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Viterbo, oss accusata di aver rubato gioielli ad anziani accuditi come badante

I fatti risalgono al luglio dell’anno scorso. In aula la testimonianza della figlia di una 98enne.

Una oss 44enne di Viterbo è stata accusata di aver rubato preziosi a casa di anziani e disabili da lei accuditi in veste di badante, per poi rivenderli a tre diversi Compro Oro. Per questo, nel luglio dell’anno scorso, è stata sottoposta a obbligo di dimora nella frazione in cui vive, ed è finita sotto processo con rito abbreviato dopo che il tribunale ha accolto la richiesta di giudizio immediato della Procura in virtù dell’evidenza delle prove. La donna è tornata libera di muoversi nel gennaio scorso, quando è stata revocata la misura, secondo l’accusa avrebbe rivenduto i gioielli rubati a anziani e disabili presso tre diversi compro oro del capoluogo.

“Quando mi ha detto di possedere il titolo di operatrice socio-sanitaria ho pensato di aver trovato la persona ideale per mia madre, ancora lucida, ma con problemi di deambulazione – ha raccontato una testimone 64enne, la cui madre è parte civile nel processo, pur non essendo in grado di recarsi in tribunale per raccontare quanto sa dell’accaduto -. Invece è rimasta solo un giorno. Anzi, una mattinata, il 6 luglio 2021. L’unica cosa che ha fatto è stata portare mia madre in sala senza permesso con la scusa di pulire la camera, che non ha pulito, facendomi trovare uno spazzolone col manico spezzato, forse come scusa. La sera stessa mi ha mandato la foto di una persona ricoverata in ospedale, dicendo che era sua madre, che aveva avuto un ictus e che non sarebbe più venuta”.

Mettendo in ordine l’armadio, la figlia dell’anziana si sarebbe accorta della scomparsa di un solitario di sua proprietà custodito a casa della madre, e poi della scomparsa di altri cinque anelli custoditi nel comò, appartenuti alle sorelle della mamma, che erano stati donati all’anziana dai cugini alla loro morte. Su tempi e modi del presunto furto si è concentrato il difensore della badante, durante un controesame dal quale è tra l’altro emerso che nell’abitazione si sarebbe aggirata negli stessi giorni anche la precedente badante, una tunisina licenziata per fare largo alla oss italiana.

Nell’ultima udienza è stata anche nominata una perita grafologa, alla quale il tribunale, su richiesta della difesa, ha affidato l’incarico di comparare la scrittura dell’imputata con le firme in calce a quattro ricevute di Compro Oro per la vendita di gioielli riconosciuti dalle vittime. La grafologa, che si è presa 60 giorni di tempo, illustrerà le sue conclusioni il prossimo 6 aprile. Il 24 novembre, invece, saranno sentiti ulteriori testimoni dell’accusa.

Redazione OssNews24

Fonte: TusciaWeb

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