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Oss “E’ vergognoso questo accanimento verso la nostra professione”

Egregio Direttore

È grottesco, la storia si ripete, dopo aver denigrato e ucciso la professione dell’infermiere generico e della puericultrice disconoscendoli come professione con la legge 42/99, ora tocca all’oss. E’ vergognoso, questo accanimento verso una professione che in qualche modo cerca di emergere ed avere un proprio ruolo nel sistema sanitario assistenziale. Oggi leggiamo l’ennesima vittoria dell’infermiere, contro la professione dell’operatore socio sanitario (oss), che dovrebbe avere una maggior considerazione per il ruolo che l’oss ha avuto nella pandemia.

Facciamo riferimento in merito alla notizia riportata da alcuni quotidiani, riguardo la bocciatura da parte del TAR Lazio per quanto concerne l’appartenenza degli oss nell’area sanitaria, in cui gli operatori socio sanitari “non possono essere considerati a tutti gli effetti tra le professioni sanitarie”. Non è una novità, già nel 2020 il Tar del Lazio con sentenza 13270 del 10 dicembre 2020 ha respinto la richiesta della Federazione Migep di annoverare l’oss tra le professioni, riconoscendogli l’area socio sanitaria. Seppur la legge 3/18 l’art 5, comma 5 preveda che l’oss è compresa nell’area professionale secondo il giudice non cambia lo status giuridico precisando che rimane “operatore di interesse sanitario” (area tecnica)

Oggi gli infermieri con la loro sentenza sollevano importanti questioni riguardo alla formazione oss, parlano di sicurezza del paziente, quale sicurezza dei pazienti? Sono anni che gli infermieri demandano all’Oss competenze espressamente infermieristiche perché non le ritengono più di loro competenza, molte RSA demandano all’Oss terapie di ogni genere in assenza di infermieri.

Vorremmo rispondere al Dott Zega sulla sua affermazione: “È grottesco pensare che uno stesso lavoratore possa svolgere mansioni delicate di carattere sanitario in modo inconsistente da una regione all’altra. Questo succede quando gli esecutivi regionali non si confrontano con le professioni sanitarie”; peccato che vari presidenti OPI regionali parlano lingue diverse fra loro; basta vedere la Lombardia, il Veneto che attivano la figura del super oss, dove gli Opi regionali hanno appoggiato fortemente l’istituzione del Super Oss, che pur senza una formazione adeguata e senza un titolo reale potrà fare tutto ciò che fanno gli infermieri, mentre gli Opi della Lombardia non hanno fatto opposizione alla proposta del mini infermiere appoggiati dall’Aimon associazione oss che lo ha definito una evoluzione, quale evoluzione! La stessa associazione Aimon si è scagliata contro il migep che faceva opposizione mettendo in evidenza tante ombre grigie.

A ricorrere contro la delibera della regione Veneto, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche FNOPI, il Coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche della Regione, con numerosi OPI di altre regioni, e dalla Federazione Migep federazione delle professioni sanitarie e sociosanitarie che rappresenta gli stessi Oss. 

Il Tar sospendeva la delibera 16 marzo 2021, n. 305 della Giunta regionale che apriva la possibilità di utilizzare gli Operatori sociosanitari (Oss), per eseguire atti propri dell’assistenza clinica del paziente di competenza esclusiva di medici e infermieri, in quanto  la fnopi e gli Opi hanno ritirato il ricorso per far in modo che la nuova delibera  650 del 1 giugno 2022 potesse raggiungere l’attuazione.

Anche qui La federazione Migep si costituisce in giudizio in merito alla delibera n. 650 dell’1 giugno 2022 sull’approvazione del percorso formativo sull’oss complementare in assistenza sanitaria (Super Oss) aderendo al ricorso fatto da Enpapi, ricorso respinto dal giudice.

Ci pare contraddittorio tutto ciò, in quanto gli Opi delle due regioni hanno collaborato sui vari tavoli regionali a individuare  le nuove competenze di carattere sanitario per il super oss, e grazie all’avvallo di alcuni Opi, e di alcune associazioni “IO SONO OSS – AIMON”  integrano il Super Oss, (OSS-FC) con maggior competenze infermieristiche per legalizzare le strutture RSA che non hanno intenzione di assumere infermieri.

L’ulteriore sentenza del Tar contro una delibera della Giunta Regionale del Lazio del 2019 è la dimostrazione di quanto la stessa federazione migep denuncia da tempo, soprattutto post pandemia. Allora se la formazione dell’operatore socio sanitario non è adeguata, se è inaccettabile la diversificazione regionale e lo ammette lo stesso OPI del Lazio, risulta necessario muoversi in una direzione che porti l’oss ad essere al passo dell’evoluzione assistenziale che negli anni si è avuta, gli oss non sono sostituiti dagli infermieri, l’oss è una professione ben definita.

Ci rivolgiamo a tutti gli oss, anche chi non ha interesse di leggerci, crediamo che sia adesso quanto mai necessario riuscire ad arrivare al quorum utile sia per sedere ai tavoli tecnici, ma più di tutto portare avanti quella che è la nascita dell’assistente per la salute e la revisione della formazione oss denominata assistente socio sanitario, figure con una adeguata formazione, uniforme sul territorio Nazionale e ottenere il collegio attraverso il registro unico nazionale.

L’oss deve rapidamente colmare il gap per il lavoro interdisciplinare, tradisciplinare altrimenti se ciascuno rimane nei propri confini non ci sarà mai evoluzione vera, né nelle competenze, né a livello contrattuale, ma si troverà sempre in difficoltà nel lavoro (abuso di professione) e nel riconoscimento professionale.

Non crediamo che la professione oss voglia rimanere in questo stato di confusione, ma trovare risposte e soluzioni concrete e per questo oggi, su queste sentenze dobbiamo riuscire a raggiungere il quorum necessario, diversamente lo Stato, gli Infermieri, le Regioni, continueranno a fare ciò che meglio credono verso questa professione. Siamo convinti che la maggior parte degli attori che stabiliscono cosa debba o essere in futuro l’oss non abbiano la più pallida idea della realtà odierna in cui molti operatori prestano servizio e delle condizioni cui sono spesso costretti a sopperire.

La proposta di Stati Generali fa due proposte di legge, che va ad istituire una nuova figura con adeguata certificata formazione capace di conferire all’oss un ordine professionale, un proprio collegio/albo, tale per cui sia in grado finalmente di rientrare nell’area socio-sanitaria e uscire dalla contraddittoria condizione di figura “non strettamente sanitaria”.

La nuova forza che intendiamo dare attraverso gli stati generali è quello di discutere del proprio futuro, di costruire una politica dentro la professione senza che siano gli infermieri, lo stato, i sindacati, le regioni decidere il futuro dell’oss. Sedersi ad un tavolo ministeriale permetterebbe di mettere  delle basi per una reale evoluzione, sta a tutti Voi crederci e far in modo di  esserci.

Ci rivolgiamo al Presidente di Opi Roma, Maurizio Zega dove indica “ che gli standard di formazione del personale sanitario non può essere una soluzione per affrontare la critica carenza infermieristica, poiché a pagarne le conseguenze sarebbero i pazienti e i cittadini stessi. Perché non risederci ad un tavolo? Come si era fatto sulla revisione della figura dell’oss dove ponevamo l’attenzione su questioni cruciali riguardo alla formazione e alla valorizzazione dell’operatore socio sanitario, ponendo le basi per una riflessione più ampia sulle sfide della sanità in Italia e sull’importanza di garantire standard elevati per la sicurezza dei pazienti.

Ci deve essere un confronto costruttivo tra OPI – Fnopi e Migep senza entrare nello stesso errore di invitare mare e monti che non hanno finalità al tema.

Come Federazione Migep poniamo l’urgenza di affrontare il problema non solo della carenza di infermieri, ma la necessità di un’adeguata valorizzazione di una categoria professionale come l’oss, che attualmente soffre di scarse possibilità di riconoscimento.

L’operatore socio sanitario attraverso le due leggi di Stato 3/18 – 73/2021 è collocato nell’Area Socio sanitario e nel Ruolo Socio Sanitario, leggi non applicate per via della “formazione di basso livello”. Da parte nostra l’informazione è sempre stata chiara, poiché promotori delle due leggi di stato. Vogliamo ricordare che in questo momento l’OSS è considerato dal Ministero della Salute “operatore di interesse sanitario” legge 43/2006 che non vuol dire nulla. Ecco perché si pone in modo forte la sua revisione formativa, il registro nazionale e l’applicazione delle due leggi di Stato, in modo che l’oss sia considerato professionista nella sua area. (Area Socio sanitario e  Ruolo Socio Sanitario).

Ora non possiamo trovare soluzioni illegittime e pericolose e discriminare una professione per un proprio torna conto per tamponare una situazione che le regioni stesse hanno creato.

Le regioni non ci hanno mai ascoltato da questo punto di vista, e non hanno voluto investire nell’assistenza in maniera importante e sostanziale. Abbiamo presentato due proposte di legge per una nuova riforma dell’assistenza, la soluzione potrebbe essere attraverso una nuova formazione della professione dell’operatore socio sanitario; una prima riforma era stata elaborata tra fnopi e migep che virava a non invadere le aree di appartenenza.

Non basta ragionare annualmente sul turn – over del personale, oggi c’è una carenza di  personale e bisogna prenderne atto. Abbiamo presentato delle proposte con l’obiettivo di rivedere l’assetto formativo dell’oss, una proposta viene presentato dal PD con una nuova denominazione  “Assistente socio sanitario,  ed un’altra proposta di “Assistente per la salute presentata da FI. ” . tutto questo per contrastare le due bozze presentate dal ministero della salute sulla nuova figura xx e sulla proposta di rivedere la formazione dell’oss ferma dal 2001, poiché entrambe presentano molte zone grigie.

Apprendiamo che la stessa Fnopi pone l’individuazione di una figura intermedia, allora perché non incontrarci per confrontarci? Rinnoviamo l’invito per un ulteriore incontro affinché cessino queste discriminazioni verso una professione importante come l’operatore socio sanitario. (ogni professione ha la sua dignità).

Gli Stati Generali degli Oss

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