Formazione

La Sterilizzazione: tutto quello che un Oss deve sapere

Processo mediante il quale vengono distrutti tutti i microrganismi comprese le spore. Avviene in autoclave ad una temperatura di 121° per 11 minuti o 134° per 7 minuti. Consta di azioni preliminari che sono: decontaminante lavaggio asciugatura controllo lubrificazione confezionamento.

Dopo aver indossato i DPI ossia guanti di gomma dura, camice cerato, visiera, si raccolgono gli strumenti e si mettono in una bacinella a doppio fondo con dentro del liquido decontaminante ossia clorexidina x circa 20/30 minuti, dopodiché si risciacquano e con una spazzola a manico lungo si provvede al lavaggio eliminando lo sporco residuo, si asciugano poi accuratamente con telini monouso o con aria compressa x le zone più difficili poi si controlla lo scatto di chiusura e se le punte sono smusse e in tal caso si eliminano, infine si lubrificano e si provvede al loro confezionamento.

Questo avviene in buste di kraft polipropilene che sono trasparenti da un lato ed opache dall’altro, sono termosaldabili e la saldatura avviene a 5cm dal bordo ed è compresa tra i 6 ed i 12 mm, il ferro non deve mai essere inserito con la punta, in quanto potrebbe perforare la busta.

Assieme al ferro nella busta viene messo un indicatore di sterilità che a sterilizzazione avvenuta cambia di colore. I metodi di sterilizzazione sono fisici e chimici.

I fisici sono calore secco, calore umido, irraggiamento ed i chimici sono ossido di etilene, acido paracetico, formaldeide. Effettuata la sterilizzazione i ferri vengono smistati nelle rispettive unità operative di provenienza e vengono messi in armadi in ordine di scadenza, privi di umidità, e devono essere discosti dal muro di 20 cm, non arrivare sotto il soffitto ed alzati da terra di 30 cm. Sulle buste a sterilizzazione avvenuta viene riportata la data di scadenza che è di 30 gg se singola 60 gg se doppia busta, inoltre viene riportato il numero del ciclo di sterilizzazione, il lotto è l’operatore che ha effettuato la sterilizzazione, in caso di rottura di una busta o di caduta accidentale a terra il materiale va ri-sterilizzato tranne le garze che vanno distrutte

Metodi di sterilizzazione

  • Fisici: calore a secco calore umido vapore saturo sotto pressione.
  • Chimici: ossido di etilene irraggiamento formaldeide miscela di acido peracetico perossido di idrogeno vaporizzato.
  • Ossido di etilene: è un gas tossico usato per risterilizzare il materiale usato a porta problemi di sicurezza per chi lo utilizza, di probabili residui sul materiale trattato, è necessario il degassamento.
  • Glutaraldeide: Disinfettante alto livello azione sporicida per sterilizzare endoscopi fibre ottiche. Precauzioni nell’utilizzo perché tossico, utilizzare dpi
  • Irraggiamento: agisce direttamente sulla struttura dell’oggetto sottoposta a trattamento modificando le molecole delle sostanze plastiche che compongono il presidio per sterilizzare un materiale plastico bisogna verificare già la dose somministrata è la tipologia di plastica in oggetto.

Periodicamente vengono fatti dei controlli alle macchine sterilizzatrici quali: test dell’umidità residua e test di Bowie Dick (è un sistema che permette di valutare il buon funzionamento dell’autoclave, va effettuato quotidianamente, prima che si effettui la sterilizzazione, garantisce solo che l’autoclave funzioni ma non che il processo di sterilizzazione sia andato a buon fine).

Vacuum test (test del vuoto) serve a verificare che all’interno dell’autoclave sia sempre assicurata la presenza di vuoto.

Gli indicatori fisici rilevano parametri riguardanti temperatura, vapore e tempo.

Chimici che possono essere esterni o interni, quelli esterni riescono a valutare un solo parametro ossia la temperatura; interni invece tempo temperatura e umidità (cambio colore ad avvenuta sterilizzazione).

Quelli biologici sono composti da microrganismi molto resistenti (spore), la loro sopravvivenza indica che il processo di sterilizzazione non è andato a buon fine.

Tipi di confezionamento

Medical grade: Fogli di carta crespata di varie dimensioni e colore.

La tecnica di confezionamento deve consentire l’apertura del pacco senza compromettere la sterilità degli oggetti in esso contenuti, pertanto è necessario confezionare i pacchi in doppio strato ortogonale utilizzando una metodica che consenta di garantire una efficace protezione, una facile apertura ed una estrazione asettica del contenuto. I pacchi devono essere sigillati utilizzando i nastri indicatori di processo.

La carta non deve essere tesa né sopra gli strumenti né sugli angoli delle griglie porta strumenti, ma appoggiata morbidamente su di essi in modo da rendere possibili i movimenti della carta sul pacco in seguito ai cambiamenti di pressioni durante il processo di sterilizzazione. Il peso di 5 kg se si tratta di biancheria, 7 kg se si tratta di strumentario chirurgico. Scadenza 30 giorni in ambiente protetto (armadi chiusi). Il foglio interno può essere utilizzato come campo sterile.

Containers

Sono contenitori in acciaio, alluminio o altri materiali termoresistenti, rettangolari o quadrati, dotati di filtri in tessuto o carta, disposti sul coperchio e sul fondo.
I filtri in tela non hanno una durata standard, ma dipende dalla frequenza di utilizzo, dalle condizioni della sterilizzatrice e del materiale da sterilizzare. Indicativamente si possono effettuare 60 cicli con una sterilizzatrice perfettamente funzionante.

I filtri in carta vanno sostituiti ad ogni ciclo. In alcuni casi il sistema barriera è costituito da una valvola meccanica che si apre nel momento in cui la temperatura e la pressione raggiungono livelli prestabiliti nella camera di sterilizzazione, richiudendosi quando tali valori rientrano nella normalità.
Il coperchio è dotato di guarnizione in silicone che permette la tenuta ermetica.
Rivestire l’interno del container con un telo che possa ricoprire l’inero contenitore. Al momento dell’estrazione del materiale, il telo verrà ribaltato all’esterno per ricoprire i bordi del container e permettere la manipolazione del contenuto in condizioni di asepsi.

Collocare verticalmente i capi di biancheria non superare i 5 kg di peso, per lo strumentario Smontare gli strumenti composti e non superare i 7 kg di peso.

Posizionare l’indicatore di processo all’esterno, applicare il numero di lotto ed il sigillo di garanzia. Pulire il container prima di ogni utilizzo. Nei container dotati di filtri in tela, aggiornare il numero di cicli di sterilizzazione effettuati.

Il livello di sicurezza della sterilità ( SAL ) è la probabilità che una singola unità che è stata sottoposta a sterilizzazione rimanga comunque non sterile. Non è mai possibile dimostrare che tutti gli organismi siano stati distrutti, poiché la probabilità di sopravvivenza di un singolo microrganismo non è mai pari a zero.

Quindi SAL è usato per esprimere la probabilità della sopravvivenza. Ad esempio, i fabbricanti di dispositivi medici progettano i loro processi di sterilizzazione per un SAL estremamente basso, come 10 – 6 , che è una pro- babilità di 1 su 1.000.000 di un’unità non sterile. SAL descrive anche l’efficacia dell’ucci- sione di un processo di sterilizzazione. Un processo di sterilizzazione molto efficace ha un SAL molto basso.

Redazione OssNews24

Fonte: https://nursetimes.org/la-sterilizzazione-competenze-oss-osss/28559

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