Formazione

L’OSS e la raccolta ed il trasporto di materiale biologico ai fini diagnostici

Lavoro di fondamentale importanza risulta essere la raccolta del materiale biologico prodotto dallo stesso paziente raccolto essenzialmente per fini diagnostici e in questa attività l’operatore socio-sanitario ricopre un ruolo importante perché è in grado di appuntare informazioni fondamentali sul benessere o sulla sussistenza di alterazioni patologiche di organi e di apparati onde formulare una corretta diagnosi ed apportare trattamenti farmacologici specifici.

I materiali biologici prodotti d’essere umano sono:

  • Urina;
  • Feci;
  • Espettorato.

L’Operatore socio- sanitario che dovesse entrare in contatto accidentalmente con materiale biologico dovrà effettuare successivamente il lavaggio antisettico.

L’Oss e la raccolta delle urine

La raccolta delle urine è finalizzata ad appurare la presenza di distruzioni non sono riconducibili direttamente all’apparato urinario, ma anche più in generale, ad altri organi e apparti.

I parametri di normalità delle urine sono:

  • quantità: posto, che un adulto produce nell’arco di 24 ore circa 1000-1500 ml di urina, va precisato che vi sono fattori influenzanti quali la temperatura dell’ambiente circostante, la perdita eventuale di liquidi per altre vie, l’assunzione di altre categorie di farmaci;
  • colore, che di regola è giallo paglierino, ma può variare a seconda della concentrazione delle urine;
  • limpidezza, nel senso di chiarezza e trasparenza. Dunque, urine torbide  o con sedimento sono indicative di patologie;
  • odore, che varia a seconda della concentrazione.

Gli esami che possono essere compiuti sulle urine sono:

  • L’esame standard: che fornisce informazioni generiche
  • L’urinocoltura: grazie alla quale è possibile riscontrare o meno la presenza di eventuali microrganismi;
  • L’esame sulle 24 ore: per appurare la presenza di alcune sostanze secrete dai reni nell’arco temporale indicato.

Le regole a cui l’operatore socio-sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria dovrà attenersi nella raccolta delle urine sono le seguenti:

  • Lavarsi accuratamente le mani e indossare i guanti protettivi;
  • Informare il paziente che si deve procedere alla raccolta delle urine onde ottenere, quando possibile, una forma di collaborazione;
  • Invitare l’assistito ad eseguire pratiche d’igiene intima prima della raccolta o aiutarlo in caso non lo riesca a fare da solo.
  • Raccogliere le urine in conformità ai protocolli stabiliti dalle direttive infermieristiche sulla quantità e sull’ora del prelievo ed utilizzando sempre campioni di raccolta idonei e sterili;

Nel caso di raccolta di campioni di urine delle 24 ore, l’urina  della prima minzione va eliminata;

  • Chiudere correttamente il campione ed etichettarlo onde favorirne la rintracciabilità

 La situazione del paziente soggetto ad incontinenza o impossiblitato ad alzarsi rende necessaria la raccolta tramite un dispositivo (catetere vescicale) che convoglia in uan sacca esterna l’urina accumulata nell’arco della giornata.

In questi casi; l’OSS dopo aver informato il paziente della tipologia di procedura, garantendone la riservatezza, e dopo aver eseguito le operazioni d’igiene, applicherà il dispositivo di orifizio uretrale , facendolo aderire con nastro adesivo, poi vi collegherà la sacca in posizione tale che da consentire la deambulazione. La sacca quando supera il volume consentito di raccolta di urine va sostituita.    

L’OSS e la raccolta delle feci

Anche le feci costituiscono materiale biologico, definito di rifiuto o scarto, espulso dall’organismo a seguito del processo della defecazione.

 I parametri di normalità delle feci sono:

  • Forma
  • Colore
  • Odore
  • Quantità

Gli esami che possono essere compiuti sulle feci sono:

  • La coprocultura: che fornisce informazioni sulla presenza di microrganismi solitamente non presenti all’interno delle feci;
  • La ricerca di sangue occulto non evidente: che rivela la presenza di alterazioni o anomalie all’interno delle feci.

Le regole che l’operatore socio-sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria dovrà rispettare sono:

  • Lavarsi accuratamente le mani ed indossare i guanti protettivi;
  • Informare l’utente che si deve procedere alla raccolta delle feci; onde ottenere, quando possibile, una forma di collaborazione;
  • Invitare il paziente ad urinare prima della raccolta delle feci o aiutarlo in caso di mancanza di autonomia non ci riesca autonomamente;
  • Raccogliere le feci in conformità ai protocolli in uso e adeguandosi alla lettera alle direttive infermieristiche sulla quantità e sull’ora del prelievo ed utilizzando sempre campioni di raccolta idonei esterili;
  • Chiudere correttamente il campione e etichettarlo onde favorirne la rintracciabilità.

L’OSS e la raccolta dell’espettorato          

Per espettorato si intendono le secrezioni bronchiali espulse quando evidentemente ricorre un’alterazione delle vie respiratorie.

L’esame che è compiuto con più frequenza sull’espettorato è:

  • L’esame colturale che fornisce informazioni sulla presenza di microrganismi responsabili delle infezioni delle vie respiratorie.

Le regole che l’operatore sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria dovrà attenersi nella raccolta dell’ espettorato sono le seguenti:

  • Lavarsi le accuratamente le mani e indossare i guanti protettivi;
  • Informare il paziente che si deve procedere alla raccolta dell’espettorato onde ottenere; quando possibile, una forma di collaborazione;
  • Invitare l’assistito a fare colazione prima della raccolta e a sciaquare la bocca;
  • Raccogliere l’espettorato in conformità ai protocolli in uso e attenendosi scrupolosamente alle direttive infermieristiche sulla quantità e sull’ora del prelievo ed utilizzando campioni di raccolta idonei e sterili;
  • Chiudere correttamente il campione ed etichettarlo onde favorirne la rintracciabilità.

L’OSS e il trasporto del materiale biologico

Ai sensi della Circolare dell’8 maggio 2003, n, 3, rubricata “Raccomandazioni per la sicurezza del trasporto di materali infettivi e di campioni diagnostici”possiamo definire il trasporto di materiale biologico come:  Una serie di attività connesse con la spedizione ed il trasporto di sostanze infettive o potenzialmente tali, di campioni diagnostici e di materiali biologici deperibili, costituiscono un giustificato motivo di preoccupazione per tutti i soggetti interessati: gli operatori sanitari coinvolti nelle attività collegate con il trasporto dei campioni biologici e gli operatori non sanitari addetti al trasporto. L’obiettivo è quello di gestire in sicurezza il trasporto,intra e extra ospedaliero, di materiale biologico, potenzialmente infettivo.

A tal fine, le raccomandazioni vanno eseguite da tutto il personale addetto alla preparazione e al trasporto di questo materiale.

Nello svolgimento di tali attività vanno eseguite appropriate procedure per:

  • garantire la sicurezza del personale coinvolto nelle operazioni di spedizione e di trasporto;
  • impedire la dispersione di agenti infettanti o potenzialmente tossici nell’ambiente;
  • far si che il materiale giunga a destinazione nei tempi e nelle condizioni ottimali al fine di poter essere analizzato, garantendo la sicurezza del personale di laboratorio e l’attendibilità dell’esito.

Le Organizzazioni internazionali coinvolte nella problematica relativa alla manipolazione e al trasporto di materiali biologici e sostanze deperibili hanno predisposto direttive per garantire la sicurezza della categorie di lavoratori professionalmente esposti e quella della popolazione in genrale.

La circolare n 3/2003 integra la precedente circolare ministeriale n 16/1994 che aveva già fornito indicazioni per il confezionamento di materiali potenzialmente infetti e le loro definizioni, alla luce delle raccomandazioni emanate in materia dalle Organizzazioni internazionali.

Ai fini della sicurezza biologica in laboratorio e della tutela nelle fasi di trasporto e spedizione di materiali biologici, gli agenti biologici sono divisi nei seguenti tre gruppi:

Prodotti biologici:

  • materiali biologici ad uso umano e veterinario, compresi sieri e vaccini,
  • prodotti secondo requisiti sanciti dalla normativa vigente e trasportati dietro approvazione o permesso dell’Autorità Sanitaria,
  • prodotti biologici finiti, trasportati prima di aver ottenuto il permesso, per scopi di studio e di ricerca umana o veterinaria,
  • prodotti destinati al trattamento sperimentale di animali,
  •  preparati in preparati in ottemperanza alle normative vigenti

Campioni diagnostici:

  • Tutti i materiali di origine umana o animale, inclusi escreti, sangue e suoi componenti, tessuti e fluidi tissutali

Sono esclusi  gli animali vivi infetti e campioni diagnostici raccolti durante un’epidemia di malattia grave di natura conosciuta che, invece, devono essere trattati come sostanze infettive.

Sostante infettive:

  • Sono i materiali contenenti microrganismi vivi quali batteri, virusi, rickettesie, parassiti, funghi, o tossine da essi prodotti, noti o ritenuti causa probabile di malattia infettiva nell’uomo o negli animali.

In merito al trasporto di sostanze infettive, la preliminare procedura di confezionamento prevede l’utilizzo di un sistema a tre involucri, che comprende:

  • Un recipiente primario che contiene il campione o la sostanza infetta. Può trattarsi di provette, tubi, ampolle, in ogni caso deve esser di materiale impermeabile, a tenuta stagna, con chiusura ermetica, etichettato ed avvolto in materiale assorbente non particolato, quale quale carta bibula o cotone idrofilo, presente in quantità sufficiente ad assorbire tutto il liquido fuoriuscito in caso di rottura del recipiente;
  • Un recipiente secondario, un contenitore di materiale resistente, impermeabile, a tenuta stagna, adatto a contenere e proteggere il recipiente primario. Esso può contenere anche più recipienti primari purché adeguatamente collocati  e singolarmente avvolti in materiale assorbente. All’esterno del secondo recipiente devono essere applicate le schede riportanti i dati identificativi e descrittivi del contenuto ed i dati riguardanti il destinatario e il mittente;
  • Un recipiente esterno che è il contenitore più esterno in cui collocare il recipiente secondario per evitare danneggiamenti causati da fattori esterni quali agenti fisici o acqua. Il contenitore esterno può essere di cartone rigido, plastica, legno o altri materiali resistenti ad urti ed intemperie.

Per il confezionamento, vanno adottate le seguenti misure preventive:

  • Indossare i guanti monouso;
  • I campioni/materiali biologici sono contenuti in recipienti definiti <<primari>> a tenuta . Se il campione è in una piastra (coltura), essa deve essere opportunamente sigillata:
  • Tutti i recipienti primari devono essere identificati in modo chiaro, univoco ed indelebile;
  • L’identificazione chiara, univoca e indelebile deve essere riportata anche su tutta la documentazione a corredo del campione che deve, sempre, essere isolata fisicamente dal campione biologico;
  • Tutti i recipienti <<primari>> (provette, contenitori etc) devono essere collocati in recipienti  <<secondari>>;
  • Inserire il recipiente primario (provetta, piastra, barattolo9 all’interno di un contenitore rigido peri l trasporto (recpiente <<secondario>>). Il contenitore, in plastica e correttamente etichettato (simbolo del materiale biologico) deve consentire la chiusura a tenuta.

Sarebbe di buon auspicio evitare l’utilizzo di vassoi o di altro contenitore sprovvisto di chiusura a tenuta. Se il recipiente primario è una provetta, apporre nel contenitore rigido apposito porta-provette e posizionare all’interno la provetta in posizione verticale. In caso di più provette, queste vanno posizionate singolarmente nella rastrelliera.

In alternativa, si possono utilizzare per le situazioni di urgenza, come recipienti secondari della provetta contenente il campione biologico, buste di plastica monouso, a doppio scomparto di cui uno con chiusura a tenuta.

 Nel secondo scomparto, non chiuso a tenuta, deve essere inserita la documentazione a corredo.

Se si tratta, invece, non di contenitori, ma di biancheria infetta, ad esempio, il confezionamento prevede un sacco interno idrosolubile e un sacco esterno in polietilene.

Al termine del confezionamento, l’operatore si toglie i guanti e si lava le mani.

La spedizione di sostanze infette deve avvenire nel rispetto e in conformità alle specifiche modalità che consentano la corretta conservazione del materiale biologico trasportato e che gli imballaggi abbiano superato, senza danno, test di performance quali la caduta da un altezza di 9 m e prove di resistenza alla perforazione.

Inoltre, la scheda UN deve indicare le seguenti informazioni:

  • Nome, indirizzo, numero di telefono del ricevente;
  • Nome, indirizzo, numero di telefono del mittente;
  • Nome UN (sostanza infetta per l’uomo o per gli animali) seguito dal nome specifico;
  • Numero UN della sostanza;
  • Temperatura di conservazione della sostanza.

Il trasporto di materiale infetto richiede inoltre una serie di ulteriori documenti che devono essere forniti dal corriere ed applicati sul contenitore esterno. Essi comprendono:

  • La dichiarazione di merce pericolosa da parte del corriere;
  • La lista di imballaggio che includa l’indirizzo del destinatario, il numero di confezioni, la descrizione del contenuto, il peso, il valore ( indicare che si tratta di prodotti senza valore commerciale poiché forniti a titolo gratuito);
  • Ricevuta area e il trasporto avviene per via aerea;
  • Ricevuta di spedizione relativa ad altre modalità di trasporto, ove applicabile;
  • Un permesso d import ed export, se richiesto.

Per garantire la sicurezza del trasporto e l’arrivo del materiale nelle condizioni adeguate, è necessario un coordinamento tra il mittente, il corriere e il destinatario. Tale coordinamento si basa sulle specifiche su ciascuno dei soggetti protagonisti di questa operazione.

Il mittente ha la responsabilità di:

  • concordare in anticipo la spedizione sia con il destinatario che con il corriere, in modo da garantire che il materiale e la spedizione venga accettata e il trasporto venga effettuato per la via più diretta, evitando la consegna nei giorni festivi e prefestivi;
  • compilare la documentazione necessaria, inclusi i permessi e i documenti di viaggio;
  • avviare il destinatario della data di arrivo del materiale con debito anticipo.

Il corriere ha la responsabilità di:

  • Fornire al mittente i documenti necessari e le istruzioni per la loro compilazione;
  • Dare informazioni sul corretto confezionamento;
  • Concordare con chi spedisce la via di trasporto;
  • Conservare i documenti della spedizione;
  • Accertarsi che, durante il viaggio, vengano mantenute le condizioni di conservazione del materiale richieste,
  • Avvisare il mittente degli eventuali ritardi nel trasporto.

Il destinatario ha la responsabilità di:

  • Ottenere dalle autorità nazionali le autorizzazioni necessarie per l’importazione del materiale, se si tratta di materiale proveniente dall’estero e fornire al mittente i permessi, le lettere di autorizzazione e gli altri documenti richiesti, qualora dovuti.

Provvedere alla rapida ed efficiente raccolta del materiale al momento dell’arrivo;

Informare il mittente dell’avvenuto arrivo.

Redazione OssNews24

#OSSnwes24 - OSS - operatore socio sanitario

Clicca MI PIACE sulla nostra pagina:
https://www.facebook.com/OSSnews24


"Seguici sul canale OSSnews24":



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *