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Family Act – On. Stefania Mammì (M5S): Accolto mio emendamento, più tutele alle famiglie con figli disabili per garantire armonia e inclusione.

On. Stefania Mammì (M5S): Nel corso dell’esame in Commissione Affari Sociali alla Camera è stato accolto il mio emendamento all’art. 1 del Family Act per rafforzare le tutele alle famiglie. Abbiamo incluso nella norma più attenzione sulle situazioni di disabilità, non autosufficienza, ed in generale a tutte le patologie che richiedono un carico maggiore sulle famiglie. Oltre a questa proposta ho presentato altri 5 emendamenti sempre sui temi della disabilità ed uno per la tutela delle donne gestanti. In particolare ho proposto di tutelare maggiormente le condizioni di fragilità presenti all’interno del nucleo familiare e soprattutto a favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, specie quello femminile.


Con un altro emendamento ho chiesto di assicurare l’applicazione universale di benefici economici ai nuclei familiari con figli a carico, secondo criteri di progressività basati sull’applicazione dell’ ISEE, tenendo anche conto dei componenti del nucleo familiare con disabilità o non autosufficienti. In un’altra proposta ho suggerito di prevedere maggiori tutele nella parità di accesso alle misure di sostegno all’educazione dei figli previste dal Decreto anche in presenza di condizioni di disabilità.

Nell’ambito delle misure di sostegno alle famiglie per le spese sostenute per i figli in relazione all’acquisto di libri, contenute nel Family act, con un altro emendamento ho previsto di includere anche il formato digitale oltre a quello cartaceo degli stessi; inoltre ho anche proposto di includere tra le misure di sostegno alle famiglie, anche le spese sostenute per gli accompagnatori delle persone disabili nell’ambito di attività ludiche come rappresentazioni teatrali e cinematografiche e altri spettacoli dal vivo, musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie d’arte, aree archeologiche e parchi naturali.

Infine, mi preme segnalare la proposta di modifica al Testo Unico sulla maternità e paternità volta ad agevolare la fruizione di permessi di lavoro per il coniuge, o in sua assenza per un parente, della donna in stato di gravidanza, che deve sottoporsi alle visite e ai controlli prenatali, al fine di garantirle, attraverso la loro presenza, un supporto emotivo per aiutarla a mantenere sotto controllo l’ansia ed in generale a mantenere un atteggiamento positivo di fronte alla comunicazione dei risultati degli esami, attraverso i quali è possibile verificare la presenza o meno di anomalie cromosomiche che possono essere causa di sindromi invalidanti. Oltretutto, alcune procedure diagnostiche prenatali comportano dei rischi per il feto, come nel caso della villocentesi e dell’amniocentesi, che a fronte della loro attendibilità, comportano un rischio aggiuntivo di aborto che si attesta intorno a 1 caso ogni 150-200 bambini.


Per questi motivi ritengo sia essenziale la presenza del proprio partner in momenti così delicati per la vita del nascituro e per la salute della gestante.

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