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Oss accusata di aver rubato gioielli alle pazienti ricoverate in un ospedale in provincia di Reggio

L’accusa arriva dalla figlia di una paziente “A mia madre sfilata anche la fede, una umiliazione”. La denuncia per furto di oggetti d’oro a persone ricoverate all’ospedale di Scandiano (Reggio), come viene precisato da “Il Resto del Carlino”, vede indagata una operatrice socio sanitaria residente a Novi di Modena.

Ma non è un caso isolato: ci sarebbero altri simili casi, ovvero di ammanchi di oggetti e di piccole somme di denaro. Episodi avvenuti negli ultimi mesi e che spesso, per lo scarso valore economico o per “vergogna”, non erano stati denunciati alle forze dell’ordine. Tra le vittime di questi furti anche una pensionata di 98 anni, conosciuta nella Bassa Reggiana per essere stata in gioventù una staffetta partigiana a Fabbrico, il paese dove ha sempre vissuto. “Mia madre – racconta la figlia di una delle vittime – a fine marzo è stata ricoverata nel reparto Covid a Scandiano. La notte del 3 aprile si è accorta della presenza di qualcuno vicino a lei. Ha sentito la frase:  ‘Aspetta un attimo che si è impigliata…’. Era la ladra che sfilava la catenina d’oro dal collo. Poi le ha tolto un anello e la fede nuziale, che aveva al dito dal 1946…”.

La sensazione della pensionata è stata quella che la ladra stesse parlando con qualcuno. C’era un complice con lei? Di certo è che al mattino la signora Bruna si è accorta che non aveva più catenina e anelli.

“Mia madre c’è rimasta davvero male. Erano oggetti ricevuti dal marito, morto a soli 50 anni di età per un malore improvviso. Sono ricordi importantissimi per lei…”, aggiunge Marinella. Quella notte non era stato rubato il crocefisso in oro, forse perché staccatosi dalla catenina al momento del furto, finendo sotto la schiena della paziente ricoverata. “Abbiamo deciso di sporgere denuncia – aggiunge la figlia della derubata – perché riteniamo che quel furto sia stato un gesto vigliacco. Oltretutto in un reparto in cui gli accessi sono limitati ai degenti e al personale”.

Ci sono voluti alcuni mesi per arrivare all’identità della donna indagata, residente appunto a Novi: la scorsa estate è stato recuperato il bottino, restituito nei giorni scorsi alla signora Bruna. “I carabinieri di Scandiano sono stati eccezionali. E’ stato un sollievo per mia madre, che dopo il furto si era sentita umiliata. Ora è ospite in una casa di riposo a Reggio, ma con la sua catenina al collo e con la fede e l’altro anello alle dita”.

Redazione OssNews24

Fonte: www.ilrestodelcarlino.it

  • Servizi alla Persona Longarone Zoldo (Belluno): selezione per inserimento di oss

    La Servizi alla Persona Longarone Zoldo, in provincia di Belluno, ha indetto un bando di selezione per la formulazione di una graduatoria di idoneità finalizzata all’inserimento a tempo indeterminato e pieno presso il Centro Servizi “L. Barzan” di Longarone e presso il Centro Servizi “A. Santin” di Val di Zoldo per la figura professionale di operatore socio sanitario (oss). Sono previsti incentivi e benefit per i nuovi assunti, come i buoni pasto e la possibilità di alloggio per i non residenti. I colloqui di selezione possono essere svolti anche in via telematica, se richiesto dal candidato. Le domande devono essere presentate entro le ore 12 del 30 settembre 2024.

    Requisiti

    Per l’ammissione alla selezione indetta dalla Servizi alla Persona Longarone Zoldo sono richiesti i seguenti requisiti:

    • Cittadinanza italiana, ovvero cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, o cittadinanza extracomunitaria con possesso di regolare permesso di soggiorno.
    • Inesistenza di condanne penali passate in giudicato comportanti lo stato di interdizione o misure che escludono, secondo le leggi vigenti, dalla nomina agli impieghi presso enti pubblici.
    • Età non inferiore a 18 anni, compiuti alla data di presentazione della candidatura.
    • Idoneità fisica all’impiego.
    • Attestato di qualifica di operatore socio-sanitario o titoli equipollenti indicati dalla Regione Veneto.
    • Attestati di qualifica di operatore socio sanitario conseguiti presso altre Regioni rilasciato da enti formativi accreditati presso la Regione di conseguimento.

    Domanda di partecipazione

    La domanda di partecipazione alla selezione indetta dalla Servizi alla Persona Longarone Zoldo, redatta in carta semplice, va formulata direttamente sullo schema allegato bando e deve essere indirizzata a: Direttore Generale Servizi alla Persona Longarone Zoldo a.s.c. La candidatura va consegnata in busta chiusa con all’esterno indicata la seguente dicitura: “Candidatura selezione OSS“, indicando nome, cognome e indirizzo del candidato.

    La candidatura può essere presentata, mediante:

    • consegna a mano presso l’ufficio protocollo della Servizi alla Persona Longarone Zoldo la mattina
      dal lunedì al venerdì in via B. Larese 6 32013 Longarone;
    • invio con “raccomandata 1 a/r” al succitato indirizzo;
    • a mezzo PEC all’indirizzo aziendalz@pec.it con all’oggetto “Candidatura selezione OSS”;
      La domanda potrà essere presentata anche per entrambe le graduatorie.

    Selezione

    La selezione indetta dalla Servizi alla Persona Longarone Zoldo prevede: valutazione del curriculum; prova orale-pratica. Nel corso delle prove saranno verificate le conoscenze in merito alle seguenti materie: competenze assistenziali; competenze sociali; conoscenza lavoro d’equipe; conoscenze ambito lavorativo della Servizi alla Persona Longarone Zoldo a.s.c.; capacità relazionali e comunicative interne ed esterne; normativa sicurezza sui luoghi di lavoro.

    Per ulteriori informazioni consultare il qui presente BANDO.

    Redazione OssNews24

  • Assistente infermiere e revisione del profilo dell’operatore socio-sanitario: le riflessioni di Migep – Stati Generali Oss – SHC

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma di Loredana Peretto (Federazione Migep), Antonio Squarcella (SHC OSS) e Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss).

    Le segreterie della Federazione Migep – Stati Generali Oss – SHC OSS desiderano richiamare la vostra attenzione sulla recente proposta di istituzione del profilo dell’assistente infermiere, e sulla revisione del profilo oss, prossima alla formalizzazione legislativa. Pur riconoscendo la necessità di una riforma del sistema sanitario nazionale, emersa con maggiore urgenza a seguito della pandemia e dell’aumento dei bisogni della popolazione, e la necessità di rivedere i profili professionali, compreso quello dell’oss, riteniamo che la revisione in atto sia limitata e distante dalle aspettative emerse nei vari incontri, consultazioni e audizioni con le regioni, esprimendo a pieno le nostre legittime perplessità.

    Accogliamo positivamente l’introduzione di una figura intermedia tra l’operatore socio-sanitario (oss) e l’infermiere, riconoscendo che il Servizio sanitario nazionale deve evolversi per rispondere alle sfide attuali. Riteniamo essenziale che questa nuova figura rappresenti un’opportunità di crescita professionale per gli oss, consentendo loro di avanzare verso il ruolo di assistente infermiere e, successivamente, con un’adeguata formazione, accedere a percorsi universitari in infermieristica.

    È noto come una delle maggiori disfunzioni del sistema sanitario riguardi il settore infermieristico. Già dal 1999, la carenza cronica di infermieri ha generato una situazione insostenibile, sia per il personale infermieristico, costretto a un aumento delle mansioni e privo di un adeguato riconoscimento professionale ed economico, sia per i pazienti, penalizzati dalla mancanza di personale negli ospedali e nelle strutture territoriali.

    Prima dell’adozione delle direttive comunitarie, emanate per armonizzare la formazione degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, in Italia esistevano quattro figure professionali: gli infermieri professionali, gli infermieri generici, le puericultrici e gli ausiliari. Con l’entrata in vigore della Legge n. 42/1999 (infermieri generici, puericultrici) sono state progressivamente messe ad esaurimento, riducendo di fatto le prestazioni sanitarie assistenziali in un contesto di crescente domanda.

    Nonostante che sia stato disperso un patrimonio umano e professionale insostituibile, è stata data la possibilità di equiparazione come infermieri professionali, tale opportunità è stata limitata nel tempo, impedendo a molti di usufruirne. Inoltre, il decreto attuativo previsto dalla legge 42/99 non è mai stato emanato.

    Nel 2005, un disegno di legge (n. 3268) cercava di valorizzare tutte le competenze infermieristiche esistenti, proponendo la creazione di una figura intermedia denominata “infermiere diplomato”. Questa figura avrebbe dovuto unificare varie professionalità esistenti (Infermieri generici, puericultrici), andando a unificare molteplici figure di operatori esistenti (OTA, ADEST, ASS, OSA) in un unico ruolo di OSS, con un percorso formativo adeguato (1.200 ore) attraverso l’istituto tecnico sanitario connesso con le regioni e ristabilire il vuoto assistenziale creato dalla Legge 42/99.

    Tuttavia la politica, i sindacati e le rappresentanze professionali Ipasvi hanno ostacolato questa proposta, portando alla situazione attuale in cui gli oss, gli infermieri generici e le puericultrici si trovano in una posizione di incertezza e mancanza di riconoscimento con il sistema assistenziale retto solo da due figure.

    Nel 2012, durante un tavolo tecnico tra il ministero della Salute e le Regioni, (su ruolo, funzioni, formazione e programmazioni del fabbisogno dell’operatore socio sanitario), fu redatto un documento per uniformare e migliorare la formazione degli oss, monitorando il livello di competenza acquisito. La nostra Federazione, come componente del tavolo di lavoro, presentò una proposta alternativa “aiuto infermiere”, alla figura intermedia presentata dalle rappresentanze professionali Ipasvi denominata CoSS, in quanto le trasformazioni demografiche ed epidemiologiche hanno determinato un cambiamento nella domanda di cure e di assistenza attraverso la riorganizzazione dei sistemi sanitario e socio sanitario assistenziale. Proposte che non furono mai discusse a causa dell’instabilità politica.

    Negli anni successivi, la necessità di individuare la professione dell’oss, in una relativa area funzionale è emersa con crescente urgenza attraverso l’Atto di indirizzo delle Regioni, anche a seguito della legge n. 502/1992 art 3 octies, l’individuazione dell’area sociosanitaria, richiamata poi dalla legge Lorenzin 3/18, e il ruolo socio- sanitario con il DM n. 73/2021.

    Sono state presentate alla Camera due proposte di legge per migliorare la formazione degli OSS: l’introduzione delle figure di “assistente socio-sanitario con 1.400 ore” e “assistente alla persona con 2.000 ore” attraverso un diploma di qualifica. Queste proposte prevedono un percorso formativo più esteso e rigoroso, in conformità con la formazione Europea, con l’istituzione di un Istituto Socio-Sanitario che garantirebbe una formazione uniforme su tutto il territorio nazionale, permettendo di unificare tutte le professioni ancora vigenti nel sistema assistenziale, prevenendo anche la proliferazione di attestati non riconosciuti.

    La corposa evoluzione della formazione e dello status giuridico dell’infermiere richiede una ridefinizione delle competenze, delle responsabilità e dell’attuale percorso formativo dell’operatore socio-sanitario che superi anche la frammentazione degli attuali contenuti formativi e dell’operatività (oss e oss fc). Purtroppo la Fnopi ha ammesso gli errori commessi negli anni, proponendo ora l’introduzione dell’assistente infermieristico (ex infermiere generico) con un inquadramento che riteniamo limitato e privo di una reale possibilità di evoluzione professionale. Questo ha generato perplessità tra gli stessi infermieri e gli OSS, portando a una situazione di incertezza e confusione.

    L’attuale proposta di revisione del profilo dell’oss e di introduzione dell’assistente infermiere presentata in Conferenza Stato-Regioni, sembra orientata verso una soluzione di compromesso, che rischia di sminuire ulteriormente il ruolo dell’infermiere e degli oss. La nuova figura dell’assistente infermiere potrebbe, infatti, trovarsi intrappolata tra le competenze infermieristiche e le attività proprie dell’oss, generando incomprensioni e sovrapposizioni di ruoli.

    Una delle criticità maggiori riguarda la proposta di una formazione a distanza (Fad) per questa nuova figura, priva di una valutazione attitudinale degli studenti. La mancanza di una chiara definizione del ruolo e di un adeguato percorso formativo potrebbe generare ulteriori problemi in termini di responsabilità legale e sicurezza dei pazienti, con il rischio di una sovrapposizione delle competenze tra oss, assistente infermiere e infermieri.

    La formazione è insufficiente, poiché troppo breve per le richieste di competenze complesse che verranno attribuite. Risulta, inoltre, che i requisiti curriculari richiesti per il coordinamento del corso oss, con la medesima funzione del coordinamento del corso dell’assistente infermiere, appaiano poco chiari, sarebbe opportuno allineare il testo a quanto già previsto per il coordinamento del corso per assistente infermiere, tenuto conto della prevalenza delle funzioni assistenziali in capo alle figure professionali in discussione.

    Le scriventi hanno sempre sottolineato le difficoltà e le sofferenze che caratterizzano la professione degli oss e delle figure ad esaurimento. Ribadiamo a distanza di più di anno la nostra posizione di allora oggi arricchita di ulteriori spunti di analisi e approfondimento, non nascondendo dubbi.

    La sensazione è che la politica stia cercando di affrontare la carenza di infermieri con soluzioni temporanee, introducendo figure ibride come il “super oss” proposto da alcune Regioni. Tuttavia, tali soluzioni rischiano di peggiorare le condizioni lavorative e di creare ulteriore confusione tra le varie figure professionali. La creazione dell’assistente infermiere potrebbe anche accentuare le disparità regionali nella formazione e nell’utilizzo delle risorse umane in sanità, generando incomprensioni e conflitti tra i professionisti.

    In conclusione, esprimiamo la nostra preoccupazione che le figure dell’oss e dell’assistente infermiere possano rimanere intrappolate in un limbo burocratico, prive del riconoscimento e della valorizzazione che meriterebbero. La nostra speranza è che queste nuove figure non diventino, come il personaggio interpretato da Robin Williams nel “Bicentenario”, dei servitori invisibili di un sistema che ne sfrutta le competenze senza riconoscerne appieno il valore.

    Rivolgiamo quindi un appello affinché le nuove figure (oss – assistente infermiere) vengano adeguatamente inquadrati nell’area socio-sanitaria e nel ruolo socio sanitario in quanto è stato ignorato la parte anagrafica delle leggi di Stato, con un riconoscimento contrattuale appropriato, migliorando le condizioni economiche e prevedendo un sistema di assicurazione professionale poiché viene a mancare presupposti della Legge n. 24 del 2017 in merito alla responsabilità professionale, sia per dolo che per colpa grave. È inoltre fondamentale riconoscere il lavoro di questi professionisti come usurante.

    Infine invitiamo le SS.LL. a porre maggiore attenzione alle reali esigenze del sistema sanitario e a promuovere soluzioni che valorizzino effettivamente il personale, garantendo così una sanità più efficiente, equa e sicura per tutti i cittadini. Porre maggior attenzione sulla nuova formazione, poiché in molte regioni, i Nas sono intervenuti per sequestrare attestati oss non validi, causando notevoli disagi ai cittadini che avevano investito in percorsi formativi non riconosciuti.

    Suggeriamo di puntare sulla centralità della formazione, della professionalità e sul riconoscimento delle competenze, creando un sistema che valorizzi realmente tutte le figure assistenziali, comprese quelle spesso dimenticate. Il futuro delle professioni sanitarie dipenderà dalla capacità di riconoscere e promuovere queste figure, dando loro lo spazio e il riconoscimento che meritano. Solo così sarà possibile risolvere la crisi del personale e migliorare la qualità assistenziale.

    Di certo va aperto un dibattito sull’utilizzo corretto dei profili professionali oss, assistente infermiere, evitando criticità e sovrapposizioni, affrontando anche il sovramansionamento degli oss e il demansonamento degli infermieri e l’emarginazione di quei professionisti dichiarati ad esaurimento. Lo ripetiamo: mancano professionisti.

    Redazione OssNews24

  • Assistente infermiere, Chierchia (Cisl Fp): “Opportunità da non sprecare”

    “La figura dell’assistente infermiere rappresenta una potenziale svolta per il sistema sanitario italiano. Tuttavia questa opportunità rischia di essere sprecata, se non gestita correttamente”. Così, in una nota stampa, Roberto Chierchia, segretario nazionale della Cisl Fp, riferendosi ai contenuti dello schema di accordo recentemente inviato alla Conferenza delle Regioni.

    “La Cisl Fp, già nel giugno 2023, insieme alle altre sigle confederali, ha espresso un parere sul tema durante un tavolo di confronto con il ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni – spiega Chierchia -. In quella sede avevamo manifestato la nostra volontà di contribuire a strutturare una nuova figura professionale, con l’obiettivo di non danneggiare le carriere degli operatori socio-sanitari (oss) o degli infermieri, ma che anzi ne integrasse i percorsi di crescita”.

    Sempre Chierchia: “Vogliamo creare una figura che arricchisca il sistema sanitario pubblico e privato, fornendo nuove opportunità professionali. Una figura che, tra l’altro, è già presente in molti sistemi sanitari internazionali, dove ha trovato un suo spazio giuridico e operativo, senza creare conflitti di competenze. Questa figura potrebbe migliorare l’efficienza del nostro sistema, ma solo se affiancata a una valorizzazione economica e contrattuale adeguata per tutti i professionisti sanitari, per gli oss e, in futuro, per la stessa figura dell’assistente infermiere, con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni o conflitti di competenze che potrebbero portare a inutili contenziosi legali”.

    Chierchia sottolinea come questa valorizzazione sia fondamentale per rendere le posizioni lavorative del comparto sanitario attrattive e competitive a livello europeo: “Non possiamo permetterci di perdere professionalità verso altri Paesi, come già sta accadendo. La crescita e la stabilizzazione delle competenze sono il pilastro per garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai cittadini. Affinché l’implementazione di questa nuova figura possa avere successo, serve una contestuale rivisitazione sia del profilo dell’infermiere, con il riconoscimento anche della specializzazione infermieristica, con adeguata integrazione contrattuale e salariale”.

    E ancora: “Concordiamo inoltre con quanto più volte ribadito dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che chiede di aprire una riflessione anche sulle competenze delle professioni sanitarie con l’obiettivo di ampliare l’utilizzo dei professionisti per dare maggiori risposte e magari alleggerire la parte medica di alcune incombenze che li distolgono dall’attività prettamente professionale per la quale si sono formati”.

    Aggiunge Chierchia: “Anche per il profilo dell’oss, poi, chiediamo analoghe revisioni, adeguando le ore di didattica, formazione, aggiornamento professionale e un’attenzione al perimetro di competenze affidate: ad esempio l’attività di pulizia ed igiene, ad oggi circoscritta all’assistenza del paziente, è stata tramutata in competenza generale di cura e disinfezione dell’unità di vita, degli ambienti e degli oggetti, estesa al domicilio e alle strutture di cura, costituendo un oggettivo aggravio dei carichi di lavoro oltre a rendere meno centrale l’assistenza diretta al paziente. Ad oggi le nostre proposte avanzate per migliorare il testo dello schema di Accordo e prevenire distorsioni sono state solo parzialmente accolte”.

    “Un aspetto critico che manca completamente nello schema di Accordo – prosegue Chierchia – è un chiaro inquadramento contrattuale per la nuova figura professionale. Questo è particolarmente preoccupante, dato che siamo nel pieno delle trattative per il rinnovo dei CCNL 2022-2024 del comparto sanità pubblica. Abbiamo chiesto che l’Assistente infermiere sia inquadrato nell’Area degli Assistenti, con uno specifico incarico che ne definisca chiaramente il ruolo”.

    E ancora: “Inoltre è fondamentale che le Regioni, durante la fase di accreditamento delle aziende sanitarie private, verifichino che i livelli retributivi siano in linea con quelli previsti dal Ccnl della sanità pubblica, a prescindere dal contratto applicato. Un tema particolarmente urgente alla luce delle gravi problematiche nel settore della sanità privata, dove continuiamo a osservare il rifiuto da parte dei datori di lavoro di rinnovare i contratti collettivi sino ad oltre 12 anni, come nel settore Rsa, dove abbiamo proclamato lo sciopero nazionale il prossimo 23 settembre”.

    “Un’altra delle proposte avanzate dalla Cisl Fp – continua Chierchia – riguarda l’esenzione dei costi di formazione per l’assistente infermiere e l’estensione della normativa sulla responsabilità professionale, affinché questa nuova figura non sia esposta a fenomeni di sfruttamento o dumping professionale. È indispensabile che fin dalla fase di definizione degli accordi, vengano fissati criteri chiari e vincolanti che tutelino questa figura”.

    Conclude Chierchia: “Alla luce di tali considerazioni, riteniamo essenziale un confronto partecipativo per evitare di creare una figura che non riesca a rispondere né alle esigenze del sistema sanitario né a quelle dei giovani che desiderano intraprendere una carriera in questo settore. Chiediamo pertanto che sia aperto subito un dialogo continuo con le organizzazioni sindacali. Solo attraverso una corretta strutturazione delle figure professionali e una valorizzazione economica adeguata, possiamo garantire la sostenibilità del sistema e il successo delle riforme previste, incluse quelle del Pnrr”.

    Redazione OssNews24

  • Centro Servizi Anziani “Umberto Bagarella” di Dueville (Vicenza): concorso per 3 posti da oss

    Il Centro Servizi Anziani “Umberto Bagarella” di Dueville (Vicenza) ha indetto un concorso pubblico, per soli esami, finalizzato alla formazione di una graduatoria per tre assunzioni di personale a tempo indeterminato con il profilo di operatore socio-sanitario (oss). Termine di scadenza per la presentazione delle domande: 24 settembre 2024.

    La graduatoria potrà essere utilizzata per eventuali esigenze straordinarie, per la temporanea copertura di posti vacanti, per la sostituzione di personale a tempo indeterminato temporaneamente assente ed inoltre anche per la eventuale copertura di posti a part-time. Un posto in concorso è riservato prioritariamente a volontari delle forze armate.

    Requisiti

    Per l’ammissione al concorso indetto dal Centro Servizi Anziani “Umberto Bagarella” è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:

    • Licenza della scuola dell’obbligo e titolo professionale di Operatore soci-sanitario, oppure il titolo di addetta all’assistenza conseguito al termine del corso biennale specifico istituito o autorizzato dalla Regione Veneto, o titolo equipollente.
    • Età non inferiore a 18 anni.
    • Cittadinanza italiana, o cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione Europea. I cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea devono godere dei diritti civili e politici anche nello Stato di appartenenza o di provenienza e vare adeguata conoscenza della lingua italiana. Sono fatte salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti, nonché le disposizioni di cui all’art. 7 della L. 97/2013.
    • Possesso del permesso di soggiorno (per i soli partecipanti privi di cittadinanza dell’Unione Europea).
    • Godimento dei diritti civili e politici. Non possono accedere all’impiego coloro che siano esclusi dall’elettorato politico attivo.
    • Assenza di condanne penali o procedimenti penali per i quali non si possa procedere alla nomina.
    • Assenza di destituzione o dispensa dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione.
    • Assenza di decadenza da un impiego statale.
    • Iscrizione alle liste elettorali.
    • Piena idoneità fisica all’impiego, con esenzione da difetti o imperfezioni che possono influire sul rendimento in servizio.
    • Posizione regolare nei confronti degli obblighi di leva (solo per i cittadini italiani soggetti ad obbligo di leva).

    Domanda di partecipazione

    La domanda di ammissione al concorso indetto dal Centro Servizi Anziani “Umberto Bagarella” deve essere presentata, a pena di esclusione, mediante iscrizione online, utilizzando l’apposita procedura, accessibile tramite SPID, CIE e CNS, collegandosi al link https://www.InPA.gov.it. Non saranno ammesse domande presentate con modalità diverse dall’iscrizione on line sulla piattaforma INPA.

    Selezione

    Le prove d’idoneità del concorso indetto dal Centro Servizi Anziani “Umberto Bagarella” consisteranno in una prova scritta e in una prova orale, sulle seguenti materie: elementi di etica e deontologia professionale; elementi di igiene ambientale e comfort domestico-alberghiero; elementi di assistenza alla persona nelle cure igieniche, nella mobilizzazione, nell’alimentazione e nelle attività di animazione e socializzazione; elementi di pronto soccorso; metodi e strumenti di organizzazione del lavoro; nozioni di legislazione nazionale e regionale sulle II.PP.A.B.; nozioni sul rapporto di pubblico impiego; nozioni di sicurezza in ambiente di lavoro; nozioni in materia di sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2008 e ss.mm.) e sulla privacy.

    La commissione dispone, complessivamente, del seguente punteggio: fino a un massimo di 30 punti; ciascuna prova si intenderà superata con un punteggio minimo di 21/30.

    Dopo lo svolgimento delle prove concorsuali, la Commissione attribuisce il punteggio finale a ciascun candidato. La graduatoria di merito dei candidati è formata in ordine decrescente sulla base del punteggio finale attribuito. La graduatoria rimane efficace per il periodo fissato dalle vigenti disposizioni legislative, decorrente dalla data di pubblicazione del provvedimento di approvazione della stessa. Non si dà luogo a dichiarazioni di idoneità al concorso. La graduatoria di merito, unitamente a quella dei vincitori del concorso viene formulata dalla Commissione giudicatrice ed approvata con provvedimento del Segretario Direttore. La graduatoria finale di merito verrà pubblicata nell’Albo dell’Ente per almeno 30 giorni.

    Per ulteriori informazioni consultare il qui presente BANDO.

    Redazione OssNews24

  • Ipab di Vicenza: concorso per 5 posti da oss

    L’Ipab di Vicenza ha indetto un concorso pubblico per soli esami finalizzato alla copertura di cinque posti da operatore socio-sanitario (oss) a tempo pieno e indeterminato. Termine di scadenza per la presentazione delle domande: ore 12 del 23 settembre 2024.

    Requisiti generali

    Per l’ammissione al concorso indetto dall’Ipab di Vicenza è richiesto il possesso dei seguenti requisiti generici:

    • Cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti o cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea. I familiari dei cittadini italiani o cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea, non aventi la cittadinanza italiana o la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. I cittadini di Paesi terzi titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria. I cittadini stranieri devono possedere il godimento dei diritti civili e politici anche negli Stati di appartenenza o di provenienza, fatta eccezione della titolarità della cittadinanza italiana, di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini della Repubblica e avere adeguata conoscenza della lingua italiana.
    • Età minima di 18 anni ed età massima non superiore a quella prevista dalle vigenti disposizioni di legge per l’impiego presso la Pubblica Amministrazione.
    • Pieno godimento dei diritti civili e politici.
    • Piena idoneità psico-fisica all’impiego o di altro requisito previsto dalla legge.
    • Non essere escluso dall’elettorato politico attivo.
    • Assenza di destituzione e/o dispensa dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione per persistente insufficienza di rendimento.
    • Assenza di licenziamento dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione per persistente insufficiente rendimento o per motivi disciplinari.
    • Assenza di decadenza dall’impiego per aver conseguito la nomina o l’assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati da nullità insanabile.
    • Assenza di condanne con sentenza passata in giudicato per reati che costituiscono un impedimento all’assunzione presso una pubblica amministrazione.
    • Assenza di interdizione o sottoposizione a misure che escludono, secondo le leggi vigenti, la costituzione del rapporto di impiego presso enti pubblici.
    • Posizione regolare nei confronti degli obblighi di leva.

    Requisiti specifici

    Per l’ammissione al concorso indetto dall’Ipab di Vicenza è inoltre richiesto il possesso dei seguenti requisiti specifici:

    • Diploma di istruzione secondaria di primo grado (licenza media) o l’assolvimento dell’obbligo scolastico, ovvero provvedimento di equipollenza del titolo conseguito all’estero e rilasciato dagli organi competenti.
    • Attestato di qualifica di operatore socio-sanitario conseguito a seguito del superamento del corso di formazione di durata annuale, oppre titoli equipollenti.

    Domanda di partecipazione

    Alla procedura di concorso indetta dall’Ipab di Vicenza si partecipa previa registrazione sul Portale unico del reclutamento, disponibile all’indirizzo www.InPA.gov.it, seguendo le istruzioni fornite dal bando.

    Selezione

    Il programma d’esame del concorso indetto dall’Ipab di Vicenza verterà sulle seguenti materie: argomenti attinenti al profilo professionale oggetto del concorso, come indicato nel mansionario; nozioni generali sul rapporto di pubblico impiego e diritti e doveri dei pubblici dipendenti; nozioni generali in materia di sicurezza sul luogo di lavoro e sulla privacy.

    Gli esami consistono nello svolgimento di una prova scritta e di una prova orale. La prova scritta, che verterà nelle materie indicate nel programma d’esame, può consistere nello svolgimento di una traccia o una serie di tracce a risposta sintetica, e/o nell’analisi di un caso concreto relativo alle mansioni previste per il posto oggetto di concorso, e/o nella risposta a quesiti, anche sotto forma di test. La prova orale consisterà in un colloquio con risposte a domande predeterminate nelle materie indicate nel programma d’esame.

    Inoltre, per profili iniziali e non specializzati, la prova orale – in maniera coerente con il profilo professionale previsto dal bando di concorso – darà particolare rilievo all’accertamento delle capacità comportamentali, incluse quelle relazionali, e delle attitudini ed è finalizzata ad accertare il possesso delle competenze, intese come insieme delle conoscenze e delle capacità logico-tecniche, comportamentali nonché manageriali, per i profili che svolgono tali compiti.

    Per ulteriori informazioni consultare il qui presente BANDO.

    Redazione OssNews24

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