Nursind, Toscana: oltre 500 casi Covid nel personale sanitario nel mese di ottobre
L’allarme degli infermieri, “Percorsi inadeguati e carenza di personale”
Giannoni (Nursind), “Così va in crisi anche l’assistenza ai malati terminali e la sanità territoriale.
Inascoltati i nostri appelli: serve subito un confronto con la Regione”
Firenze – “Oltre 500 operatori del sistema sanitario toscano contagiati dal Covid19 nel solo mese di ottobre, focolai inimmaginabili nelle Rsa e carenza di personale: serve subito un piano d’azione, la Regione ci ascolti”.
A lanciare l’appello è Giampaolo Giannoni, segretario Nursind Toscana, il sindacato autonomo delle professioni infermieristiche; alla luce di “dati allarmanti, che parlano di oltre 170 operatori positivi solo nella Asl Toscana Centro”.
“Nonostante la richiesta di un incontro urgente – prosegue Giannoni – la Regione non ci ha ancora ricevuti. Il personale infermieristico è allo stremo, viene impiegato per gestire le Rsa togliendo risorse importanti al sistema territoriale; mentre la figura dell’infermiere di famiglia e comunità non ha ancora le risorse per partire. Ci chiediamo come sia possibile in una situazione del genere potenziare le USCA; le unità speciali di continuità assistenziale chiamate ad assistere i malati Covid a domicilio. In questo modo vanno in crisi anche l’assistenza ai malati terminali, le cure palliative e tutta la sanità territoriale in generale”.
“Nei reparti ospedalieri Covid la situazione è insostenibile: non è pensabile operare per 11 ore con tute e scafandri; con personale spostato continuamente da un servizio all’altro in base alle priorità. Sempre più spesso ci arrivano richieste di aiuto dal punto di vista psicologico. Avevamo chiesto screening a tappeto per il personale sanitario, ad oggi anche questo appello rimane inascoltato”.
“Anche i percorsi Covid risultano inadeguati in alcune aziende – sottolinea il segretario di Nursind Toscana – nonostante abbiano avuto tre mesi per organizzarsi. Nelle cliniche chirurgiche di Careggi, ad esempio, si sono attivate degenze Covid senza avere la diagnostica; il che costringe a continui trasporti per effettuare gli esami”.
“Si parla di posti letto pronti per la rianimazione, ma senza personale per attivarli: ci sembra paradossale. Stiamo ricorrendo a liberi professionisti, ma serve subito un nuovo bando per le assunzioni; così come è necessario stabilizzare il personale in servizio che ha i requisiti. Senza contare l’umiliazione per gli infermieri di non vedersi riconosciuta neanche l’indennità per le malattie infettive; mentre ai medici di base vengono conferiti ulteriori indennizzi per effettuare i tamponi”, incalza.
“Rinnoviamo al Presidente Eugenio Giani e all’assessore alla Salute Simone Bezzini la richiesta di un incontro urgente: gli infermieri – conclude Giannoni – sono al centro del sistema sanitario; non è pensabile escluderli dalle fasi decisionali in un momento come questo”.

Ufficio Stampa Nursind Toscana
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