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Oss a giudizio: si sarebbe spacciato per oculista prescrivendo farmaci

NUORO. Il teste Mario Masia avrebbe dovuto deporre ieri mattina in aula, ma è deceduto.

Avrebbe dovuto raccontare della presunta visita medica a cui sarebbe stato sottoposto da parte di Gonario Bussu, l’operatore socio sanitario del San Francesco, accusato di peculato ed esercizio abusivo della professione medica.

L’Ats si è costituita parte civile. Secondo il pm Andrea Ghironi, l’Oss che è difeso dall’avvocato Francesco Carboni, nel 2019 si sarebbe spacciato per oculista e avrebbe visitato l’uomo, applicandogli dei colliri e offrendogliene degli altri, facendosi poi corrispondere per la prestazione la somma di 100 euro.

Secondo l’accusa, l’imputato, in servizio presso il blocco operatorio, per ragioni di servizio aveva a disposizione i farmaci. Ieri hanno deposto due poliziotti che avevano svolto indagini e accertamenti per risalire alla provenienza dei farmaci che l’operatore avrebbe ceduto a Masia.

Dalle indagini era emerso che il numero di lotto riportato nelle confezioni di farmaci, corrispondevano ai lotti acquistati dalla farmacia del San Francesco. Tobradex, Tobral, Floxigen e Exocin erano in dotazione sia nel reparto di Oculistica, sia nel blocco operatorio.

È stato poi sentito Antonio Carrus, allora responsabile infermieristico del blocco operatorio. «Bassu non poteva maneggiare farmaci – ha detto – ma poteva spostarli dalla farmacia al blocco operatorio. I medicinali sono custoditi in una stanza, alcuni sotto chiave.

Questi, in particolare, sono tipicamente da frigo». In questo blocco di cui era responsabile le risulta che siano mai spariti dei farmaci? ha chiesto l’avvocato Carboni. «No» ha risposto il teste.

Redazione OssNews24

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