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Migep e Stati Generali Oss: “Perché il valore degli operatori socio-sanitari passa inosservato?”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Federazione Migep e Stati Generali Oss.

Nel dibattito politico e mediatico sulla sanità italiana si parla molto di medici e infermieri, delle loro carenze croniche, dei turni massacranti e delle difficoltà organizzative che mettono a rischio la tenuta del sistema. Molto più raramente, invece, si dà voce e riconoscimento agli operatori socio-aanitari (OSS), figure centrali nella rete assistenziale ma ancora oggi poco considerate sul piano politico, economico e sociale.

Gli OSS rappresentano il primo contatto con il paziente fragile: si occupano dell’igiene personale, del supporto ai pasti, della mobilizzazione, del sostegno psicologico e affettivo. Svolgono un lavoro invisibile ma insostituibile, che garantisce la dignità di chi vive situazioni di dipendenza. Nonostante ciò, il loro ruolo è percepito come “di serie B”, schiacciato da una visione gerarchica della sanità che tende a ridurre le mansioni di assistenza a una dimensione marginale. In realtà, senza gli OSS, gran parte del sistema sociosanitario collasserebbe.

Questa invisibilità si riflette sul piano del riconoscimento professionale, che ancora oggi non esiste in forma piena. L’OSS non ha un albo, non dispone di un codice deontologico vincolante e non gode di un percorso di carriera strutturato. L’assenza di un inquadramento chiaro e nazionale li rende invisibili agli occhi delle istituzioni e contribuisce a relegarli a un ruolo subalterno. A questo si aggiunge una condizione economica non dignitosa: stipendi bassi, contratti precari, mansioni non sempre definite. Sul piano formativo manca un sistema organico che preveda aggiornamento costante e specializzazione, capace di accompagnare l’OSS nella sua crescita e di creare nuove figure intermedie di cui la sanità italiana ha disperatamente bisogno.

Il MIGEP (Professioni Sanitarie e Sociosanitarie) da anni denuncia questa condizione e propone una via di uscita concreta: ha creato un Registro nazionale degli OSS. Questo strumento rappresenterebbe la vera svolta di visibilità per la categoria, perché darebbe finalmente una identità pubblica e riconosciuta, superando la frammentazione regionale e garantendo standard omogenei di competenza e professionalità. Il registro diventerebbe non solo un elenco formale, ma un luogo di appartenenza, di tutela e di garanzia, sia per gli operatori sia per i cittadini che usufruiscono delle loro prestazioni.

Attraverso il Registro nazionale gli OSS otterrebbero una collocazione precisa all’interno del sistema sanitario. Questo consentirebbe di dare dignità a un lavoro che oggi viene considerato marginale e di aprire la strada a un riconoscimento giuridico e contrattuale più forte. Significherebbe anche creare le basi per percorsi formativi chiari e uniformi su tutto il territorio nazionale, rafforzando la qualità dell’assistenza e valorizzando la professionalità degli operatori.

La politica non può continuare a fingere che la questione non esista. Rendere operativo il Registro nazionale significherebbe aprire un tavolo di confronto parlamentare serio e concreto, capace di trasformare una battaglia culturale e sociale in un atto istituzionale. La linea del MIGEP va in questa direzione: non parole di circostanza, ma strumenti reali che diano agli OSS visibilità e dignità.

“Senza riconoscimento non c’è futuro: se gli OSS restano invisibili, si ferma anche la sanità”

L’OSS non è un “aiutante”, ma un professionista della cura. Continuare a ignorarne il valore significa minare le fondamenta stesse della sanità pubblica. È tempo che la politica apra gli occhi e riconosca in questa categoria un pilastro fondamentale del welfare sociosanitario. La creazione del Registro nazionale sarebbe il primo passo verso una vera riforma, capace di trasformare l’invisibilità in riconoscimento, la precarietà in stabilità, la marginalità in centralità.

Se vogliamo una sanità più umana, equa e sostenibile, il valore degli OSS non può più passare inosservato. Il Registro nazionale è il primo passo per uscire dall’invisibilità e dare forza alla nostra voce. Aderire significa non solo affermare la propria identità professionale, ma anche contribuire a costruire un futuro in cui l’OSS sia finalmente riconosciuto come parte essenziale del sistema sanitario.

Agire ora è fondamentale: più siamo, più la politica sarà costretta ad ascoltarci. OSS, è il momento di farvi vedere. Unitevi al Registro nazionale e diventate protagonisti del cambiamento. www.statigeneralioss.eu.

Redazione OssNews24

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