Migep – Stati Generali Oss – SHC: “Mancano 80mila operatori socio-sanitari. La politica ci mette in ginocchio e non tutela i cittadini fragili”
Di seguito una “lettera aperta alla politica” a firma di Angelo Minghetti (Federazione Migep), Fennaro Sorrentino (Stati Generali Oss) e Antonio Squarcella (SHC OSS).
Come istituzioni degli oss, Migep – Stati Generali Oss – SHC OSS lanciano un grido d’allarme sulla drammatica emergenza che riguarda gli operatori socio-sanitari impegnati nelle residenze aanitarie assistenziali (Rsa), nelle cooperative sociali e nelle case famiglia su tutto il territorio nazionale: ne mancano almeno 80mila.
La situazione è ormai critica: le Rsa sono al collasso. I carichi di lavoro per gli oss sono diventati insostenibili, i contratti sono scaduti da anni e i salari vengono progressivamente ridotti o non vengono neanche pagati. Gli oss sono allo stremo, sia fisicamente che psicologicamente. La loro professione, essenziale per la cura e l’assistenza dei cittadini fragili, è stata abbandonata dalle istituzioni: Governo, ministero e Regioni.
La politica italiana ha raggiunto un livello intollerabile di cinismo e disumanità, ignorando i principi della Costituzione. I continui tagli alla sanità pubblica e al sistema socio-assistenziale mettono in pericolo il diritto alla salute dei cittadini più vulnerabili: anziani, disabili, persone fragili.
Vengono ignorate anche le convenzioni internazionali sui diritti umani, che impongono agli Stati di proteggere le persone più deboli. Il Governo e le Regioni sono perfettamente consapevoli della situazione, ma continuano a restare inerti. I tagli economici sono stati decisi senza alcuna valutazione dell’impatto umano. Gli oss sono stati lasciati soli a lottare contro la burocrazia, la carenza di personale e l’assenza di risorse.
Migep – Stati Generali Oss – SHC OSS denunciano con forza questo scandalo e chiedono alla politica e al ministro interventi urgenti e concreti per risolvere l’emergenza.
È necessario:
- Rinnovare i contratti degli oss e migliorarne le condizioni di lavoro.
- Adeguare i salari, riconoscendo professionalità e impegno.
- Ridurre i carichi di lavoro per tutelare salute e sicurezza degli operatori.
- Investire nella formazione e nell’aggiornamento continuo.
- Assumere personale oss qualificato per rispondere ai bisogni dei cittadini più fragili.
I tagli alla sanità stanno mettendo in pericolo la vita e la dignità di migliaia di persone. Gli oss, che ogni giorno garantiscono assistenza e cure fondamentali, vengono abbandonati e ignorati. La loro crisi non è solo un problema per chi lavora nel settore, ma per l’intera collettività. Se non si interviene subito, molte Rsa saranno costrette a chiudere o a ridurre drasticamente i posti letto, aumentando le liste d’attesa, abbassando la qualità dell’assistenza e facendo crescere i costi a carico delle famiglie. Migliaia di anziani e disabili rischiano di restare senza cure e senza assistenza.
I cittadini più fragili saranno i primi a pagare il prezzo di questa crisi. Saranno costretti a rinunciare ai servizi essenziali o a indebitarsi per potervi accedere. La drastica situazione politica delle Rsa, delle cooperative sociali, delle case famiglia, dove si stanno generando liquidità, sottraendo denaro dalle busta paga dei lavoratori, e le peggiorate condizioni di lavoro, stanno portando a un’emorragia di personale, che si dimette.
Migep – Stati Generali Oss – SHC OSS sostengono l’appello degli operatori socio-sanitari e si oppongono al continuo calpestamento dei loro diritti. Invitiamo anche i cittadini a unirsi a noi nella richiesta di giustizia e rispetto per chi ogni giorno si prende cura dei più deboli. È tempo di riconoscere il valore della professione oss, restituendo dignità e applicazione dell’articolo 32 della Costituzione, che tutela il diritto alla salute e all’assistenza.
Non possiamo più aspettare. È tempo di agire. Basta con le vecchie logiche e i compromessi di sindacati che hanno fallito nel loro ruolo di rappresentanza. Gli oss devono organizzarsi in modo autonomo, forte e indipendente, affrancandosi da strutture che non li rappresentano più.
Noi, come istituzioni costituite da operatori socio-sanitari, siamo pronti a guidare questa rivoluzione. È il momento che la categoria diventi parte attiva e interlocutrice diretta con enti pubblici, privati e con il Governo, senza più intermediari inadeguati. Non restate spettatori. Uniamoci per costruire una professione forte, autonoma e rispettata.
Redazione OssNews24
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