Veneto, Uil Fpl: “Nuove mansioni degli oss sono prive di tutela”
Il sindacato alza la voce contro quella che considera una trasformazione in un “ripiego” per gli operatori socio-sanitari.
Uil-Fpl insorge contro le nuove mansioni a cui saranno adibiti gli operatori socio-sanitari in Veneto, e chiede di riaprire la contrattazione con la Regione. con Enrica Muraro, del coordinamento oss, chiede in una nota “il motivo per cui le sigle sindacali non sono state prese in considerazione in merito alle scelte prese sulla figura dell’operatore socio-sanitario”. E aggiunge: “In realtà conosciamo bene la risposta e il perché non sia stato interpellato chi ogni giorno ascolta e assiste gli oss. Non ci stupisce, quindi, che le mansioni aggiuntive che vengono richieste a queste figure sanitarie, ormai parte integrante per la sussistenza di tutto il sistema sociosanitario, non siano considerate a livello contrattuale e siano prive di ogni tutela”.
Prosegue la sigla sindacale: “Parlare delle mansioni degli oss implica anche doverne conoscere la vita lavorativa. Non si possono prendere decisioni che stravolgono in buona parte questa professione, senza sapere quanto difficoltosa sia la realtà. Soprattutto dopo questa pandemia, che ancora aleggia nelle corsie dei reparti ospedalieri e delle Rsa. L’operatore socio-sanitario non deve trasformarsi in un ripiego per coprire le lacune di formazione e mancanza di personale che tante volte la Uil Fpl ha denunciato. La sua trasformazione deve avvenire attraverso tutele giuridiche e contrattuali che non possono essere prese a cuor leggero, come attualmente sta facendo la Regione Veneto”.
Conclude Muraro: “Questa mancanza di rispetto verso l’esercito degli oss fa tristemente parte della costante mancanza di rispetto che persiste negli anni, con un serpeggiante tentativo di sfruttarli senza offrire alcun riconoscimento economico, costringendoli a soggiacere a imposizioni prese dall’alto e da accettare in silenzio. Come Uil Fpl abbiamo chiesto con forza, anche con un importante momento di confronto che si è tenuto a Rovigo, e torniamo ora a chiedere un tavolo di confronto aperto e decisivo. Non solo sulle nuove mansioni che si vorrebbero attribuire agli oss, ma soprattutto sull’evoluzione, la crescita professionale e contrattuale, in modo che tutto abbia un inquadramento chiaro e preciso. Un argomento scomodo per la politica, che deve essere discusso non solo a livello regionale, ma anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, e non può essere ulteriormente rimandato”.
Redazione OssNews24
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