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Continua l’impegno del Migep e il Sindacato SHC OSS per gli Stati generali

Continua l’impegno del Migep e il Sindacato SHC OSS che scrivono al Presidente della Conferenza Stato Regioni e a tutti gli Assessori regionali rilanciando l’iniziativa della costituzione degli Stati generali della professione degli Oss.

Una iniziativa che Ossnews24.it intende seguire con interesse e con attenzione, informando i nostri lettori.

Di seguito la nota inviata:

“Le scriventi portano a conoscenza alle SS.L.L che si sono costituiti ufficialmente gli Stati Generali della professione Oss, approdando a una piattaforma che ridisegna la professione dell’OSS, anche attraverso la modifica delle norme primarie e dei percorsi formativi; presentando una proposta di legge per l’istituzione di una nuova figura: l’Assistente alla Salute.

Una piattaforma che diventerà il perno delle richieste e del confronto con le Istituzioni e la Classe Politica, in modo che non si penalizzi più nessuno e si risponda finalmente in modo esaustivo ai problemi della professione e ai bisogni di salute e assistenza del cittadino.

Data l’attuale situazione, nella quale la categoria OSS è vittima del ciclone delle “sperimentazioni regionali e formativi”, senza una “reale evoluzione”, si rileva la mancanza di una linea coerente nella formazione e che mette l’oss in una condizione di abuso della professione, e altre problematiche dove non c’è più spazio per fare una norma coerente.

Dal Forum di Arezzo Risk Management è stato illustrato il programma per costruire una sanità a misura del cittadino, la categoria è stata chiamata a sviluppare il ruolo cruciale degli operatori sociosanitari, che non è socialmente e politicamente valorizzato attraverso un piano di cambiamento professionale efficace e sostenibile, secondo le miglior evidenze in materia innovativa.

Si ritiene come Stati Generali della professione oss che debbano essere valorizzate non solo la figura dell’infermiere, ma anche quella dell’oss, orientando le strategie per migliorare e rinforzare i sistemi assistenziali attraverso le linee del PNNR e il CCNL.

E su queste basi, la Federazione Nazionale delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie Migep, e il Sindacato Professionale Shc enti appartenenti alla professione dell’operatore socio sanitario, hanno proclamato i Primi Stati Generali della Professione Oss, nella valutazione, pianificazione, conduzione, analisi e reporting della professione, sull’importanza di un servizio sanitario pubblico, privato, territorio, carceri, scuola, finalizzati a rendere gli oss attori. Come istituzioni abbiamo deciso di assumersi la responsabilità attraverso processi condivisi con la base, con la ferma volontà di proporre modelli di formazione e di cura e di assistenza al servizio del cittadino.

Come Stati Generali della Professione OSS chiedono certezze, e un impegno da parte della politica affinché il sistema salute funzioni per tutti i cittadini e nessuno sia escluso. Dare slancio alla professione dell’operatore sociosanitario con strumenti e conoscenze, e uniformare e migliorare l’attività formativa, riconoscendo la collocazione dell’Oss nella Professione area socio sanitario e nel ruolo socio sanitario in quanto operatore assistenziale a diretto contatto con il paziente. Questo richiede un sistema salute che funziona, un sistema sanitario che sia organizzato bene, e un numero adeguato di operatori ben preparati e motivati.

Una maggior attenzione è stata rivolta alla delicata criticità del sistema sanitario penitenziario, in questo particolare momento emergenziale, questi operatori socio sanitari, potrebbe dare un contributo, riconoscendogli in questi due anni tutti i diritti di legge in modo da consentire anche per chi non è più in servizio di continuare a svolgere le proprie competenze, al fine di essere strutturati in via stabile, in ordinaria, il servizio prestato dai predetti operatori presso gli istituti penitenziari e rsa”.

Nel complesso scenario in cui versa il sistema salute richiede alle professioni sanitarie e sociali l’adeguamento delle competenze e la capacità di collaborazione e cooperazione su programmi assistenziali predefiniti e valutabili attraverso indicatori . 

Investire sulla formazione dell’oss è importante, com’era previsto nella proposta di legge Boldrini, che oggi, è ripresentata, modificando la dicitura Oss in “Assistente Socio Sanitario”, attraverso un percorso di studio che dia la possibilità di un diploma di qualifica ed equilibrare la sua formazione.

Il percorso “passarella” che proponiamo (esame complementare), consiste in un’integrazione della formazione nell’ambito del sistema di riconoscimento dei titoli e dell’attività precedentemente svolta, acquisendo il titolo di Assistente per la Salute e i crediti per accedere al corso di Laurea in Scienze Infermieristiche. L’accesso ai corsi è subordinato a una selezione con test attitudinali inerenti alla funzione del corso e di cultura generale. Questi corsi durano generalmente un anno, riducendo la disoccupazione, risolvendo la carenza di personale, andando a eliminare l’abuso di professione.

Nuovi profili, in ambito sanitario assistenziale, che vadano a superare le criticità poste all’interno della bozza della Conferenza Stato Regioni (estrema variabilità territoriale di competenze e formazione) seppur migliorata dalle precedenti, continua a ingessare l’operatore socio sanitario, un attore essenziale per la salute, e su queste basi gli Stati Generali della professione oss propone attraverso una legislazione quadro una uniformità auna evoluzione coerente di questa figura.

Chiediamo di partecipare ai lavori, e di aprire un momento di confronto attraverso un Tavolo di lavoro. Proponiamo l’istituzione di un Osservatorio Permanente presso il Ministero Salute sul profilo Operatore Socio Sanitario”.

Redazione Ossnews24.it

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