“Assicurazione professionale per gli oss: illusione o realtà?”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss).
Negli ultimi anni i sindacati delle professioni sanitarie, che annoverano tra i propri iscritti anche gli Oss, hanno incluso all’interno delle quote associative l’assicurazione RC professionale per colpa grave. Questa polizza viene presentata come una copertura che garantisce protezione (per gli Oss) da qualsiasi somma che dovessero essere condannati a pagare come civilmente responsabili, totalmente o parzialmente, a seguito di sentenze passate in giudicato della Corte dei Conti.
Tuttavia, un recente articolo apparso online mette “in dubbio” questa copertura. Il segretario nazionale di un famoso sindacato, discutendo della figura dell’Assistente infermiere (sostanzialmente equivalente all’OSS con formazione complementare), ha sottolineato che tale figura non è considerata professione sanitaria ai sensi della legge Gelli-Bianco sulla responsabilità sanitaria.
Di conseguenza, gli Assistenti infermieri non potrebbero ricevere alcuna copertura assicurativa. Questa dichiarazione porta ad una riflessione critica: se gli Assistenti infermieri, e di conseguenza gli OSS, non sono coperti dalla legge Gelli-Bianco, quale tipo di assicurazione dunque viene realmente offerta con la quota associativa dei sindacati?Gli stessi enti assicurativi non hanno mai elaborato parametri assicurativi per l’oss.
Il Decreto legge n. 138 del 2011, convertito nella Legge n. 148 del 2011, impone a tutti i liberi professionisti iscritti a un Albo l’obbligo di sottoscrivere una polizza di responsabilità civile per l’esercizio della professione. Tuttavia, gli OSS non rientrano in questa categoria poiché non sono considerati professionisti e non hanno un Albo. Di conseguenza, è lecito chiedersi quale tipo di assicurazione civile o penale possano realmente avere.
Oggi da una sigla sindacale influente a livello nazionale è stato ammesso che, in effetti, non esiste una reale copertura assicurativa per gli OSS per dolo né per colpa grave o per la nuova figura dell’Assistente infermiere.
La domanda sorge spontanea: perché i sindacati hanno continuato a proporre queste polizze all’interno delle quote associative, pur sapendo che non coprono adeguatamente i lavoratori? E soprattutto, perché non hanno sollevato la questione di questo vuoto legislativo con il governo? Il nuovo regolamento attuativo (D.M. 15 dicembre 2023, n. 232), che obbliga le strutture sanitarie ad assicurare tutto il personale indipendentemente dalla qualifica, esclude comunque gli OSS dal diritto di rivalsa, poiché non sono considerati professionisti sanitari.
Di fronte a queste evidenze, emerge maggior chiarezza e come già evidenziati in molti articoli correlati, oggi, ci chiediamo se le polizze assicurative proposte dai sindacati coprano davvero il rischio professionale per gli OSS o se si tratti, invece, di una protezione limitata al solo supporto legale. È tempo che i lavoratori facciano le proprie riflessioni e verifichino se le promesse fatte corrispondono a verità.
La domanda resta drammaticamente aperta: esiste davvero un’assicurazione per gli OSS nelle quote associative? E se sì, perché non viene dimostrata con documenti ufficiali, come un codice di polizza?
Redazione OssNews24
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