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Donazione di fegato a 86 anni: atto di altruismo all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa

Un grande gesto di altruismo ha avuto luogo all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, dove un uomo di 86 anni, deceduto recentemente, ha donato il suo fegato, consentendo a un giovane ricevente di continuare a vivere. La notizia ha commosso la comunità e ha messo in luce l’importanza della donazione di organi, anche in età avanzata.

Il dottor Giuseppe Drago, commissario straordinario dell’Asp Ragusa, ha espresso profondo cordoglio e gratitudine nei confronti della famiglia del donatore: “In un momento così intimo e doloroso hanno avuto la forza di pensare agli altri. Desidero ringraziare tutti gli operatori dell’ospedale che hanno contribuito a questa donazione, evento che richiede grande organizzazione e collaborazione”.

Il ruolo cruciale di infermieri, Oss e Ass

L’operazione per il prelievo del fegato è stata effettuata da un’equipe specializzata proveniente dall’Ismett di Palermo. Questa equipe ha lavorato in sinergia con i professionisti ragusani delle Unità operative di Anestesia e rianimazione, Blocco operatorio, Neurologia, Medicina legale e Laboratorio Analisi. Di particolare rilievo è stato il contributo degli infermieri e degli operatori socio-sanitari (Oss), che hanno svolto un ruolo fondamentale in tutte le fasi del processo.

Gli infermieri, con la loro competenza e dedizione, hanno garantito il monitoraggio costante del paziente e hanno assistito l’equipe chirurgica in sala operatoria. La loro presenza è stata essenziale per la gestione delle delicate procedure mediche e per il supporto emotivo offerto alla famiglia del donatore.

Gli Oss hanno collaborato strettamente con gli infermieri, assicurandosi che tutte le esigenze operative e logistiche fossero soddisfatte. Hanno fornito assistenza diretta al paziente e supportato l’intero team medico durante le fasi di preparazione e osservazione della morte cerebrale.

La straordinaria collaborazione tra medici, infermieri, Oss, tecnici di Neurologia e Laboratorio Analisi, assistenti socio-sanitari (Ass) e uno psicologo ha permesso di realizzare un trapianto che salverà la vita di un giovane paziente. Questo evento dimostra come la solidarietà e il progresso medico possano andare di pari passo, sottolineando l’importanza della donazione di organi e la capacità del sistema sanitario di mobilitarsi per cause di grande valore umano e sociale.

Redazione OssNews24

Fonte: Nurse Times

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