Formazione

OSS: igiene intima, del cavo orale, rifacimento del letto, controllo feci e urine

L’OSS e il concetto d’igiene

L’igiene è quella branca della medicina che come obiettivo lo studio e e la realizzazione di tutti gli interventi assistenziali finalizzati al mantenimento dello stato di salute dell’individuo con lo scopo anche di ottenere un miglioramento nel benessere di vita collettivo. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce la salute come: “L’insieme di uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non lo riduce all’esclusiva assenza di malattie all’interno di un normale individuo “.

Tali criticità che non sempre combaciano nella direzione costringe l’esplorazione di una varietà di campi e livelli d’azione, che il crescente sviluppo tecnologico, e le conseguenze non positive che si trascina con se, hanno contribuito ad allargare il raggio d’azione nel quale si adopera per risolvere questa problematica.

In passato il concetto di igiene veniva suddivisa soltanto in due settori:

  • Igiene personale: che si occupava delle condizioni necessarie al mantenimento dello stato di salute individuale.
  • Igiene pubblica: si riferisce agli trattamenti fondamentali per preservare e migliorare il mantenimento dello stato di salute dell’intera collettività

Igiene ambientale: riguarda quell’aspetto della materia che mira a tutelare la salute negli ambienti di vita, ovvero nei diversi contesti in cui le persone trascorrono la loro vita non lavorativa, intesa sia come spazi aperti che ambienti confinanti

  • igiene del lavoro: con particolare riferimento a preservare l’igiene in riferimento ai luoghi di lavoro per garantire sicurezza e salute dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro e evitare l’insorgere di infortuni e malattie professionali.
  • Igiene alimentare: comprende quella branca dell’igiene che stabilisce l’insieme delle norme e delle e delle misure applicative adatte a garantire la salubrità e la sicurezza degli alimenti cercando di preservare le proprietà nutritive e organolettiche rispettando i protocolli stabiliti dalla legge.
  • Igiene di comunità: tutti quegli atti che servono a garantire un considerevole miglioramento del benessere comune all’interno di una comunità
  • L’igiene sociale


L’Oss e l’igiene personale dell’assistito

Considerando il legame ravvicinato tra igiene personale e igiene collettiva, la conoscenza la di tali norme dovrebbe la base essenziale del bagaglio culturale di ogni individuo, a prescindere dall’attività svolta e dal grado di istruzione posseduto. L’igiene personale riguarda le norme igieniche atte a mantenere lo stato di salute dell’individuo e, in particolare, quelle riguardanti la pulizia del corpo. Le pratiche di pulizia personale, che consistono nel lavaggio completo di tutto il corpo, hanno lo scopo di eliminare quelle sostanze di origine esterna (come la polvere), o interna (come il sudore), il cui accumulo può nuocere al normale funzionamento dell’organismo e ridurre le possibilità di difesa dall’attacco di microrganismi patogeni. Oltre alla quotidiana pulizia del corpo, per una corretta igiene personale è fondamentale curare il vestiario, che dovrà essere sempre pulito, adatto alla temperatura esterna e al tipo di attività da svolgere.

Il concetto di igiene personale si estende anche all’equilibrio pisco-sociale dell’individuo, che è alla base dei rapporti interpersonali. In tal caso per stato di salute si intende un inserimento armonico nel contesto sociale. L’Operatore socio-sanitario deve provvedere all’igiene personale dell’assistito nei casi in cui questo non sia in grado di provvedervi autonomamente, il che comprendere l’eliminazione delle urine e delle feci.
Una corretta igiene personale, oltre a ridurre il rischio di infezioni, ha una notevole importanza dal punto di vista psicologico perché contribuisce ad evitare che il soggetto non consideri più di fondamentale importanza la cura della sua persona e la conseguente mancanza di autostima.

L’OSS e la pratica dell’igiene mattutina al paziente

  • Prima di dedicarsi alla pratica dell’igiene del paziente l’Oss deve procurarsi gli strumenti indispensabili per portare a termine la procedura senza doversi minimamente allontanare dall’assistito.
  • Gli strumenti fondamenti per la procedura dell’igiene quotidiana dell’utente sono:
  • sapone;
  • spugna;
  • batuffoli di garza;
  • batuffoli di garza;
  • colluttori e bicchieri monouso per l’igiene orale;
  • eventuali prodotti per la cura dei capelli e della barba;
  • paravento;
  • padella;
  • guanti monouso,
  • asciugamani.

Le cure igieniche del mattino comprendono:

  • Il lavaggio del viso e delle mani;
  • La pulizia dei denti e della bocca;
  • La pulizia dei padiglioni auricolari;
  • Il lavaggio dei piedi e la cura delle unghie;
  • L’eventuale rasatura della barba e la cura dei capelli;

L’igiene intima

Si verificano dei casi nei quali pur non essendo pienamente autosufficienti gli utenti riescono a in parziale autonomia ad effettuare la pulizia personale del corpo, e perciò ricevono a letto tutti gli accessori fondamentali per eseguire a letto questa procedura ovviamente sempre sotto stretta osservazione dell’addetto all’assistenza. Ci sono altri casi opposti dove gli ospiti sono in grado di praticare da soli l’igiene parziale recandosi in bagno, ma hanno difficoltà nella deambulazione, e necessitano dell’assistenza dell’operatore. Il momento più adatto per svolgere l’igiene personale mattutina e prima della colazione. Prima di iniziare le cure igieniche, è buona norma chiedere all’assistito chiedere se ha bisogno di urinare o defecare. Il materiale per la pulizia personale del corpo viene depositato in modo corretto e ordinato all’interno del carrello dell’igiene così da poter essere preso agevolmente al momento opportuno.

Sul piano inferiore si poggiano:

  • Una padella coperta da un telo;
  • due catini;
  • due bacinelle reniformi;
  • un contenitore con acqua calda;
  • un contenitore con acqua fredda;
  • un sacco per la biancheria sporca.

Sul piano superiore si poggiano:

  • una saponetta o sapone liquido;
  • due manopole di spugna;
  • un paio di guanti monouso;
  • alcune falde di ovatta;
  • alcool saponato o canforato per frizionare;
  • termometro da bagno per misurare la temperatura dell’acqua;
  • asciugamani;
  • un telo incerato monouso;
  • traversa;
  • pettine e spazzola;
  • forbici;
  • bastoncini d’ovatta,

L’occorrente per l’igiene orale (bicchiere, dentifricio, colluttorio e spazzolino da denti).

Nel caso in cui la pulizia personale debba effettuarsi a letto prima d’iniziare bisogna coprire il materasso con un tele incerato, o monouso, per evitare si bagni durante il lavaggio. Infine bisogna preparare la biancheria pulita del paziente e le lenzuola nuove. Se esiste pericolo di contaminare infezioni è necessario indossare il camice monouso e guanti.

L’OSS e l’eliminazione delle urine e delle feci del paziente

L’operatore socio-sanitario interviene anche in sostegno del paziente non autosufficiente nel momento dell’eliminazione della secrezione renale e del prodotto del processo intestinale.

Per quanto concerne le competenze dell’OSS, in particolare , l’osservazione della colorazione e della quantità di urine espulse viene fatta sempre fatta su indicazione e richiesta dell’infermiere.

Lo svuotamento della vescica (minzione) è un processo volontario che termina in un’azione riflessa che avviene con l’espulsione delle urine con una frequenza di 5-6 volte al giorno e una di notte nell’individuo adulto,ma che può essere generato in maniera involontaria (incontinenza involontaria, causata da colpi di tosse o stati emotivi particolari, enuresi( ripetuto rilascio involontario di urina nei vestiti o a letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe già essere acquisito) causata da lesioni midollari o dal perdita di coscienza).

Altre alterazioni irregolari o non controllate dalla fuoriuscita del flusso delle urine sono:

  • Ritenzione: urina che non si riesce ad espellere a causa di un’ostruzione che impedisce il passaggio e la fuoriuscita del del liquido;
  • tenesmo: stimolo della missione non susseguito dall’espulsione dell’urina;
  • Stranguria: emissione dolorosa delle urine
  • Disuria: difficoltà nella minzione
  • Pollachiuria: minzioni con frequenza molto ravvicinata.

La diuresi è l’altro parametro di osservazione per valutare lo stato di salute dello stato della minzione.

Tenendo in considerazione questo dato ci sono altre alterazioni da valutare tra cui:

  • Anuria: assenza di produzione di urine da parte del rene o riduzione a meno di 500ml in 24 ore;
  • Oliguria: diuresi inferiore a 400-500 ml in 24 ore;
  • Poliuria: aumento della produzione del volume delle urine rispetto al volume normale
  • Isostenuria: urine poco concentrate a causa di insufficienza renale.

L’aspetto delle urine è altro oggetto d’osservazione, in quanto si possono verificare ulteriori alterazioni come:

  • Ematuria: presenza di sangue con urina con tinta di colore rosso
  • Ipercromia: urina con presenza di pigmenti biliari
  • Piuria: Presenza di pus che rende le urine torbide
  • Pneumaturia: l’emissione di urine mista a bollicine dovuta a una fistole.

Quando si assistono tipologie di pazienti in stato di incoscienza, incontinenti o impossibilitati a muoversi, e la regolazione della minzione diventa involontaria, è necessario per facilitare l’eliminazione delle urine collocare un catetere vescicale con una sacca di raccolta nella quale si andranno a depositare. Quando si ritiene necessario si effettua la raccolta e il trasporto del materiale biologico ai fini diagnostici.

Anche le feci possono essere oggetto d’osservazione e pure di incontinenza. L’obiettivo della procedura dell’operatore socio-sanitario è principalmente quello di accertarsi della frequenza e dell’eliminazione, del controllo dell’orario dell’ultima evacuazione, rilevare la pressione arteriosa, polso e respiro, verificare la mobilità e l’eventuale disagio del paziente allettato cosciente in relazione all’atto dell’eliminazione delle feci, preparare l’ambiente e eventualmente mettere un paravento per preservare la dignità e lo stato di riservatezza della persona nel momento dell’espletamento dei suoi bisogni fisiologici.

Naturalmente, la distinzione di fondo, al fine del tipo di movimenti da effettuare per il posizionamento e la rimozione della padella, è tra paziente che collabora e paziente che non collabora. Nel primo caso, si chiarirà di flettere le ginocchia e sollevare i glutei; nel secondo caso, girata la persona sul fianco con la testa del letto abbassata, si appoggerà la padella contro i glutei e si spingerà verso il basso contro il materasso , girando la persona sulla schiena e coprendola.

L’OSS e l’igiene serale  dell’assistito

E’ necessario prima di accompagnare l’ospite a letto dedicare un breve arco di tempo all’igiene serale personale. La sensazione di freschezza e pulizia concilia con uno migliore stato di benessere psico-fisico e una maggiore qualità del sonno e facilità il risposo. L’igiene del corpo serale varia a seconda delle condizioni dell’assistito e può essere più o meno complessa. Il minimo indispensabile per garantire una sufficiente cura del corpo e il lavaggio del viso, delle mani e la pulizia dei denti e della bocca. Ovviamente, minore sarà l’autosufficienza del paziente, maggiore sarà il bisogno di un’approfondita pulizia serale.

Procedura per il bagno al paziente

Nei casi in cui l’assistito abbia una ridotta autonomia occorre avvalersi di alcuni presidi (corrimano, sgabelli) che permettano al soggetto e a chi fornisce la dovuta assistenza di non compiere sforzi eccessivi nello corso dello svolgimento della procedura di lavaggio alla persona.  Nell’acqua, la cui temperatura deve essere di circa 38° C, è possibile aggiungere sali da bagno, oppure qualche goccia di oli essenziali o estratti di erbe che, oltre a rendere piacevole l’immersione, rinfrescano, stimolano e hanno un effetto terapeutico. Proprio in virtù delle loro proprietà terapeutiche, questi prodotti vanno utilizzati con il giusto criterio.

Ecco alcuni esempi riguardanti le proprietà terapeutiche di alcune piante i cui estratti vengano aggiunti all’acqua del bagno: la lavanda, la valeriana, e la melissa hanno effetto calmante e, pertanto, sono adeguate per essere usate nei bagni serali poiché conciliano con il sonno dell’assistito.  L’ippocastano e il rosmarino, stimolanti, sono indicati per bagni mattutini; la camomilla e la malva hanno un effetto disinfettante e sono l’ideale per persone che hanno la pelle irritata o che manifestano una certa sensibilità cutanea, il timo e l’eucalipto, infine, sono indicati nel caso affezioni alle vie respiratorie. Per una corretta igiene personale, oltre alle abluzioni serali e mattutine , occorre pulire e lavare adeguatamente le parti del corpo interessate dall’evacuazione.

L’Abbigliamento adeguato da indossare dopo il bagno per persona non autosufficiente

Il discorso dell’abbigliamento rientra nel campo dell’igiene personale e, varia nel caso in cui l’ospite non sia autosufficiente, è l’Oss in questo specifico a dover fornire l’aiuto necessario alla persona per il cambio della biancheria sporca e per mettere quella pulita. I soggetti allettati, impossibilitati a muoversi perché in coma o in condizioni gravi, indossano abitualmente una camicia aperta sul retro. Per cambiare la camicia esistono tecniche precise che facilitano il lavoro dell’operatore.

Le operazioni da compiere sono le seguenti:

  • distendere la camicia pulita e sbottonarla;
  • sbottonare la camicia sporca;
  • passare la camicia sopra la testa dell’assistito;
  • sfilare le braccia dalle maniche;
  • passare la camicia pulita sopra la testa;
  • infilare le braccia nelle maniche e abbottonare;
  • arrotolare la camicia sporca e gettarla nel sacco della biancheria.

Talvolta quest’operazione ,specialmente nei pazienti in coma o non collaboranti, necessita della collaborazione di più collaboratori per eseguire la procedura in modo corretto e senza sforzi  eccessivi.

L’Oss e l’igiene delle parti del corpo

Risulta di fondamentale importanza prima di procedere ad una corretta igiene dei piedi dell’assistito, dopo aver controllato le prescrizioni del personale infermieristico, come prima cosa predisporre tutto il materiale occorrente sul carrello, quindi provvedere al lavaggio delle mani e ad indossare i guanti, per poi presentarsi al paziente e verificare se, nella camera di degenza siano presenti parenti o personale esterne al personale sanitario , invitandoli cortesemente accomodarsi fuori per qualche minuto, in modo da garantire la privacy della persona assistita. A questo punto, l’assistito deve posizionarsi in poltrona, seduto con i piedi immersi in una bacinella contenete acqua e apposito detergente, cosicché l’operatore possa procedere all’operazione di lavaggio. Il primo piede va posizionato nell’asciugamano , avendo cura di asciugarlo tamponando; nel caso in cui si debbano tagliare anche le unghie; occorre fare attenzione agli angoli. Se disponibile, si può è possibile sparlare l’apposita crema sul bordo ungueale, così come è opportuno massaggiare i piedi con della crema idratante, in particolare il tallone. Proseguendo, si asciuga il secondo piede e si ripetono le stesse operazioni già svolte per l’altro.

L’osservazione di eventuali alterazioni andrà riferita al personale infermieristico, soprattutto se il paziente è diabetico. Infine bisogna smaltire i rifiuti negli appositi contenitori, togliendosi guanti e lavarsi le mani, non dimenticando di registrare la prestazione. Ci si potrà quindi congedare dall’assistito, sistemandolo in una posizione confortevole che abbia sempre il campanello a portata di mano.

L’Oss e l’igiene del cavo orale

Per effettuare una corretta igiene e pulizia del cavo orale la prima operazione da compiere consiste nel posizionare in modo adeguato il mento del paziente, per successivamente fissare alla pinza un tampone di garza adeguatamente umidificato con soluzione fisiologica, colluttorio (avendo cura che la persona non venga  mai a contatto col metallo), dopodiché si ispeziona il cavo orale, non tralasciando di cambiare spesso il tampone durante la pulizia. Quindi L’OSS deve asciugare accuratamente la bocca, provvedendo a tamponare con delicatezza la lingua sopra e sotto, la parte interna delle guance, il palato duro e molle (gengive). Dopo aver usato colluttorio o disinfettante, risciacquare con acqua, finchè, a pulizia ultimata, si potrà valutare di passare alla pulizia delle labbra e se disponibile applicare una pomata emolliente.

L’OSS e la pulizia dei capelli

I capelli, insieme con i peli e con le ghiandole sudoripare e sebacee, costituiscono gli annessi cutanei.  Hanno  origine dai follicoli piliferi e subiscono un avanzamento ciclico attraverso tre fasi principali: crescita, regressione, caduta. Proprio la differente durata durate di queste fasi contraddistingue e spiega la diversità di crescita dei capelli in ogni singolo individuo.

La pulizia dei capelli permette di:

  • detergere il cuoio capelluto e prevenire le irritazioni;
  • eliminare i grassi naturali in eccesso;
  • promuovere il benessere psico-fisico;
  • stimolare la circolazione sanguigna.

Per esecuzione di una corretta igiene del cuoio capelluto c’è bisogno di una brocca d’acqua e di tutto l’occorrente per la pulizia dei capelli a letto, nonché di due bacinelle da letto o due secchi capienti, un telo impermeabile, un telo da bagno, shampoo, pettine, phon. Se il paziente è autosufficiente, la soluzione migliore sarebbe è quella di effettuare la procedura per la pulizia dei capelli in bagno, provvedendo a creare un ambiente ideale anche tramite la chiusura di porta e finestre e  la pulizia preventiva del lavandino con detergente e disinfettante, ricordandosi di posizionare un asciugamano sulle spalle dell’assistito. Diversamente , se la persona è allettata, bisogna scegliere anzitutto un momento tranquillo della giornata, perché si tratta di svolgere una prestazione che richiedere un tempo decisamente prolungato. Per prima cosa, occorre portare il piano del letto al livello più alto, per ridurre la forza esercitata sui muscoli della schiena dell’operatore, in modo da poter lavorare al meglio e nel rispetto delle norme di sicurezza.

Poiché il paziente si trova disteso, occorre mettergli un telo impermeabile sotto le spalle e la testa, così da proteggere il letto, dopodiché si sciolgono i capelli oppure si procedere allo spazzolamento per  togliere eventuali nodi. A questo punto si può collocare il catino sotto la sua testa, con l’accortezza di proteggerli le spalle mediante un asciugamano, ad evitare che si bagni. Dopo adeguato massaggio sulla testa, che peraltro stimola la circolazione sanguigna, si sciacquano bene i capelli e si rimuovono accuratamente i residui del prodotto adoperato, che altrimenti potrebbero causare prurito e secchezza del cuoio capelluto. Infine si procede all’asciugatura e alla pettinatura.

L’Oss e la procedura per la pulizia di occhi, naso e orecchie

Tale compito può essere attribuito all’Oss dopo che il personale infermieristico abbia valutato sia la capacità del paziente di provvedere alla cura di sé, sia lo stato della sua funzione congnitiva e muscolo-scheletrica, rilevandone, in definitiva,il grado d’assistenza di cui necessità. Inoltre, l’infermiere attribuisce tale compito anche per prevenire complicazioni dovute all’insorgenza d’infezioni o alterazioni delle funzioni visive, uditive o respiratorie (ad esempio , abrasioni della cornea, acufeni, otiti). In generale, l’igiene specifica di queste aree del corpo, cosi come tutte le altre, consente di detergere adeguatamente cute e cavità naturali allo scopo di promuovere rilassamento e benessere del paziente, conservare l’integrità del derma, stimolare la cura di sé e incentivare il senso di autonomia della persona.

Gli occhi vengono puliti, in maniera del tutto naturale, dalle lacrime e dal battito delle palpebre, ma ciò non toglie che l’igiene quotidiana debba comunque prevedere la cura, per evitare noiosi fastidi. Guanti monouso, garze pulite, soluzione fisiologica, un catino e un telo protettivo/asciugamano costituiscono il materiale occorrente per questa procedura, la quale implica lo svolgimento in successione, delle seguenti operazioni:

  • identificare il paziente e garantire la privacy;
  • lavarsi le mani;
  • informare il paziente sulla prestazione che verrà eseguita;
  • riscaldare la soluzione fisiologica immergendo il flacone ancora chiuso in acqua a temperatura di 37°per alcuni minuti;
  • sollevare la testa del letto avendo cura di alzare la sponda contro laterale al lato da cui si opera;
  • mettere l’assistito in una posizione confortevole e favorevole allo svolgimento della procedura (supina, con la testa leggermente iperestesia all’indietro, sorretta da cuscini o presidi idonei);
  • ripiegare la biancheria del letto sull’addome del paziente e mettergli  un telo da bagno sul petto, per mantenerne l’intimità e preservarlo da colpi di freddo;
  • indossare i guanti monouso;
  • inumidire una garza con soluzione fisiologica e avvolgerla intorno alle dita a formare una manopola;
  • in presenza di secrezioni incrostate, posizionare sull’occhio in oggetto una garza imbevuta di soluzione fisiologica tiepida e mantenerla in sede per qualche minuto, allo scopo di ammorbidire le secrezioni e poter procedere all’igiene classica;
  • pulire gli occhi procedendo dall’interno verso l’esterno , usando un angolo diverso dalla manopola per ciascun occhio e senza mai tornare indietro, in modo da evitare l’eventuale trasmissione di microrganismi;
  • nel caso in cui si debbano applicare colliri o pomate oftalmiche, contattare il personale infermieristico;
  • riordinare e ripristinare il materiale adoperato

Inoltre, durante l’esecuzione della procedura, sarà compito dell’OSS osservare( per poi  eventualmente darne ulteriori comunicazione all’infermiere) i seguenti fattori: stato di coscienza dell’assistito, comportamenti del paziente (collaborativi o no); eventuali dolori, bruciori, difficoltà visive riferite dal soggetto; caratteristiche degli occhi (colore delle sclere, eventuale presenza di croste o secrezioni, arrossamenti, stato delle ciglia).

L’igiene del naso riveste un ruolo di cruciale importanza dato dal fatto che esso ricopre la funzione di umidificare l’aria inalata e prevenire l’ingresso di materiale nocivo nel tratto respiratorio. L’eventuale accumulo di secrezioni può alterare le funzioni nasali e, conseguentemente, quelle respiratorie ragion per cui, nel caso di un paziente che non sia capace di soffiarsi il naso, l’intervento in forma di supporto assistenziale da parte dell’Oss risulta essenziale.

Garze pulite, guanti monouso, soluzione fisiologica, fazzoletti di carta, un catino e un telo protettivo costituiscono il materiale occorrente per questa procedura, la quale implica lo svolgimento, in successione, delle seguenti operazioni:

  • identificare il paziente e garantire la privacy;
  • lavarsi le mani;
  • identificare il paziente in merito alla procedura che verrà eseguita;
  •  scaldare la soluzione fisiologica immergendo il flacone ancora chiuso in acqua a temperatura di 37°C per alcuni minuti;
  • sollevare la testata del letto avendo cura di alzare la sponda contro laterale al lato dal quale si opera;
  • mettere l’assistito in una posizione confortevole e favorevole all’esecuzione della prestazione assistenziale (supina, con la testa leggermente iperestesia all’indietro, sorretto da cuscini o presidi idonei);
  • ripiegare la biancheria del letto sull’addome dell’assistito e posizionare un telo da bagno sul suo petto, per mantenere l’intimità e preservalo da colpi di freddo;
  • indossare i guanti monouso;
  • arrotolare a forma di cono una garza e inumidirne la punta;
  • inserire con delicatezza la garza in una narice ed effettuare movimenti rotatori;
  • ripetere l’azione per l’altra narice e, all’occorrenza, più volte;
  • contemplare l’evenienza che il paziente possa starnutire di riflesso a queste manovre;
  • rimettere l’assistito in posizione confortevole e accostargli il sistema di chiamata;
  • riordinare e ripristinare il materiale adoperato.

Inoltre, nel caso della procedura , sarà compito dell’OSS osservare ( per poi darne comunicazione all’infermiere) i seguenti fattori: stato di coscienza dell’assistito, comportamenti del paziente (collaborativi o no); eccessiva secchezza delle cavità nasali; eventuale presenza di epistassi (perdita di sangue dal naso); eventuale presenza di croste o lesioni; colore e odore delle secrezioni.

L’importanza dell’igiene delle orecchie, infine, è dovuta al fatto che la pulizia di queste parti del corpo serve a preservare l’efficienza dell’apparato uditivo e a scongiurare l’insorgenza di fastidiose complicanze. Dalle orecchie bisogna pulire, in particolare il padiglione auricolare e il canale uditivo esterno, nel quale non si devono assolutamente introdurre oggetti che potrebbero provocare lesioni assai pericolose ( da evitare, ad esempio, l’uso del cotton fioc, il classico bastoncino con punta ctonata).

Garze pulite, guanti monouso, soluzione fisiologica e un catino costituiscono il materiale occorrente per effettuare questa procedura, la quale implica lo svolgimento, in successione, delle seguenti operazioni:

  • Identificare il paziente e garantire la privacy;
  • lavarsi le mani,
  • informare l’assistito riguardo alla procedura che verrà eseguita;
  • scaldare la soluzione fisiologica immergendo il flacone ancora chiuso in acqua a temperatura di 37°per alcuni minuti;
  • posizionare il paziente in decubito laterale, avendo cura di alzare la sponda contro laterale al lato dal quale si opera;
  • inumidire e arrotolare su sé stessa la garza, tenendo, il padiglione auricolare dell’adulto leggermente tirato in senso latero-posteriore;
  • procedere alla pulizia di un orecchio con movimenti rotatori ed eseguire le stesse manovre per l’altro orecchio;
  • rimettere l’assistito in posizione confortevole e accostargli il sistema di chiamata,
  • riordinare e ripristinare il materiale adoperato.

Inoltre, nel corso della procedura, sarà compito dell’OSS osservare (per poi darne comunicazione all’infermiere ) i seguenti fattori: stato di coscienza dell’assistito, comportamenti del paziente (collaborativi o no) eventualmente, sanguinamento, eventuali lesioni, arrossamenti, secrezioni anomale; presenza di dolore o prurito riferiti dall’assistito.

Redazione OssNews24


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