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Registro unico nazionale obbligatorio dell’oss, c’è la proposta di legge

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a cura di Stati Generali della Professione Oss, Sindacato SHC e Federazione Migep.

La Federazione Migep Nazionale, unitariamente al Sindacato SHC OSS e agli Stati Generali della Professione Oss, informa che la deputata Ilenia Malavasi (foto, ndr), dopo l’incontro avvenuto il 2 ottobre 23, ha accolto la nostra proposta di legge sull’istituzione del Registro unico nazionale obbligatorio dell’oss, facendola propria e presentandola alla Camera il 24 ottobre (vedi allegato).

Il Registro unico nazionale obbligatorio dell’operatore socio-sanitario contribuisce ad arricchire il panorama della professione dell’oss, presenta importanti prospettive di approfondimento utili a identificare lo sviluppo della professione e della formazione, evidenziando l’importanza dell’operatore socio-sanitario nel periodo Covid-19, che ha svolto un ruolo fondamentale nella cura dei cittadini pazienti.

All’interno del registro saranno inserite anche eventuali figure che verranno istituite quale evoluzione dell’operatore socio-sanitario. Un ruolo quello dell’operatore socio-sanitario che deve veder riconosciuta la propria autonoma funzione, integrandosi con le altre professioni sanitarie e socio sanitarie.

Il Registro unico nazionale obbligatorio viene istituito presso il ministero della Salute attraverso un apposito decreto che va a regolamentare la gestione del registro e gli eventuali organi direttivi deputati alla sua governance ordinaria e le modalità elettive, sentendo le associazioni maggiormente rappresentative individuate con uno specifico decreto dal ministero della Salute, sentendo anche le regioni e i ministeri del Lavoro, delle Politiche sociali e della Pubblica istruzione.

A solo nove mesi dall’inserimento del Registro unico nazionale, istituito dagli Stati Generali della professione oss i dati evidenziati sono molti esaustivi. Molti colleghi stanno aderendo a questa iniziativa permettendo di istituire la base necessaria affinché l’operatore socio-sanitario possa costituire un collegio ordinario in un registro nazionale attraverso la proposta di legge.

Il registro unico nazionale va a fotografare lo stato attuale di questa professione nel nostro paese, va a definire il reale fabbisogno formativo, la verifica dei dati sia a livello nazionale sia regionale e gli studi sull’evoluzione della qualifica, e nel rivendicare diritti contrattuali.

La proposta di legge sul Registro unico nazionale obbligatorio, presentata dalla deputata Malavasi, ha anche lo scopo di riconoscere l’alto valore sociale della professione oss, che opera nel sociale, terzo settore, sanitario. Diventa uno strumento di anagrafe dei qualificanti, garantisce l’esercizio della professione su tutto il territorio nazionale, dà una garanzia con titoli di qualifica, la formazione continua ECM, certificazione delle competenze.

E’ anche uno strumento di deontologia e etica. Applica quanto determinato dalla legge 3/18 (area socio sanitaria), dal DL 73/21 (ruolo socio sanitario), norme che indicano che l’oss è un professionista. Inoltre va a superare la frammentazione derivante dalla presenza di molteplici elenchi regionali che non hanno nessuna finalità per la professione oss, ma soprattutto il registro unico nazionale ha il compito di assicurare il rispetto professionale e garantire le competenze stabilite.

Attraverso il Registro nazionale si può avere un monitoraggio continuo dei dati, diventando strumento fondamentale per lo sviluppo, identificando la professione dell’operatore socio sanitario nell’implementazione del ruolo in attuazione del comma 9 ter, art. 34, D.L. 34/2021, per evitare che – come di recente accaduto in Veneto e Lombardia – ogni Regione possa prevedere misure per la formazione di operatori socio-sanitari con stato giuridico difforme da quello previsto dalla disciplina nazionale.

Siamo fieri di quello che stiamo facendo per la professione oss, siamo partiti da un tavolo tecnico dal 2010/2012 al Ministero della Salute con un documento a firma di tutti i componenti del tavolo, e oggi possiamo dire a distanza di anni di aver realizzato una parte del contenuto del documento:

a) istituzione dell’area socio sanitaria (realizzata dal PD)
b) istituzione del ruolo socio sanitario (realizzata dal PD)
c) una proposta di legge che va a valorizzare l’oss attraverso una nuova formazione “Assistente socio sanitario” (presentata dal PD)
d) una proposta di legge sull’individuazione di una nuova figura assistenziale “Assistente per la salute” (presentata da FI)
e) oss tutor a livello contrattuale
f) oggi il registro unico nazionale obbligatorio (presentata dal PD)

Tutti progetti importanti, servono a dare una stabilità e un ruolo alla professione oss, perché manca proprio il riconoscimento del ruolo. Non siamo riusciti a portare a termine il lavoro gravoso per l’oss, ma non molleremo. I professionisti oss devono organizzarsi con gli Stati Generali, con la Federazione Migep oss, con il Sindacato Shc, che promuovono l’autostima e lo sviluppo della professione attraverso il registro unico nazionale.

Oggi, dopo anni, grazie agli Stati Generali, organo politico della professione oss, i politici volgono lo sguardo verso questa professione. Il ministro della Salute ha convocato la Federazione Migep Oss sul tavolo tecnico sulla criticità sul DM 70 – DM 77. Il 24 novembre ad Arezzo alcune forze politiche di diverse fazioni hanno deciso di confrontarsi con l’operatore socio sanitario al convegno scientifico sull’oss che si terrà a Risk Management, evento riconosciuto dal Ministero della Salute.

Essere in tanti il 24 novembre è importante affinché gli operatori socio-sanitari possano fornire ai politici richieste e risposte efficienti che vadano a correggere i fattori che limitano la crescita professionale, rivendicando il valore del mancato riconoscimento economico reale per questa professione.

Errato spendere energia per contrastare il “cambiamento“ più opportuno investire energia per “ divenire“. La pandemia ha completamente cambiato la professione oss oltre la nostra vita e, di conseguenza, il mondo del lavoro, mettendo l’operatore socio sanitario di fronte a nuove sfide che richiedono competenze specifiche e una modalità innovativa di gestione delle emozioni, perché siamo creature emozionali sia dentro, sia fuori dal lavoro.

Forse con un po’ di sinergia di intenti potremo fare un passo avanti, e grazie ad alcune fazioni politiche che accogliendo le nostre istanze con le loro proposte di legge vanno a potenziare l’operatore socio-sanitario per diventare un professionista.

ALLEGATO: Proposta di legge Malavasi

Redazione OssNews24

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