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Le richieste di Federazione Migep Oss al nuovo Parlamento

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta firmata da Loredana Peretto, Simone Rizzato e Angelo Minghetti e indirizzata a tutti i politici.

Il 25 settembre, fra poche settimane, gli italiani saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo Parlamento e nascerà il nuovo Governo, che determinerà e affronterà le nuove sfide, le nuove e vecchie problematiche del Paese Italia, prendendo in carico i bisogni e le aspettative degli italiani.

Più di due anni di pandemia hanno fatto emergere, attualizzato e portato alla ribalta dei cittadini le grandi e problematiche fragilità del comparto sanitario e socio- sanitario. Le carenze strutturali, la mancanza di fondi e la NON volontà di porre rimedio con soluzioni di lunga visione hanno determinato una crisi senza precedenti per quanto riguarda la tutela della salute dei cittadini e l’assistenza alle persone più fragili della società.

E’ sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza dell’attuale gestione dei servizi sanitari e socio-sanitari, in particolare sul fronte della mancanza di personale (infermieri e operatori socio-sanitari in primis). Sia le strutture pubbliche sia quelle private faticano a trovare personale per soddisfare i bisogni di salute del cittadino e in molti casi (Rsa/Cra) si trovano costrette a ricercare personale estero per garantire il servizio assistenziale. Come se ciò non bastasse, la non omogeneità dal punto di vista normativo, contrattuale, formativo ed economico, in particolare per gli oss, porta ad avere personale di serie A e di serie B.

Il comparto pubblico beneficia sicuramente di un’attenzione “speciale”, ma non dimentichiamoci delle centinaia di migliaia di operatori che operano nel comparto privato (in particolare cooperative sociali, ASP/ASST, fondazioni). Loro sono quelli che attualmente “pagano” maggiormente la situazione drammatica del comparto socio-assistenziale. Di fronte a questa fase emergenziale alcune Regioni hanno tentato e attuato una serie di interventi per fare fronte alla carenza di infermieri e oss, vedi la figura del “vice-infermiere” in Lombardia e del “super oss” in Veneto.

Da sempre, come Federazione delle professioni sanitarie e socio sanitarie MIGEP, abbiamo sostenuto e lavorato nei tavoli tecnici e istituzionali, rimarcando la necessità di dare seguito a un’evoluzione della figura dell’operatore socio-sanitario, ferma dalla sua nascita nel 2001. Non siamo contrari a far sì che l’oss si evolva, maturi e acquisisca nuove competenze, abbia maggiori compiti e responsabilità, ma NON abbiamo ritenuto opportune le azioni regionali intraprese in assenza di una prioritaria revisione del profilo dell’oss, di un nuovo inquadramento normativo, contrattuale ed economico.

Abbiamo ritenuto non corretto chiedere agli oss di fare di più, di avere competenze e responsabilità sanitarie, ma a parità di trattamento economico e senza un nuovo accordo Stato-Regioni. Prendere in mano con impegno e serietà la questione non è solo tutelare la dignità e il lavoro di centinaia di migliaia di oss, ma è anche garantire il diritto a una giusta ed efficiente assistenza alle persone più bisognose e fragili della società.

Questa doverosa premessa era ed è necessaria per inquadrare quali sono per noi oss, per Federazione MIGEP, le priorità che il nuovo Esecutivo, il nuovo Parlamento dovrà prendersi in carico per il bene del Paese Italia.

Oss e Pnrr – La riforma non facilita e non aiuta questa figura che si occupa delle cure assistenziali verso pazienti e cittadini. La riforma si rivolge a molti attori, ma dimentica questa professione. Nessuno ha affrontato le reali necessità, le priorità, le funzioni e su quali settori intervenire. Bisogna riempire tali strutture con cure vere e personale qualificato, con una serie di servizi ai cittadini di qualità, e il numero adeguato di personale per la complessità assistenziale. Dobbiamo portare avanti le nostre qualità migliori, i modelli che funzionano meglio. Dobbiamo trovare il coraggio di fare, senza interpretare termini e terminologie poco significative.

Come Federazione MIGEP si chiede:
1) Una revisione del profilo dell’operatore socio-sanitario (fermo al 2001) e un nuovo accordo Stato-Regioni che garantisca una uniformità normativa tra gli oss delle varie regioni.
2) Un nuovo percorso formativo con il conseguimento di un diploma (sul modello europeo) di 1.500 ore attraverso istituti socio-sanitari.
3) Il riconoscimento in tutti i comparti (pubblici e privati) nel ruolo socio-sanitario e nell’area socio-sanitaria degli oss, e non solo tecnico o di interesse socio-sanitario.
4) Una formazione obbligatoria e continua di aggiornamento (sul modello degli ECM) per garantire il più alto possibile livello di assistenza.
5) Un registro nazionale obbligatorio degli oss a tutela e difesa della professione.
6) Un adeguamento retributivo ed economico per la categoria degli oss.
7) La modernizzazione di una nuova figura intermedia tra l’oss e l’infermiere.
8) Un contratto unico (uguale pubblico e privato).

Riteniamo che queste priorità non siano più differibili nel tempo e auspichiamo che il nuovo Governo si faccia promotore di raccogliere le istanze della categoria, per il benessere e la salute degli italiani, investendo molto per questa professione. Come federazione delle professioni sanitarie e socio sanitarie MIGEP, siamo da sempre disponibili al confronto e a trovare una soluzione condivisa, attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto, un tavolo di lavoro tra la categoria, il Governo, le Regioni, i rappresentanti del comparto delle coopeartive sociali e la Fnopi.

Redazione OssNews24

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