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Il Migep chiede un incontro al presidente della Commissione salute delle regioni sullo sviluppo delle competenze degli Oss

La Federazione delle professioni sanitarie e socio sanitari Migep chiedono un incontro tecnico a Raffaele Donini (conferenza stato regioni) per discutere sullo sviluppo delle competenze dell’operatore socio sanitario

“Siamo una federazione Oss nazionale, in tutti questi anni abbiamo cercato di mettere in evidenza una formazione obsoleta dell’operatore socio sanitario, e le criticità della legge 42/99 che aveva messo nel limbo totale molte figure. 

Abbiamo fatto parte di un tavolo tecnico Ministero e Regioni nel 2002, per una ridefinizione dei ruoli degli inf. Generici, psichiatrici e puericultrici, dal 2010 al 2012 sul ruolo, funzioni, formazione e fabbisogno dell’oss, sottoscrivendo un documento, una base di partenza per cogliere le esigenze di una nuova organizzazione del lavoro alla luce dell’evoluzione ordinamentale e formativa della professione dell’oss.

Un documento che non ha mai visto la luce per realizzare quanto sottoscritto. 

Come federazione Migep abbiamo raccolto il senso del documento e punto per punto siamo riusciti a realizzare l’area socio sanitaria, il ruolo socio sanitario, il lavoro usurante, arrivando all’oss tutor proposto nel contratto di lavoro.2019 – 2021.

Abbiamo realizzato con l’Opi di Firenze 4 progetti sulla formazione dell’oss attraverso la certificazione delle Competenze, nel 2019 con i vertici della Fnopi ci siamo incontrati con l’obiettivo di proporre un percorso di formazione per gli oss che non sia più diverso da regione a regione, da provincia a provincia, elaborando una bozza e ancor oggi siamo su un tavolo di lavoro con la fnopi per ultimare il documento.

Le regioni stanno sollecitando con linee differenti l’utilizzo di questa figura che non è più in linea con l’accordo stato regioni del 2001, portandoci a ricorrere al Tar con la Fnopi sulla delibera della Regione Veneto sul super oss, partecipando anche al tavolo istituito dalla Regione Veneto sull’esigenza formativa dell’operatore socio sanitario.

La grande complessità che ha l’oss nell’affrontare il grande disagio è data dalla mancanza di una formazione di base e di cultura valida, da una formazione senza controllo che ha rilasciato migliaia di attestati falsi. 

Occorre assolutamente puntare su una nuova formazione, bisogna intervenire sulla riforma dell’oss poiché una figura importante; bisogna tagliare i ponti con le vecchie figure ASA. OTA OSA ecc, slegando questa figura dalle vecchie funzioni, superando l’era primordiale. Si esige chiarezza, diritti, anche per gli operatori che lavorano nel privato e nel terzo settore, non più oss di seria A e di serie B.

La pandemia ha evidenziato l’importanza di questa figura ed essendoci la necessità di riformare e valorizzare la figura dell’oss, abbiamo condiviso il DL della Senatrice Boldrini, e apprezziamo la proposta della Regione Toscana sulla revisione della formazione dell’oss.

La scrivente intende aprire un confronto con la Commissione Salute da Lei presieduta sul tema della formazione oss, e sul progetto dell’allattamento a livello domiciliare per aiutare le neo- mamme nei primi giorni di vita dei loro bimbi, per evitare il rischio di incorrere nella depressione post-partum recuperando la figura della puericultrice. 

Esistono anche altre figure che hanno bisogno di essere riviste, oltre all’autista soccorritore, le CRI come richiamato dal DL della Senatrice Boldrini, i vecchi inf generici, massoterapisti, figure considerate ad esaurimento ma, ancora operano nell’assistenza al cittadino“.

Redazione OssNews24

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