Lettera di risposta al Presidente della sanità d’eccellenza lombarda
Mi rivolgo a lei che non è mai stato in prima linea in questa battaglia contro il Covid.
Regione Lombardia non ha mai istituito la zona rossa in Valseriana e a Bergamo; ha contribuito alla diffusione del Virus facendo continuare a lavorare gli operai nelle industrie seguendo le indicazioni di Confindustria.
Non abbiamo assolutamente lavorato insieme per fronteggiare le emergenze, non ha assunto personale sanitario a sufficienza in questi mesi; non ha attivato in modo completo le USCA e non ha potenziato la medicina territoriale.
Nonostante i numerosi morti tra i cittadini e tra gli operatori sanitari lei continua a dire di non aver sbagliato nulla, che anzi rifarebbe tutto…….
Oggi lei ci chiede di lavorare insieme e rapidamente per sconfiggere il virus, ma le sfugge un particolare; noi operatori sanitari abbiamo continuato sempre a lavorare nonostante la vostra politica sanitaria sempre protesa a finanziare il privato.
Il nostro prezioso contributo come dice lei di SILENZIOSI ARTIGIANI DELLA CULTURA DELLA PROSSIMITÀ E DELLA TENEREZZA sta per scoppiare…..
Siamo stanchi e delusi, la prospettiva del contagio è in continuo aumento, lei non ha fatto nulla x evitare la riospedalizzazione del Coronavirus, la riduzione delle Sale operatorie al 50% da lunedì prossimo è una tremenda realtà; saranno molto contenti i pazienti con patologie oncologiche, e i pz che aspettano da mesi un intervento chirurgico che dovranno aspettare ancora altro tempo per essere ricoverati.
L’umanità e la solidarietà è nel nostro DNA, credo invece non sia nel suo.
Con la mia non stima e non fiducia, le chiedo di dare le sue dimissioni da Presidente della Regione Lombardia.
UN ARRABBIATO ARTIGIANO DELLA SALUTE, Giuseppe Saragnese infermiere asst-pg23 Bergamo
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