Lo fa attraverso il suo profilo Facebook:
“E’ arrivato il momento di riconoscere la crescita dell’operatore sociosanitario anche da un punto di vista economico con il suo passaggio dall’attuale categoria BS, quella degli operatori, alla categoria C, quella degli assistenti.
Se ne discute ormai da anni.
Il dibattito è sempre acceso quando si parla di oss e della loro idonea collocazione.
C’è però un dato che va preso in considerazione e, cioè, il nuovo quadro normativo.
Mi riferisco alla Legge Lorenzin (all’articolo 5 della legge 11 gennaio 2018, n. 3) che ha collocato l’OSS nell’area delle professioni sociosantiarie, e al recente ingresso dell’OSS nel ruolo sociosanitario.
Battaglia portata aventi da me con il sostegno di tutto il MoVimento 5 Stelle, e che ha portato ad un maggiore riconoscimento di questa figura professionale fondamentale nella cura delle persone fragili.
La naturale conseguenza di questa evoluzione dell’#OSS implica anche una conseguente valorizzazione retributiva, cosa che può avvenire con l’ingresso dell’OSS nella Categoria C”.
Una battaglia che la Senatrice porta avanti da sempre insieme alle associazioni e sindacati di categoria.
Gli stipendi degli operatori socio sanitari, condiderando la mole di lavoro e le responsabilità, sono molto bassi. Considerando che in Europa la stessa figura professionale guadagna quasi il doppio del tabellare italiano.
Redazione OssNews24
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