Oss sospeso perché non vaccinato contro il Covid: Asl Torino 3 dovrà risarcirlo
La Corte d’appello di Torino ha dichiarato illegittima la sospensione di cinque mesi dal lavoro (e dalla retribuzione) per un oss dipendente dell’Asl Torino 3 che non aveva adempiuto all’obbligo vaccinale anti-Covid. L’operatore socio-sanitario, 60 anni, svolgeva anche mansioni amministrative all’Anagrafe zootecnica di Venaria.
Il suo legale aveva presentato ricorso contro il provvedimento sanzionatorio, comunicato il 23 novembre 2021, e successivamente prorogato il 28 dicembre fino al 19 aprile 2022. Per il Tribunale di Ivrea l’oss, che nel frattempo aveva anche contratto il Covid, non rientrava tra le persone destinatarie dell’obbligo vaccinale, proprio perché incaricato anche di mansioni amministrative, e non in strutture di assistenza e ricovero di pazienti.
Il pronunciamento di primo grado era stato impugnato dall’Asl Torino 3 e la Corte d’appello, con sentenza del 9 gennaio 2023, aveva ritenuto invece legittima la sospensione. Il 5 maggio 2024, però, la Corte di Cassazione aveva dato ragione all’oss, ritenendo che il giudice di secondo grado avesse “sbagliato a interpretare la normativa”, come spiega l’avvocato dell’operatore.
A quel punto la vicenda era tornata alla Corte d’appello, che ieri ha nuovamente dato torto all’Asl Torino 3, condannadola a risarcire l’oss e a coprire anche le spese legali sostenute durante l’intero iter processuale. Questa sentenza, che potrebbe alimentare ulteriori contenziosi, è la riprova di come il dibattito sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario sia tutt’altro che concluso.
Redazione OssNews24
Fonte: Nurse Times
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