La celiachia una nuova moda!Gli italiani usano cibo per intolleranti e non lo sono!
Gli esperti consigliano: “Consumate alimenti senza glutine solo se malati”. Dal 13 la Settimana della celiachia.
CELIACI solo per”moda”.Ecco cosa sta accadendo, mangiare senza glutine può sembrare ‘più sano’ o fa sperare di mantenere la linea perfetta, magari per seguire le orme di qualche personaggio famoso. Infatti sono 6 milioni gli italiani che si considerano affetti da questa patologia seguendo, in realtà, dei falsi miti e sprecando ogni anno 105 milioni di euro per l’acquisto di cibi gluten free a loro non necessari.
L’allerta invece arriva dagli esperti, a pochi giorni dalla terza edizione della Settimana nazionale della celiachia che si svolgerà dal 13 al 21 maggio, proprio per sensibilizzare e far conoscere i veri rischi di questa malattia.
La dieta senza glutine è invece essenziale per i pazienti celiaci: in Italia si stimano circa 600.000 casi, pari all’1% della popolazione, ma i diagnosticati ad oggi sono appena 190.000.
Alcune star da Gwyneth Paltrow a Victoria Beckham e Lady Gaga, sembrano avere la passione del gluten-free,
convinte di guadagnare così in salute e restare in forma.
Così anche nel nostro Paese ogni anno si spendono 320 milioni di euro per prodotti senza glutine, ma
di questi solo 215 derivano dagli alimenti erogati per la terapia dei pazienti celiaci, stando ai dati Nielsen diffusi
dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC) in occasione della Settimana Nazionale, dedicata quest’anno alla nutrizione e all’educazione alimentare.
“Pur non potendo fare generalizzazioni, se non c’è motivo di consumare alimenti senza glutine, si peggiora inutilmente la dieta. Si perde qualche proteina, qualche vitamina, usando i cereali senza glutine, ma nulla di importante sia perché la nostra dieta è ricchissima di proteine e vitamine, sia perché l’uso di
pseudo-cereali particolarmente ricchi di vitamine e proteine minimizza il problema” a detta dell’esperto Andrea Ghiselli .
Problema che invece si verifica per il consumo di prodotti da forno senza glutine. In questi prodotti, per
una corretta consistenza si deve ricorrere a presidi tecnologici, come il ricorso ad additivi, a grassi, a volte a
zucchero”. Altre controindicazioni? “Ulteriore problema è l’indice glicemico in quanto un alimento che non contiene
glutine, ha generalmente un indice glicemico maggiore.
Si tratta di un elemento almeno teoricamente peggiore. Insomma per qualsiasi cosa, anche in nutrizione, si deve tenere conto del rapporto rischio/beneficio perché ” se il beneficio non c’è rimangono solo i rischi”.
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