Sale operatorie in crisi: infermieri e oss uniti per difendere qualità e sicurezza
L’Assemblea generale delle sale operatorie, tenutasi presso l’Aula Magna della Palazzina Servizi dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha visto una partecipazione straordinaria. Infermieri e operatori sociosanitari (oss) hanno riempito la sala, uniti dalla volontà di discutere criticità, sfide e prospettive future per un settore fondamentale della sanità.
Tra i temi centrali del confronto: l’organizzazione delle piastre operatorie, il mancato rinnovo del Ccnl e la controversa introduzione della figura dell’oss strumentista in sala operatoria. Sul palco, esperti del settore e rappresentanti sindacali hanno dato voce alle preoccupazioni e alle richieste di chi ogni giorno lavora in prima linea. A guidare il dibattito, il dottor Fabio Castellan, presidente di Opi Padova, il dottor Claudio Buttarelli, presidente nazionale Aico, e Achille Pagliaro, segretario territoriale di Cisl Fp Padova-Rovigo.
L’oss strumentista: una soluzione che divide
Tra gli interventi più accesi, quello del dottor Castellan ha evidenziato i rischi legati all’introduzione dell’oss strumentista, definendola un compromesso che non risolve la carenza di infermieri, ma rischia di minare la professione stessa: “Non si tratta di una soluzione strutturale. Non incentiva la crescita professionale degli infermieri e presenta criticità legali: le competenze infermieristiche non possono essere delegate. Dobbiamo investire su formazione, carriera e benessere lavorativo per rendere la professione più attrattiva”.
Molti infermieri in sala hanno annuito con convinzione, condividendo il timore che questa proposta possa ridurre il valore delle loro competenze. Un’infermiera con anni di esperienza ha preso la parola: “Abbiamo studiato e ci siamo specializzati per garantire sicurezza ai pazienti. Non possiamo accettare soluzioni che snaturano il nostro ruolo”.
Alcuni oss presenti hanno espresso il loro punto di vista, sottolineando come il loro lavoro sia fondamentale, ma diverso per competenze e responsabilità: “Noi oss siamo parte della squadra, ma il ruolo dello strumentista deve restare all’infermiere. Servono più assunzioni, non scorciatoie che mettono a rischio la sicurezza in sala operatoria”.
La visione dell’Aico: formazione e specializzazione per gli infermieri
Il dottor Buttarelli ha rafforzato questa posizione, sottolineando l’importanza della specializzazione infermieristica in sala operatoria: “Non siamo di fronte a un’emergenza, ma a un problema gestionale. L’infermiere di sala operatoria è una figura altamente qualificata. Serve un percorso di studi certificato, come il master per infermieri specialisti di sala operatoria, per garantire standard elevati”.
Le parole di Buttarelli hanno trovato il sostegno di molti infermieri presenti, che hanno ribadito la necessità di valorizzare il proprio ruolo: “Formazione e riconoscimento sono la chiave. Chiediamo di poter crescere professionalmente, non di essere sostituiti”.
L’importanza del lavoro di squadra è emersa con forza, con diversi interventi che hanno sottolineato come in sala operatoria ogni figura abbia un ruolo preciso e insostituibile: “Oss, infermieri e chirurghi devono collaborare, ma senza confondere i ruoli. La sicurezza del paziente viene prima di tutto”.
Sindacati in prima linea: la battaglia per tutele e assunzioni
Il dibattito si è poi spostato sulle problematiche contrattuali e occupazionali, con l’intervento del segretario di Cisl Fp, Achille Pagliaro. La sua denuncia è stata chiara: “Abbiamo bloccato l’iniziativa dell’Azienda Ospedaliera di formare gli oss come strumentisti, ma la battaglia non è finita. Serve un confronto trasparente e un piano di assunzioni adeguato per risolvere il problema alla radice”.
Dalla platea, molti lavoratori hanno espresso preoccupazione per la carenza di personale e le condizioni di lavoro sempre più difficili: “Siamo pochi e sempre sotto pressione. Servono più infermieri, non scorciatoie per tappare i buchi”.
Pagliaro ha ribadito l’impegno del sindacato a difendere i lavoratori e a garantire un servizio sanitario di qualità: “Non possiamo accettare soluzioni che compromettono la sicurezza. Continueremo a lottare per tutele adeguate e un’organizzazione del lavoro sostenibile”.
Un messaggio forte: uniti per il futuro delle sale operatorie
L’assemblea si è conclusa con un messaggio unanime: il futuro delle sale operatorie dipende dalla capacità di fare squadra, investire nella formazione e riconoscere il valore delle competenze di ciascun professionista. Gli infermieri hanno chiesto con forza maggiori tutele e valorizzazione, mentre gli oss hanno sottolineato l’importanza del loro ruolo di supporto, senza che vi siano sovrapposizioni che possano compromettere la sicurezza.
Un infermiere ha riassunto il pensiero di molti: “Vogliamo lavorare bene, con le giuste risorse e il giusto riconoscimento. Solo così possiamo garantire qualità e sicurezza ai pazienti”.
Tra applausi e consapevolezza, infermieri e oss hanno lasciato l’aula con un obiettivo chiaro: difendere il futuro delle sale operatorie, con professionalità, collaborazione e determinazione.
Matteo Lucio Maiolo
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