”C’era una volta il farmaco”: a Roma, i bimbi in ospedale conoscono importanza uso corretto medicine
Roma – Sono 104 i bambini ospedalizzati (39 maschi, pari al 37,5%, e 65 femmine, pari al 62,5%) e 8 i nosocomi di Roma che hanno preso parte a ‘C’era una volta… il farmaco!’, iniziativa rivolta ai pazienti dei reparti pediatrici capitolini con l’obiettivo di una consapevolezza sull’uso dei farmaci attraverso un’informazione scientificamente corretta.
Il progetto si è concretizzato in brevi lezioni di un’ora tenute da farmacisti e arricchite da slide rivolte a bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 15 anni, in grado di comprendere la lingua italiana, parlata e scritta. Prima e a conclusione delle lezioni, ai bambini è stato somministrato un questionario su numerose tematiche: da come è fatta una medicina per i più piccoli a cosa significhi prendere un farmaco a stomaco vuoto. Dai luoghi di conservazione dei medicinali a dove debbano essere smaltiti, fino a domande sul foglietto illustrativo, su antibiotici, vaccini e medicine da mettere in valigia in vista delle vacanze.
Molto buoni i risultati. Dalle risposte è infatti emerso che i piccoli pazienti ospedalizzati coinvolti nel progetto hanno una certa consapevolezza dell’importanza di un uso corretto dei farmaci. Le percentuali di risposte giuste alle 15 domande rivolte nei 208 questionari sono aumentate moltissimo nel secondo, quello somministrato al termine delle lezioni. In alcuni casi si e’ infatti passati dal 36,54% al 94,23%, dal 44,23% all’86,54%, dal 55,7% al 79,61% e dal 73,08% al 92,31%, raggiungendo anche il 100% di risposte corrette.
Percentuali diverse anche dal punto di vista del genere. Sul tema dei farmaci e dell’interazione, dopo il primo questionario le femmine hanno dato una risposta giusta nel 39,5% dei casi e i maschi nel 35,9%. Percentuali salite, rispettivamente, all’89,75% e al 94%, a conclusione del secondo.
Molto bene le percentuali di risposte giuste sull’uso corretto dei farmaci: al primo questionario ha dato la risposta giusta il 97,9% delle femmine ed il 93,1% dei maschi, al secondo il 100% delle prime ed il 97,4% dei secondi. Se sugli antibiotici maschi e femmine hanno mantenuto percentuali piuttosto basse dopo il primo questionario (rispettivamente il 58,1% ed il 63%), al termine del secondo si è invece registrata un’impennata in entrambi i sessi: 96,6% tra i maschi e 89,7% tra le femmine.
Percentuali invece molto elevate per femmine e maschi in merito alle domande su farmaci e vacanze in entrambi i questionari: al primo ha risposto bene l’80,5% delle femmine e l’80,3% dei maschi, mentre a conclusione del secondo le percentuali hanno raggiunto, rispettivamente, il 96,9% ed il 94,9%.
Molto interessanti anche i numeri relativi ai vaccini, che non hanno tenuto conto del Covid poché la pandemia da Coronavirus non aveva fatto ancora la propria comparsa in Italia e nel mondo. Le femmine hanno fornito risposte giuste nel 78,4% dei casi e i maschi nel 66,6% prima delle lezioni, al termine delle quali si è passati, rispettivamente, al 97,9% e al 96,6%.
Le 8 strutture ospedaliere del comune di Roma coinvolte nel progetto sono l’ospedale pediatrico Bambino Gesù (76 pazienti, 73%), il policlinico Umberto I (7 pazienti, pari al 6,7%), l’Ao San Camillo-Forlanini (6 pazienti, pari al 5,8%), l’Ao universitaria Sant’Andrea (6 pazienti, al 5,8%), l’ospedale Sandro Pertini (5 pazienti, pari al 4,8%), il Policlinico Universitario Agostino Gemelli (1 paziente, pari all’1%), l’ospedale Grassi di Ostia (1 paziente, pari all’1%) e l’ospedale Sant’Eugenio (2 pazienti, pari all’1,9%).
Se si considerano le classi d’età dei bambini ricoverati, sono stati 36 quelli compresi nella fascia 6-10 anni (34,6%), 38 quelli nella fascia 11-13 anni (36,5%) e 30 quelli maggiori di 14 anni (28,8%). In 84 casi (80,8%) si e’ trattato di ricovero urgente, mentre in 20 (19,2%) il ricovero è stato programmato.
Sul fronte della degenza, 64 bambini (61,5%) sono stati ospedalizzati per meno di 7 giorni, 32 piccoli (30,8%) tra gli 8 e i 30 giorni, mentre i restanti 8 pazienti (7,7%) per un periodo superiore a 30 giorni. Del totale dei bimbi ospedalizzati, 78 (75%) non avevano malattie croniche, presenti invece in 26 bambini (25%).
Proprio analizzando le patologie croniche, 3 bambini (11,5%) presentavano diabete di tipo I, 1 paziente (3,8%) era affetto da cardiopatie congenite, 2 (7,7%) avevano malattie croniche respiratorie, 3 piccoli (11,5%) soffrivano di malattie croniche renali, altri 3 (11,5%) di malattie croniche gastrointestinali e 1 (3,8%) di sindromi genetiche, mentre nella voce ‘altro’ sono rientrati 13 pazienti, pari al 50%.
Finanziato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ grazie ad una convenzione tra il nosocomio capitolino e la Regione Lazio.
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