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Fials: apertura trattativa contratto nazionale 2019-2021per il personale del comparto sanità

Di seguito il comunicato:

Si è tenuta oggi tra OO.SS. rappresentative nel comparto sanità, la prima riunione di  trattativa con l’ARAN per la stipula del contratto nazionale per il personale del comparto  sanità triennio 2019-2021. 

In apertura, il Presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, ha subito evidenziato che con l’Atto di  Indirizzo da parte del Comitato di Settore Regioni Sanità, si dà avvio concreto al negoziato  del rinnovo contrattuale.  

Un Atto di Indirizzo notevolmente flessibile ma con certezze sulle risorse economiche  disponibili per il negoziato illustrate, tecnicamente, dal Dr. Mastrogiuseppe dell’ARAN. 

Il Presidente ARAN ha confermato che il negoziato del rinnovo del contratto per il personale  del comparto sanità sarà definito contemporaneamente ed in parallelo con quello delle  funzioni centrali e che si entrerà nel vivo nel mese di settembre. 

Nel dare la parola alle OO.SS., abbiamo subito illustrato le posizioni della FIALS sull’Atto di  Indirizzo che il Comitato di Settore ha inviato all’ARAN, quale presupposto e linee guida per  la trattativa. 

Abbiamo subito evidenziato come l’atto di indirizzo del Comitato di Settore per il personale  del comparto Sanità del 7 luglio 2021, nella Premessa, sostanzialmente dice che sono  recepiti gli “obiettivi del Patto per l’Innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale del  10 marzo e sarà attuato nell’ambito del complesso delle risorse disponibili definite nel  rispetto della legislazione vigente”, senza però fare alcun cenno, se non molto risicabile al  punto 3 relativo al “Sistema di classificazione del personale”. 

Un atto di indirizzo, certo molto flessibile, ma che, diversamente da quello definito per il  triennio contrattuale 2016-2018, non entra nel merito degli indirizzi né del Patto per  l’Innovazione e né di quanto contiene il d.l. 80 del 2021 in via di approvazione definitiva in  questa settimana da parte della Camera dei Deputati riservandosi, successivamente,  eventuale ed ulteriore Atto di Indirizzo integrativo. 

Nel merito delle nostre proposizioni, abbiamo fatto presente come sia necessario definire nel  nuovo contratto gli obiettivi del Patto per l’Innovazione della Pubblica Amministrazione e  della coesione sociale, a partire dalla revisione dei sistemi di classificazione professionale, attraverso sia lo stanziamento di risorse aggiuntive che devono essere  previste nella legge di bilancio 2022 e quindi non a legislazione vigente come riporta l’Atto di  Indirizzo del Comitato di Settore, e sia con il superamento dei limiti di cui all’art. 23, comma  2, del d.Lgs. 75/2017.  

Una revisione sostanziale del sistema di classificazione del personale che non può limitarsi  al solo tema dell’adeguamento della disciplina contrattuale, così come previsto dall’Atto  di Indirizzo, ma che tenga anche presente i fabbisogni di nuove professionalità e  competenze richieste dai cambiamenti organizzativi e dall’innovazione digitale, oltre che alle  esigenze di valorizzazione delle capacità concretamente dimostrate.

Ma ancor di più, abbiamo sottolineato, necessita definire un contratto innovativo partendo  dalla rivisitazione degli Ordinamenti professionali del personale, l’accesso al servizio e la  progressione di carriera. 

Nell’ambito della rivisitazione dell’ordinamento professionale, abbiamo sottolineato la  fondamentale importanza della valorizzazione di specifiche professionalità non dirigenziali  dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche  responsabilità organizzative e professionali.  

La nostra proposta contrattuale, nel merito, abbiamo specificato, prevede la creazione  dell’Area dei Quadri per dare giuste e motivate risposte alla valorizzazione di queste  specifiche professionalità non dirigenziali. 

Come fondamentale la necessità di implementare ed estendere il sistema degli incarichi come altre innovazioni del sistema anche per valorizzare e riconoscere competenze  acquisite negli anni. 

La posizione della FIALS su questo ultimo aspetto è nota ed è quella di pervenire, con  questo rinnovo contrattuale, all’allineamento giuridico e normativo tra incarichi  professionali della dirigenza dell’area sanità con quelli delle professioni sanitarie e  sociali e quindi l’estensione, dopo il periodo di prova, a questi professionisti dell’incarico  professionale come avviene per tutti i medici e per la dirigenza sanitaria. Non vi sono ragioni,  al momento, di eludere questa problematica in un sistema, quello sanitario,  multiprofessionale e multifunzionale con un’attività in team fermo restando le proprie  competenze professionali cliniche ed assistenziali. 

Tra l’altro, un punto importante è quello della figura dell’infermiere di comunità/famiglia: è un profilo autonomo? è un incarico professionale? . L’Atto di indirizzo su questo punto, solo  un breve accenno senza dare indicazioni in merito.  

Come rimane fondamentale definire l’accesso e la progressione di carriera agli operatori del  ruolo “Area socio sanitaria” nella quale necessita dare risposte concrete all’evoluzione degli  Operatori Socio Sanitari. 

Sarà anche indispensabile dare risposte alla progressione di carriera ai tantissimi dipendenti  del ruolo amministrativo e tecnico proprio per le trasformazioni in atto nel SSN ad iniziare  dalle aggregazioni delle Aziende Sanitarie.  

Abbiamo sottolineato come rimane importante con il nuovo contratto definire l’istituto del  “lavoro agile” nell’ottica del superamento della gestione emergenziale, mediante la  definizione di una disciplina che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la  produttività e l’orientamento ai risultati, concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori  con le esigenze organizzative degli Enti ed Aziende del Servizio Sanitario Nazionale,  consentendo, ad un tempo, il miglioramento dei servizi pubblici e dell’equilibrio fra vita  professionale e vita privata. 

Nell’Atto di Indirizzo non abbiamo trovato una sola parola su questo importante ed innovativo  istituto contrattuale e modello innovativo di organizzazione non solo a livello di funzioni  tecniche ed amministrative ma anche sanitarie e socio sanitarie.

Nell’ambito di questo contratto devono essere disciplinati, in relazione al lavoro svolto a  distanza (lavoro agile), aspetti di tutela dei diritti sindacali, delle relazioni sindacali e del  rapporto di lavoro (quali il diritto alla disconnessione, le fasce di contattabilità, il diritto alla  formazione specifica per gli effetti che potrebbero derivare dalla privacy, così come dalla  custodia di accesso online agli atti degli Enti ed Aziende Sanitarie, per evitare quanto  accaduto in questi giorni alla Regione Lazio attacco hacker, ed ancora il diritto alla  protezione dei dati personali, il regime dei permessi e delle assenze ed ogni altro istituto del  rapporto di lavoro e previsione contrattuale).  

Importante per la FIALS, abbiamo sottolineato, è la revisione totale dell’istituto della  formazione e la riqualificazione del personale che deve assumere centralità in questo  nuovo contratto quale diritto soggettivo del dipendente pubblico e rango di investimento  organizzativo necessario e variabile strategica non assimilabile a mera voce di costo  nell’ambito delle politiche relative al lavoro pubblico.  

Necessita su questo aspetto definire politiche formative di ampio respiro in grado di  rispondere alle mutate esigenze degli enti ed aziende sanitarie del SSN che garantiscano  percorsi formativi specifici a tutto il personale con particolare riferimento al miglioramento  delle competenze informatiche e digitali e di specifiche competenze avanzate di carattere  professionale. 

Sull’aspetto dell’innovazione, ricerca, digitalizzazione del SSN e sviluppo delle  competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario, il PNRR ha investito notevoli risorse economiche che devono, in parte, a cura delle regioni, essere riportate nel nuovo contratto di lavoro per pervenire a dare sostanza e credibilità  all’attuazione del capitolo ed impegno sulla formazione previsto dal Patto per l’innovazione e  coesione sociale. 

Altro aspetto è pervenire, con questo nuovo contratto nazionale, all’adeguamento dei  sistemi di partecipazione sindacale, favorendo processi di dialogo costante fra le parti,  valorizzando strumenti innovativi di partecipazione organizzativa, che implementino l’attuale  sistema di relazioni sindacali sia sul fronte dell’innovazione che su quello della sicurezza sul  lavoro.  

Altro punto fondamentale per la FIALS è la necessità di implementare gli istituti di welfare  contrattuale, anche con riguardo al sostegno alla genitorialità con misure che integrino e  implementino le prestazioni pubbliche, le forme di previdenza complementare e i sistemi di  premialità diretti al miglioramento dei servizi, estendendo anche ai comparti del pubblico  impiego le agevolazioni fiscali previste per i settori privati a tali fini.  

Su questo aspetto necessita ricercare soluzioni concrete affinché il welfare non sia  totalmente collegato ai fondi contrattuali per dare concreta attuazione e benefici al  personale. 

Abbiamo posto all’attenzione dell’ARAN come il decreto legge n. 80 del 202, approvato al  Senato il 30 luglio scorso, ed in via di approvazione definitiva alla Camera tra domani e  lunedì, vi sono modifiche che ripristinano le progressioni di carriera verticali da un’area o  categoria a quella superiore e questo deve essere un elemento che deve unire tutti per dare  risposte di valorizzazione professionale e di carriera.

Abbiamo chiesto al Presidente dell’ARAN di chiarire nel Quadro finanziario dell’Atto di  indirizzo, così come illustrato dal Dr. Mastrogiuseppe, – se nel monte salari indicato nella  tabella sono ricompresi o meno (anche per stima o in modo virtuale) gli emolumenti del  personale della ricerca; se non è così non direi che è una truffa ma mi permetta affermare  che diviene difficile affrontare questa trattativa e poter chiudere positivamente il confronto.  

Riguardo, poi, alle due indennità previste dalla legge di bilancio 2021, art. 1, c.409 e c.  414 – per il personale infermieristico e professioni sanitarie e sociali a far tempo  dall’1.1.2001 – insistiamo a dire che un emolumento del genere già esiste ed è l’indennità  professionale specifica di cui all’art. 90 del CCNL del 21.5.2018 che andrebbe solo  aumentata con le risorse stanziate ed eventualmente resettata.  

Andrebbe poi capito il concetto di “tendenziale proporzionalità” tra componenti  stipendiali e altre voci della retribuzione, che ci sembra veramente il massimo  dell’ipocrisia rispetto alle risorse stanziate 3,78% a regime. 

Sono risorse risicate che certo non permetteranno di raggiungere gli obiettivi auspicati alla  base di questo rinnovo per rispondere agli oltre 500mila operatori della sanità che hanno  dato tutto, tanto ed il massimo in questa pandemia e chiedono doverosamente  riconoscimenti economici che vadano oltre il 3,78% che si tradurrebbe in appena 80 euro  lordi mensili sull’attuale categoria D3.  

Rispetto alla progressione economica – riteniamo che il sistema di progressione all’interno  dell’Area o Categoria, definito “inclusivo” sulla base di una predefinita scansione temporale, sia positivo e tra l’altro previsto nella nostra proposta contrattuale. 

Rispetto alla progressione selettiva, sempre nell’ambito della stessa Area o Categoria – ex  PEO – e riguardo alla proposizione del Comitato di Settore di un numero massimo di fasce che ponga un limite, riteniamo che sia illegittimo perché va contro tutti i parametri  meritocratici del 150 del 2009. 

Per gli aspetti relativi alle “Risorse per il salario accessorio”, per la FIALS diviene  sicuramente indispensabile una revisione totale dell’accessorio con particolare riguardo  all’art. 86, commi 3 e 4 e art. 29 c. 6 come da recente sentenza della Cassazione e definire  nel contratto, senza alcun rinvio a livello regionale, l’art. 86, c. 6 riferito alla individuazione  delle terapie intensive e sub intensive. 

Rispetto, invece, alle “Prestazioni aggiuntive” abbiamo ribadito come le stesse non  esistono più. Per essere brevi: secondo il Comitato di settore, quali sono le “norme di legge  che regolano la materia”? visto che la legge Sirchia ha cessato i suoi effetti con il contratto  nazionale. 

Abbiamo anche segnalato la necessita di un approfondimento e rivisitazione dei  profili professionali degli operatori delle ARPA e degli II.ZZ.SS, alla luce anche di due  recentissime sentenze del Consiglio di Stato che hanno fortemente invaso la competenza  della contrattazione, impedendo di fatto alle Agenzie e agli II.ZZ.SS. di istituire posti di  Collaboratore tecnico professionale – (Consiglio di Stato, sez. IV, sentenze n. 5167 del  7.7.2021 e n. 5194 dell’8.7.2021) – o anche posti di Collaboratore Professionale Bio  Sanitario.

Abbiamo posto all’attenzione il nodo politico per la FIALS sull’istituto della mobilità  volontaria del personale tra gli Enti ed Aziende Sanitarie. Certo, quanto definito dal dl 80  del 2021, che ha rivisitato ed annullato l’assenso alla mobilità da parte della propria  amministrazione solo al personale del comparto funzioni centrali ed in parte a quello delle  Funzioni Locali, mantenendo invece la rigidità dell’assenso per il solo personale del SSN, è  un’offesa a tutti gli operatori sanitari e su questo abbiamo espresso tutte le nostre doglianze  e rivendicazioni.  

Riteniamo però, questa la nostra proposta avanzata, che fermo quanto riportato dalla legge,  necessita dare una cadenza temporale per gli Enti ed Aziende Sanitarie, sull’assenso alla  mobilità volontaria come anche sulle motivazioni dell’eventuale diniego, affinché il personale  interessato abbia conoscenza delle motivazioni del non assenso nei termini previsti dal  contratto nazionale per le eventuali azioni a tutela della propria professionalità. 

Abbiamo, infine, segnalato che porteremo al confronto nel prosieguo della trattativa diversi  aspetti relativi all’applicabilità al personale del comparto delle norme migliorative ottenuto  con il contratto della dirigenza Area Sanità, il tutto in applicazione della dichiarazione  congiunta n. 5 del CCNL 2016-2018 fortemente sostenuta e richiesta dalla FIALS. 

Ed infine abbiamo sostenuto come diversi articoli del testo contrattuale 2016-2018 meritano  un’attenzione particolare ed una riscrittura. 

Il prosieguo della trattativa è stato fissato per il prossimo 07 settembre 2021.

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Redazione OSSnews24

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