Artisti della vita: la professione dell’OSS è un’arte di vivere!
Oggi vogliamo parlare di qualcosa che ci sta a cuore: il lavoro dell’Operatore Socio Sanitario. È spesso visto come un lavoro tecnico e burocratico. Ma non è così. La professione dell’OSS è un’arte di vivere.
La professione dell’Operatore Socio Sanitario è spesso considerata una semplice occupazione, ma in realtà richiede una combinazione unica di competenze tecniche, empatia e sensibilità. Non è solo un lavoro, ma un’opera d’arte che necessita di creatività, sensibilità e dedizione.
Ma cosa significa essere artisti della vita? Significa creare relazioni, trasformare le esperienze e innovare nella pratica. Essere empatici, creativi e appassionati. Significa avere la capacità di creare, trasformare e innovare nella relazione con gli altri. Significa saper ascoltare, comprendere e accompagnare le persone nella loro esperienza di vita.
La professione dell’OSS non è solo un lavoro, ma un’arte di vivere. È un modo di essere nel mondo, di relazionarsi con gli altri e di contribuire a creare una società più giusta e più umana.
La frase “artisti della vita” suggerisce che gli OSS non sono solo professionisti che applicano tecniche o procedure, ma sono anche creatori di soluzioni e opportunità per le persone con cui lavorano. Gli OSS devono essere in grado di pensare creativamente e di trovare soluzioni innovative per aiutare le persone a superare le difficoltà e a migliorare la loro qualità di vita.
In sintesi, gli OSS sono professionisti che lavorano con le persone per aiutarle a superare le difficoltà e a migliorare la loro qualità di vita, utilizzando la relazione e la creatività come strumenti principali del loro lavoro.
Tuttavia, la professione è spesso sottovalutata e non riconosciuta come meriterebbe. Siamo stanchi di essere visti come semplici “assistenti” o “operatori”. Siamo professionisti che richiedono una formazione specifica e una grande esperienza.
Per questo, è fondamentale che la professione sia coinvolta nella revisione della Legge Lorenzin, che regola la professione dell’OSS, e nel DPCM sui profili professionali. Dobbiamo essere protagonisti di questo processo e assicurarci che le esigenze e le proposte che avanziamo siano prese in considerazione.
Inoltre, è importante che il Registro Nazionale degli Operatori Socio Sanitari sia riconosciuto e valorizzato come strumento di garanzia della qualità e della professionalità dei servizi offerti.
Ma non basta. Dobbiamo anche lottare per:
- Una formazione continua e di qualità, che ci permetta di stare al passo con le esigenze della società e del mercato del lavoro.
- Una valorizzazione della nostra professione, attraverso la creazione di percorsi di carriera e di sviluppo professionale.
- Una tutela dei nostri diritti, attraverso la creazione di un contratto collettivo nazionale e la lotta contro la precarietà e lo sfruttamento.
È tempo che gli OSS cambino immagine e modo di pensarsi, e che la professione venga riconosciuta per ciò che è: un’arte di vivere. Siamo professionisti qualificati che meritano rispetto e riconoscimento.
La professione dell’OSS è un’arte di vivere perché richiede:
- Empatia: gli OSS devono essere in grado di ascoltare e comprendere le persone, di mettersi nei loro panni e di condividere le loro emozioni.
- Creatività: gli OSS devono saper trovare nuove soluzioni e strategie per affrontare le sfide della professione.
Passione: gli OSS devono essere appassionati del proprio lavoro, amare la relazione con gli altri ed essere motivati a fare la differenza nella vita delle persone.
Gli OSS sono artisti della vita perché:
Creano relazioni: con le persone, le famiglie e le comunità, relazioni fondamentali per la crescita e lo sviluppo umano.
Trasformano le esperienze: aiutano le persone a superare le difficoltà e a trovare nuove prospettive.
Innovano nella pratica: trovano soluzioni e strategie nuove per affrontare le sfide della vita.
Professionisti della relazione
Gli OSS lavorano con persone, famiglie e comunità per aiutarle a superare le difficoltà e a migliorare la loro qualità di vita. La relazione è al centro del loro lavoro, poiché devono costruire un legame di fiducia e comprensione con chi assistono.
La loro arte è fatta di piccoli gesti, parole di conforto, sorrisi e abbracci. È un’arte che richiede una grande dose di umanità, comprensione e compassione. In un mondo che spesso sembra dimenticare l’importanza dell’umano, gli OSS sono il ricordo vivo che la cura e l’assistenza non sono solo questioni tecniche, ma anche umane e relazionali. Gli OSS sono un esempio di come la professione possa diventare un’arte di vivere.
In conclusione, gli OSS sono veri e propri artisti della vita. La loro è un’arte che richiede una combinazione unica di competenze tecniche, empatia e sensibilità. Sono professionisti che amano la relazione con gli altri e che sono motivati a fare la differenza nella vita delle persone.
Quando la politica riconoscerà il valore di questa professione, e quando gli OSS stessi valorizzeranno la loro figura attraverso il riconoscimento del Registro Nazionale, allora faremo un passo avanti verso una professione più evoluta e più giusta.
Uniamoci per promuovere la nostra professione e per farci riconoscere come gli artisti della vita che siamo!
Angelo Minghetti federazione migep oss
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