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Tra infermieri e Oss è davvero in atto una guerra tra poveri?

Infermieri e OSS continuano a “suonarsele” sui social. Siamo sicuri, però, che si tratti solo di una guerra tra poveri? O è davvero necessario fare “ordine” per erogare un’assistenza di qualità?

Salve, sono un oss admin di uno dei gruppi più grandi di fb, volevo far notare un post dove sono stata massacrata di commenti da un infermiera probabilmente appena laureata, ma io mi chiedo dov’è la collaborazione ed il lavoro di equipe se ci scanniamo nei gruppi, non ho più parole…  Grazie per l’attenzione.”
Stamattina presto, mentre provavo a svegliarmi con tanto di caffè fumante in mano, ho ricevuto questo messaggio privato sui social. “Che altro sarà mai successo?”, ho pensato. Addirittura un “massacro”? Incuriosito, sono andato a controllare il presunto linciaggio. L’OSS di cui sopra era andata a commentare un post riguardante uno strano documento che, a Brescia, andrebbe ad abilitare gli OSS alla somministrazione della terapia (VEDI):
“Ciao a tutti, sono un oss, sono fermamente convinta che si può collaborare con tutte le figure professionali e riuscire ad ottenere un equilibrio tra colleghi che svolgono ruoli diversi, sempre nel rispetto delle mansioni che ogni figura ricopre.
Noi oss formati con 1000 ore di corso non possiamo ovviamente avere un mansionario simile o al pari di un infermiere professionale piuttosto di un laureato in infermieristica. Mi spiace dirlo ma colleghi come la signora Grace XXXXX fanno di noi solo dei lavaculi ignoranti che non riescono a lavorare in equipe e si mettono al pari dei dottori. Io mi dissocio dal post della collega, l’ha pubblicato anche sul mio gruppo ed è stato rimosso praticamente da subito…. Ora bloccheremo anche lei”.
Le risposte al suo commento erano state di questo tipo: Noi infermieri non abbiamo mansionario, Qui non si conoscono le basi e tutti vogliono dire la propria” e qualche presa in giro del tipo “chiediamo anche all’idraulico cosa ne pensa”, “chiamate il falegname” e cose del genere. Niente massacro, quindi.
Cara Silvia… Non ti chiamo collega perché, semplicemente, colleghi non siamo. Non è una ostentata presunzione, la mia, e non è nemmeno un bisogno ossessivo di mettere sempre e comunque i puntini sulle “i” professionali. Il fatto è che, in verità, noi colleghi non siamo affatto. Ed è giusto così. Come è giusto che i medici, in qualsiasi contesto, non si sognino nemmeno di chiamare “colleghi” gli infermieri.
Perché ciò che sono e che fanno è qualcosa di molto diverso. E bada bene, medici e infermieri sono professionisti della salute mentre gli operatori socio sanitari, le altre figure tecniche e ausiliarie, proprio no. Lo so che questa mia premessa risulterà antipatica a tanti, forse a tutti, ma a mio parere è l’unico modo per poter iniziare a intavolare un qualsivoglia confronto tra le due figure. Altrimenti, già in partenza, si genera una terribile confusione. Tra i cittadini, soprattutto.
Personalmente, credo che nei social gli OSS e gli infermieri si scannino di continuo perché molto spesso nei posti di lavoro viene a verificarsi una confusione di ruoli di difficile risoluzione: per risparmiare, alcune aziende “obbligano” gli OSS a fare ciò che non è di loro competenza (a loro rischio e pericolo); mentre gli infermieri, a causa del demansionamento radicato e di moda in tutto il bel paese, svolgono di fatto funzioni da OSS in diverse (troppe) realtà.
Tutto ciò, nonostante sia fuori legge, purtroppo accade di continuo. E negli anni diventa normalità. Perché nessuno segnala, nessuno denuncia, perché non ci sono veri controlli, perché i controllori vanno a braccetto coi controllati, perché “si è sempre fatto così”, perché i datori di lavoro hanno il coltello dalla parte del manico, ecc. Per i soliti motivi tipicamente italiani, insomma.
Il problema tra infermieri e OSS, cara Silvia, nasce quando molti tuoi colleghi, confondendo mestieri e professioni, dimostrando di ignorare le leggi e di non aver mai nemmeno letto il proprio profilo, si presentano agli infermieri (sui social e non) e soprattutto ai pazienti (VEDI) millantando chissà quali abilitazioni: “Faccio punture da anni”, “Posso aspirare trachee e bronchi”, “Faccio medicazioni semplici e avanzate”, “quell’azienda privata mi ha abilitato a rianimare” e cose di questo tipo, gli si sente spesso dire. E, cosa assai peggiore, a volte li si vede agire in tal senso.
Perché gli OSS, a causa di una preparazione assai diversa e non paragonabile alla nostra, sono spesso soggetti a essere presi per i fondelli da chi gli vende chissà quali competenze (vietate PER LEGGE) che poi, puntualmente, non possono e non devono esercitare da nessuna parte (VEDI). E se poi si “vendono” come abilitati a questo o a quello, è inevitabile che vengano riportati all’ordine e/o che si espongano a segnalazioni e denunce.
Nomini il “lavoro d’equipe” e la “collaborazione”. Dietro a questi due concetti, distorti insieme ad altri (come umanità, empatia, missione, bene del paziente) per convenienza, si nasconde ben altro, cara Silvia: dal demansionamento infermieristico all’abuso professionale da parte di altri operatori. Scenari, questi, entrambi vietati per legge, anche se molte aziende fingono di non saperlo, ovviamente a rischio e pericolo dei lavoratori.
Per concludere: gli OSS (con due S, visto che la terza non esiste) sono una grande risorsa, la cui presenza in ogni ambito permetterebbe finalmente all’infermiere di svolgere davvero la propria professione. Ma se questi pensano di non dover lavorare su attribuzione da parte di professionisti, di disinformare come e quando vogliono e di poter fare ciò che loro reputano giusto a seconda di ciò che gli vendono (derubandoli, tra l’altro), diventano una seria minaccia per i cittadini. Che noi infermieri, che siamo educatori sanitari e responsabili dell’assistenza generale infermieristica, dobbiamo rimettere in riga.
Che poi tu mi abbia anche detto che dalle tue parti sono gli OSS a intervenire in caso di emergenza, perché l’infermiera va nel panico, è un altro discorso… Che a mio avviso farà sorridere in tanti. A ognuno le proprie competenze, le proprie responsabilità e il proprio ruolo, cara Silvia. Semplificare il tutto dietro al concetto di “guerra tra poveri”, mi sembra alquanto riduttivo.

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Alessio Biondino

#OSSnwes24 - OSS - operatore socio sanitario

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Redazione OSSnews24

Operatore Socio Sanitario

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