I disinfettanti (primo tra i gruppi in cui i biocidi sono suddivisi) comprendono un vasto gruppo di sostanze che hanno lo scopo di distruggere, eliminare, diminuire, impedire l’azione di batteri, virus, spore e, in alcuni casi, alghe o altri microorganismi. Per tali caratteristiche sono utilizzati per la disinfezione di ambienti, superfici e oggetti di varia natura, ed usati nei settori medico-chirurgico e industriale, nella produzione alimentare e nell’allevamento (per la disinfezione di stalle e di mezzi di trasporto per animali).
I detergenti si distinguono dai disinfettanti perché hanno lo scopo di rimuovere lo sporco (detergere). L’utilizzo dei detergenti in commercio è generalmente sufficiente ad assicurare condizioni di igiene accettabili nelle case, così come lo è l’uso, sulla pelle, di saponi e acqua calda. In ogni caso è necessario seguire sempre con grande attenzione le istruzioni riportate sulle etichette dei prodotti che si utilizzano per la pulizia.
Accade di frequente che la pubblicità di molti detergenti di uso domestico evidenzi le loro proprietà antibatteriche e disinfettanti, ma in realtà il regolamento UE sui prodotti biocidi (n. 528/2012) del Parlamento Europeo e del Consiglio, esclude dalla definizione dei disinfettanti tutti i detergenti (detersivi liquidi ed in polvere) privi di una reale attività disinfettante.
Solo in particolari e specifiche situazioni (come la presenza di malati in casa) è consigliabile utilizzare disinfettanti ad uso domestico, non tanto per creare un ambiente sterile (cioè totalmente privo di germi) quanto per interrompere eventuali catene di contaminazione (vale a dire la possibilità che la presenza di un oggetto contaminato porti attraverso il suo uso alla contaminazione di molti altri). L’importanza dell’igiene personale e degli ambienti è stata più volte ribadita durante il periodo di emergenza sanitaria da nuovo coronavirus con la costante raccomandazione di lavarsi frequentemente le mani e disinfettare le superfici.
La disinfezione, oltre che con i prodotti biocidi ad azione disinfettante, può esser eseguita con radiazioni ultraviolette o con mezzi fisici come il calore (aria calda, vapore o acqua bollente).
La scelta delle sostanze da utilizzare dipende da ciò che deve essere disinfettato e dal tipo di disinfezione che si vuole ottenere. Uno strumento chirurgico, la superficie di un bancone per generi alimentari o una piccola ferita superficiale avranno bisogno di prodotti con livelli di attività biocida diversi che consentano, una disinfezione assoluta, o sterilizzazione, come avviene nel caso della chirurgia (eliminazione di tutti i microorganismi infettivi patogeni e non) oppure una disinfezione relativa con distruzione della maggior parte, ma non necessariamente della totalità, dei microorganismi presenti (riduzione della carica microbica).
Nel caso di piccole ferite superficiali, che possono essere disinfettate senza ricorrere all’intervento di un medico, è importante ricordare che non devono essere impiegati disinfettanti come l’alcol (da usare solo per disinfettare la pelle intatta, ad esempio prima di una iniezione). Deve, invece, essere utilizzato un disinfettante antisettico in grado, una volta applicato sulla pelle, di limitare lo sviluppo di microorganismi potenzialmente pericolosi. La disinfezione è necessaria perché le ferite compromettono la funzione della pelle di agire come una barriera protettiva, capace di impedire l’entrata di microorganismi in grado di provocare infezioni (patogeni).
La prima operazione da fare, prima di agire su una ferita, è lavarsi bene le mani (o indossare guanti usa e getta) e detergere la ferita, anche semplicemente con acqua corrente, per pulirla da eventuali residui (ad esempio di terra) o corpi estranei come fibre di tessuto, schegge di legno, polvere. Per disinfettarla devono essere utilizzati prodotti antisettici per pelle lesionata, come l’acqua ossigenata o altre sostanze con queste caratteristiche (contenenti iodio o clorexidina) disponibili sul mercato. È possibile sciacquare la ferita applicando direttamente tali prodotti o aiutandosi con della garza sterile. È sconsigliabile utilizzare l’ovatta (o cotone idrofilo) perché potrebbero rimanere piccole fibre all’interno della ferita. Una volta disinfettata, a seconda della sua grandezza e della posizione, si può decidere di coprire la ferita, almeno nelle prime fasi della guarigione, con della garza sterile o con un cerotto in modo da ridurre il rischio di contaminazione microbica.
Oltre a seguire sempre le indicazioni presenti in etichetta, si raccomanda di indossare dispositivi di protezione individuale (D.P.I.), ad esempio i guanti, quando indicato per maneggiare disinfettanti.
Non mescolare prodotti diversi, pensando di aumentare la capacità disinfettante: non solo questo non è vero, ma nazi i due prodotti possono inattivarsi. Inoltre la miscelazione può sprigionare sostanze inalabili che possono essere causare gravo intossicazioni. Questo è valido anche per i detergenti. Ad esempio l’uso contemporaneo o in sequenza rapida di ammoniaca e candeggina porta alla formazione di clorammine, composti dall’odore acre che per le loro proprietà irritanti causano immediatamente tosse, respiro affannato, ed irritazione agli occhi e alla gola. Una esposizione prolungata può causare disturbi più gravi alle vie respiratorie fino alla polmonite.
E’ sempre consigliato assicurare un adeguato ricambio d’aria durante e successivamente alle operazioni di disinfezione dei locali, per limitare l’esposizione a sostanze volatili (e perciò inalabili).
Non rabboccare mai i contenitori dei disinfettanti (incluso il gel idroalcolico per le mani): i prodotti hanno una scadenza dopo l’apertura (indicata sull’etichetta) e l’operazione di rabbocco non consente di avere un’idea precisa di quando il prodotto potrebbe perdere la sua efficacia.
Non travasare mai prodotti disinfettanti in recipienti non etichettati o che precedentemente contenevano liquidi o bevande.
Non lasciare i contenitori dei disinfettanti aperti e, ogni volta che si aprono non contaminare la parte interna del tappo (appoggiare il tappo sempre rovesciato).
Conservare i disinfettanti al chiuso, possibilmente al riparo della luce.
Non lasciare prodotti detergenti o disinfettanti incustoditi, per evitare che i bambini possano venirne in contatto e comunque assicurarsi sempre che siano dotati di chiusura di sicurezza per i bambini.
Redazione OssNews24
Fonte: ISS
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