Nursing Up chiede alla provincia di Trento immediate assunzioni e l’attivazione delle prestazioni professionali aggiuntive adeguatamente retribuite ai sensi della l.178/2020

Gentile Direttore,

nei prossimi mesi verrà attuata nella nostra Provincia una massiccia campagna vaccinale che riguarderà tutti i cittadini trentini che vi  aderiranno. Lo sforzo organizzativo richiesto ai professionisti sanitari dell’Azienda sanitaria trentina sarà straordinario e sarà necessario ed  imperativo adottare tutte le modalità organizzative possibili per reperire ed  attivare tutte le risorse umane necessarie, per arrivare prima possibile  all’immunità di gregge. 

Uno strumento fondamentale, peraltro già previsto dal vigente contratto di  lavoro, è costituito dalle prestazioni orarie in regime libero professionale  (POA), che mettono nelle condizioni l’organizzazione di poter disporre di  professionisti sanitari competenti ed addestrati al di fuori del normale orario di  lavoro, pensiamo ad esempio al fondamentale ruolo strategico esercitato dalle  assistenti sanitari ed a quello indispensabile del personale infermieristico. 

Il governo italiano con l’art.1 comma 464 della Legge nr. 178/2020 ha  stabilito che tali prestazioni saranno retribuite 50 euro all’ora, ma  purtroppo le risorse destinate a tal fine alla nostra Provincia (circa un milione  di euro) appaiono del tutto insufficienti a soddisfare l’enorme sforzo  organizzativo richiesto.  

Vista l’importanza strategica della campagna vaccinale, abbiamo chiesto a  Fugatti e Segnana di individuare a livello provinciale ulteriori risorse  economiche, volte a riconoscere le prestazioni aggiuntive retribuite ai sensi dell’art.1 comma 464 della Legge nr. 178/2020.

Questo permetterebbe di mobilitare la disponibilità del maggior numero di personale per garantire una campagna vaccinale più veloce ed  efficace possibile, elemento fondamentale e decisivo per uscire da questa  grave situazione pandemica. L’obbiettivo deve essere anche quello di  alleggerire l’enorme pressione ancora gravante sugli ospedali, consentendo  nel contempo di riaprire le attività commerciali prima possibile. Il valore  dei nostri professionisti deve essere finalmente riconosciuto, siamo  professioni sanitari con elevata formazione in ambito universitario e la qualità  delle nostre prestazioni, frutto di anni di studio ed esperienza, deve avere un  adeguato riconoscimento! Riteniamo sia importante in questo momento  lanciare un segnale concreto nei confronti di chi, da sempre, ha contribuito,  come anche in questa emergenza pandemica, ad evitare l’implosione dei  servizi sanitari della nostra provincia, a costo di enormi sacrifici personali. 

Un altro problema è il continuo depauperamento di professionisti sanitari  distolti dalle strutture sanitarie per garantire la campagna vaccinale, il prezzo  lo pagano gli ospedali dove gli organici infermieristici sono già ridotti  all’osso, bisogna procedere a celeri assunzioni. Ci domandiamo come mai  ancora tanti nostri colleghi continuano a chiamarci e seppur presenti nelle  graduatorie, non vengono assunti in azienda sanitaria, non è certo il  momento di fare le nozze con i fichi secchi! Come potranno godere delle  meritate ferie estive tanti nostri colleghi? 

Ora sarà fondamentale contrastare con il massimo della potenzialità  assistenziale la pandemia, velocizzando il più possibile la vaccinazione per  limitare contagi e decessi, senza però nel contempo dimenticare i bisogni di salute dei nostri cittadini più fragili, che durante la pandemia sono stati  trascurati, questa sarà la sfida più grande. 

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