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Coronavirus & Politica: scudo penale per i medici, il PD chiede immunità anche per le figure amministrative

In discussione gli emendamenti al «Cura Italia». Intesa su uno scudo per i sanitari, ma il Pd vorrebbe una tutela anche per le figure amministrative

È di poche ore l’articolo uscito sul corriere della sera a cura del giornalista Cesare Zapperi, articolo esplicativo di quanto il PD stia tentando di far rientrare in una sorta di immunità anche l’apparato dirigenziale delle aziende sanitarie e oltre. Argomento spinoso oltre che pericoloso in quanto ad emergenza rientrata tutto potrà essere usato contro di noi, e per noi intendo sia sanitari che utenza.

Uno «scudo penale» per chi sta operando contro il coronavirus. Ma solo per medici ed infermieri o anche per altre figure, come per esempio gli amministratori di aziende sanitarie e ospedali?

È tema di confronto e scontro in Parlamento dove si stanno discutendo gli emendamenti al decreto «Cura Italia».

Fa discutere il testo presentato dal PD, primo firmatario Andrea Marcucci perché non limita lo scudo ai sanitari ma lo amplia ad altri soggetti che in questi giorni sono finiti nel mirino delle critiche.

L’emendamento recita:
«Per tutti gli eventi avversi che si siano verificati o abbiano trovato causa durante l’emergenza epidemiologica COVID-19 di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, le strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private e gli esercenti le professioni sanitarie – professionali – tecniche amministrative del Servizio sanitario non rispondono civilmente, o per danno erariale all’infuori dei casi in cui l’evento dannoso sia riconducibile:

  1. a condotte intenzionalmente finalizzate alla lesione della persona;
  2. a condotte caratterizzate da colpa grave consistente nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali predisposti per fronteggiare la situazione in essere;
  3. a condotte gestionali o amministrative poste in essere in palese violazione dei principi basilari delle professioni del Servizio sanitario nazionale in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che le ha poste in essere o che vi ha dato esecuzione».

Salvini: «No medici a processo»

Quando si parla di professioni sanitarie-professionali-tecniche amministrative è chiaro che si va oltre la primissima linea e si prevede di poter coprire anche quelle figure, come i direttori generali e i dirigenti che hanno avuto l’onere di fronteggiare il diffondersi dell’epidemia. (Qui lo speciale «La parola alla scienza»).

E c’è chi si chiede se sia opportuno. È invece largamente condivisa l’ipotesi dello scudo per medici e infermieri. Tra i primi a sollecitare un intervento il leader della Lega Matteo Salvini:

«Abbiamo fatto una proposta di legge perché i medici siano penalmente tranquilli a emergenza finita. Siamo in Italia, dove un ministro dell’Interno che ha bloccato per alcuni giorni lo sbarco di immigrati irregolari andrà a processo e noi non vorremmo che andassero eventualmente a processo dei medici o degli infermieri ad emergenza finita perché qualcuno si alzerà la mattina con il piede sbagliato».

Fonte: Il Corriere della Sera

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Massimo Randolfi

INFERMIERE: Nato a Bari, fondatore di Nurse Times e di SaniTimes, amministratore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", la sua passione per l'informazione e per l'informatica lo porta ad essere l'anima tecnica del progetto www.infonurse.it

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