fondamentale creare criteri unificati a livello nazionale per garantire competenze omogenee e facilitare la mobilità professionale.
Criticità della formazione dell’assistente infermiere
Proposte come l’introduzione dell’assistente infermiere con una formazione complementare di 500 ore, che si riducono a 100 per gli oss che posseggono solo la licenza elementare ma hanno almeno cinque anni di esperienza, risultano insufficienti. È fondamentale potenziare la formazione anziché creare figure con competenze maggiori ma capacità limitate.
Formazione continua e certificazione
Bisogna introdurre la formazione continua obbligatoria anche per gli oss o per qualsiasi altra futura figura che ne prenda il posto attraverso la certificazione delle competenze. Le 12 ore annuali proposte per l’assistente infermiere sono del tutto inadeguate.
Riconoscimento e adeguamento contrattuale
L’introduzione di una figura intermedia, meglio formata e con competenze avanzate, richiede anche un adeguamento contrattuale ed economico. Il riconoscimento del valore professionale deve riflettersi in un trattamento economico congruo.
Conclusione
Infine, analizzando soltanto un tema specifico, abbiamo dimostrato che non ci può essere alcuna evoluzione senza l’analisi approfondita della questione e il confronto con coloro che, come noi del Migep – Stati Generali Oss, svolgono e tutelano la professione oss. Per garantire un futuro solido agli oss e migliorare il sistema sanitario, serve una riforma che aumenti le ore di formazione, introduca un diploma di qualifica e standardizzi la formazione a livello nazionale, accompagnata da un giusto riconoscimento contrattuale.
Redazione OssNews24
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