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Oss: il Migep contesta la bozza di riordino della Formazione presentata dalla FNOPI

Il Segretario nazionale della Federazione Migep, Minghetti Angelo in rappresentanza degli Operatori Socio Sanitari italiani esprime perplessità sulla bozza di riordino della formazione degli Oss elaborata dalla Fnopi (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni infermieristiche)

Egregio direttore di OssNews24,

Che disastro! Associazioni oss (fioss – io sono oss – unitos) “incompetenti”, hanno firmato un protocollo di intesa con la Fnopi sulla nuova formazione degli operatori socio sanitari senza rendersi conto della mancanza di contenuti che anziché far evolvere la professione, la penalizza.

La Federazione Migep in data 24 febbraio ha proseguito con la Fnopi sulla revisione dell’accordo del 2001 “nuova formazione oss”. Bozza elaborata congiuntamente, ma ferma da oltre due anni a causa di associazioni che volevano partecipare al tavolo di lavoro, ma che una volta inseriti dalla Fnopi, dopo pochi incontri abbandonano, causando ritardi su ritardi.

Siamo stati gli unici a presentare nuove integrazioni e emendamenti alla bozza, in quanto il testo aveva subito modifiche in modo non evolutivo per la professione oss, venendo a mancare una sinergia di una attività da permettere una semplificazione e razionalizzazione delle attività di pertinenza.

La Fnopi nell’incontro del 24 febbraio accoglie una parte dei nostri emendamenti.

Un fatto grave!

Nella stessa giornata queste associazioni hanno firmato il protocollo di intesa senza una ulteriore discussione e senza rendersi conto che tale protocollo necessitava ancora di migliorie; dimostrando così “incapacità di analisi e di critica”, ignorando anche le linee del Migep.

Non da ultimo si contesta decisamente, il fatto che nel ciclo conclusivo della bozza non è indicato il termine “diploma di qualifica”, ma solo “attestato di qualifica”.

Si contesta le modalità dei soggetti che potranno partecipare ai tavoli di lavoro con il Ministero, poiché tale operazione non può essere in alcun modo stabilita unilateralmente da un accordo, rendendo le rappresentanze degli oss subalterne a satelliti della Fnopi.

Noi riteniamo che sia di competenza del Ministero della Salute stabilire i soggetti che dovrebbero prendere parte ai tavoli, ricordando che la Federazione Migep è stata la prima e finora l’unica rappresentanza degli oss a parteciparvi.

Dopo 20 anni di ritardi, dopo la pandemia, riteniamo che la modulazione dei corsi e la bozza risulti essere ormai superata. Oggi occorre rimodulare la proposta secondo settori di lavoro:

  1. modulo socio – assistenziale
  2. modulo socio- sanitario
  3. modulo sanitario

Ogni modulo deve riportare le ADA (aree di attività) con Conoscenze e Capacità da declinare in Competenze di settore.

Per essere una bozza costruttiva e valida di livello europeo mancano:

  • gli standard strutturali del corso (quale livello si colloca per sistema EQF? Sistema classificazione qualifiche? codice Istat delle qualifiche. ecc).
  • scolarità di base (oggi occorrono 13 anni di studio – scuola media superiore)
  • struttura del corso in evidenza:
    • definire la qualifica
    • definire settori di lavoro
    • definire standard accesso
    • definire standard professionali
    • definire standard formativi
    • definire standard fabbisogni  per settore attività (socio assistenziale sanitario e sanitario)
    • definire la valorizzazione e la mappatura di afferenza professionale dell’oss (ruolo socio sanitario in area socio sanitaria) con le professioni sanitarie. 

Inoltre:

  • non viene definito lo standard livello conoscenza lingua italiana (sistema classificazione europea delle lingue) oggi non c’è la padronanza della lingua italiana che permette la comprensione e l’acquisizione delle funzioni e competenze della qualifica
  • non ci sono standard per il riconoscimento di altre qualifiche escluse dalla legge 42/99, di operatori in assenza di crediti, di operatori di altri paesi che entrando in Italia per mancanza del sistema di crediti tra qualifiche non permette l’applicazione del sistema crediti europeo
  • non è previsto il ruolo della Qualifica nel processo formativo (oss – laboratori esperienziale, oss tutor corso, oss tutor sedi tirocinio)
  • non viene più prevista la dicitura “non effettua attività invasive” riportando in questo modo ad abusi di professione
  • lo standard dato per docenze (laurea triennale). Chi ha rivisto la bozza ha pensato solo agli infermieri.

Oggi il corso necessità di tanti livelli: Sociologi, animatore comunità, psicologi del lavoro, medici, informatici, mediatori culturali ecc.

  • viene richiamato un passo di materia sindacale che è molto lesiva per la categoria, è non ha nessuna finalità sulla formazione oss.

Anche l’elenco competenze così riportato non porta a collocare la qualifica nei Repertori, Qualifiche Nazionali in quanto sono strutturate in:

  • competenze base (competenze cittadinanza Europa)
  • competenze trasversali, area socio sanitaria – socio assistenziale- sanitaria
  • competenze tecniche della qualifica (che la caratterizzano)

Questo sistema prevede

  •  ADA, aree di attività
  • Conoscenze e Capacità, per ogni ADA
  • Standard, ogni ADA presenta standard obbligatori (ore, livello di padronanza)

Cosa manca inoltre?

  • non sono riportate le competenze digitali oggi obbligatorie
  • non sono riportate conoscenze sulla sicurezza (obbligatorie)
  • non fa riferimento all’accesso del diploma di qualifica professionale
  • non fa riferimento al registro nazionale obbligatorio, ma a quello regionale.
  • mancano le modalità sui corsi di aggiornamento, che devono essere con cadenza annuale e con previsione obbligatoria di crediti
  • non viene data una indicazione chiara attraverso quali istituti deve essere attivata la nuova formazione (istituti socio sanitari), lasciando intuire nuovamente il vecchio sistema formativo regionale.

Come si può procedere per migliorare l’accordo?

Strutturando il corso in modalità europea della classificazione, forzando i principi e le norme per rafforzare l’esigenza del rinnovamento della professione oss, va a migliorare il DL 2071 della Senatrice Boldrini e quella della Senatrice Guidolin in quanto la qualifica dell’operatore socio sanitario è di elevata importanza per i servizi e le persone.

La Fnopi ha sbagliato, nell’aver fatto firmare il protocollo di intesa in modo frettoloso senza una ulteriore discussione e verifica in quanto il documento redatto necessitava ancora di migliorie. La qualifica OSS è di elevata importanza ed il suo governo deve essere monitorato da un Osservatorio Nazionale articolato a livello regionale, con rappresentanti di alto spessore e di una Federazione Oss di natura statutaria federativa di 2° livello che sappia rappresentare la categoria, e non costruire una tavola rotonda di tutte le associazioni incluse quelle prive di rappresentanza e di riconoscimento a livello nazionale e/o regionale.

Egregio Direttore, mi permetta di esternare la nostra preoccupazione, ci auguriamo che la Fnopi possa accogliere la nostra richiesta di dissenso alla procedura adottata, e di rivedere il documento correggendo e integrando quanto manca. La bozza non deve essere governata e/o assoggettata al solo governo della professione infermieristica.

Non è una questione di rancori come molti vogliono far credere, è una questione di immagine, serietà, capacità.

Queste associazioni hanno messo in difficoltà il proseguimento dei lavori, impedendo di migliorare il testo. Ci rammarica il fatto che stanno portando l’intera categoria a non protendere verso quel cambiamento professionale che ci si attende (diploma di qualifica e tutti quei punti evidenziati), impedendo nel futuro di rivendicare la parte economica. Tutto questo solo per dire,” io c’ero”.

Ci rivolgiamo a tutti i colleghi. Su questo tavolo si sono presentate associazioni che hanno dimostrato mancanza di analisi approfondita, che non conoscono la qualifica, le sue necessità, bloccando l’Oss in una morsa, con la loro firma.

A questo punto speriamo che il D.L. 2071 presentato dalla Senatrice Boldrini, sul riordino del profilo professionale dell’oss, e il D.L. della Senatrice Guidolin vengano messi in discussione, per contrastare la bozza della Conferenza Stato Regioni lesiva verso la professione Oss, spinta dalle confederazioni sindacali.

La domanda viene spontanea: quale profilo e quale prospettive future avrà l’operatore socio sanitario?

Solo riconoscendo il vero cambiamento della professione dell’operatore socio sanitario si potrà avere una visione multidisciplinare nell’assistenza, riconoscendo le giuste attribuzioni all’Oss, non possiamo continuare a permettere errori.

Colleghi, è il momento, non possiamo perdere altro tempo, possiamo ancora fare qualcosa, non è più tollerabile avere venti modelli di associazioni con diverse opinioni, dove regna confusione e incapacità. Ora, più che mai, rafforzate la federazione migep per evitare di proseguire in un percorso tortuoso e difficile.

Oggi la categoria ha bisogno di una guida che sia in grado di dare risposte serie per l’evoluzione della professione. La federazione Migep rappresentanza storica è una guida in grado di dirimere la matassa costruita da altre associazioni.

Angelo Minghetti

#OSSnwes24 - OSS - operatore socio sanitario

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