Sindacati

Stati Generali Oss: “Istituire il registro nazionale per non restare nell’ombra”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss).

Come Stati Generali Oss, organo politico all’interno della professione, ci rivolgiamo alla grande platea degli operatori socio-sanitari, per il continuo disinteresse di rafforzare il registro nazionale dell’oss, negandosi di raggiungere la maggior rappresentatività come previsto dalla legge 3/18. Questo porta l’oss a non essere coinvolta nell’azione di ascolto sullo sviluppo della propria professione.

Il 31 luglio scorso, a Palazzo Chigi, c’è stato un tavolo di lavoro convocato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mantovano con tutti i rappresentanti nazionali delle professioni per discutere sul loro sviluppo in ambiti di autonomia differenziata.

In qualità di Migep – Stati Generali Oss vogliamo rammentare alla grande platea degli oss, seppur ognuno guarda il proprio interesse lavorativo, il non coordinarsi nel registro unico nazionale porta questa professione a non risolvere il problemi del proprio profilo professionale. Ma, soprattutto, non prendere coscienza su cosa accadrà con la differenziata, lasciando ad altre professioni decidere sul ruolo fondamentale dell’operatore scio sanitario, portando a svendere la propria dignità professionale.

I “timori” che altre professioni hanno espresso sui propri profili e hanno evidenziato che la differenziata andrà a istituire in ogni Regione figure non ordinate, che con pochissima e inadeguata formazione andranno a inficiare la salute dei cittadini e bloccheranno l’evoluzione delle professioni ordinate, porta questa professione a essere sempre considerata una manovalanza.

Come forza politica oss, siamo molto preoccupati a riguardo al futuro della formazione in generale. Avrebbe conseguenze disastrose per il sistema educativo nazionale, creando disparità tra le regioni e riducendo i diritti e le condizioni dei lavoratori come anche la professione oss, dove saranno spogliati di competenze fondamentali sul versante dello studio dei diritti e del rispetto delle libertà professionale.

Alle Regioni verrebbe attribuita la potestà legislativa sull’intera materia: dalle norme generali, all’assunzione di personale, dai criteri di valutazione ai programmi scolastici e formativi. Potranno arrivare anche alla stipulazione di contratti collettivi regionali, con una riedizione di professionisti con le stesse funzioni assistenziali, ma in gabbie salariali e un arretramento sul versante dei diritti dei lavoratori, con l’obiettivo di una progressiva privatizzazione del sistema istruzione, analogamente a quanto sta già accadendo sul sistema assistenziale, a causa della carenza di personale, mettendo a repentaglio la qualità formativa che oggi è abbastanza precaria anche a causa di una formazione dell‘oss disomogenea.

Questa figura è un patrimonio dal valore inestimabile, e non possiamo avere un Paese con 21 nuovi profili di oss, una formazione con 21 diverse qualifiche con le stesse funzioni, ma con nomi diversi. È tempo dunque che anche l’oss abbia finalmente una formazione più elevata così da rappresentarsi in un proprio ordine professionale. Nessuno potrà mai negare l’importanza di questa figura nel Ssn, nonostante tutti fingano di non vederla o la snobbino per la mancanza di un diploma di laurea. Non è tollerabile considerare più di 300mila lavoratori come “fantasmi” della sanità pubblica e privata.

E per questo abbiamo chiesto di essere coinvolti nell’azione di ascolto affinché l’oss venga finalmente riconosciuto come un vero professionista, al pari di tutti gli altri operatori sanitari. Per essere considerati bisogna avere la maggior rappresentatività a livello nazionale come previsto dalla legge Lorenzin. Quindi Invitiamo tutti i colleghi oss di aderire agli stati generali (registro unico nazionale www.statigeneralioss.eu) e invitiamo tutte le associazioni di aderire agli Stati Generali, affinché si possa dare voce e visibilità a questa professione. Altrimenti saremo sempre in ombra, soggiogati da altre professioni e privi di diritti.

Redazione OssNews24

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