Emilia-Romagna: Le ASP alla Persona devono essere sostenute con azioni in grado di farle competere alla pari con tutti gli altri gestori dei servizi socio sanitari
Le ASP (Aziende di Servizi Pubblici) dell’Emilia-Romagna hanno duramente e faticosamente superato la fase critica dell’emergenza Covid dei mesi scorsi e ancor’oggi; oltre a prepararsi ai possibili effetti della seconda ondata, ovviamente vivono una strutturazione dei servizi fortemente limitata dalle direttive anticontagio.
Se nei mesi scorsi si è lavorato esclusivamente nell’ottica di ridurre gli effetti mortali della pandemia attraverso l’acquisto di DPI; la riduzione o ancora meglio la chiusura totale di nuovi ingressi, la chiusura dei Centri Diurni e soprattutto con un maggior impiego di personale OSS ed infermieristico; oggi è tempo di bilanci economici e lo scenario è purtroppo molto critico, dato che chiaramente, facendo i semplici conti della serva: le spese hanno superato di gran lunga le entrate.
Il 2020 verrà chiuso da molte Aziende di Servizio alla Persona con disavanzi in diversi casi milionari e di conseguenza tali perdite dovranno essere, in molti casi; ripianate dai Comuni, già pesantemente penalizzati sempre dagli effetti economici negativi che la pandemia sta causando.
Il risultato finale sarà, come sempre, una netta riduzione delle risorse destinate agli investimenti, siano essi strutturali piuttosto che di implementazione organizzativa e risorse umane.
La Regione sta lavorando per andare incontro ai soggetti gestori dei servizi socio sanitari attraverso la valorizzazione delle tariffe per gli oneri sanitari. Riteniamo sia questa una giusta direzione che però non è sufficiente. Uno dei pochi modi più incisivi per tentare di risollevare questo preoccupante contesto è; ad esempio, la diminuzione drastica della percentuale IRAP che annualmente le ASP pagano.
Siamo consci che tale battaglia duri da molti anni, spesso come richiesta di singoli territori, ma riteniamo che oggi non sia più il tempo delle promesse e dei lunghi ragionamenti; se si vogliono salvare i livelli qualitativi dei servizi che, come abbiamo visto dall’esperienza di questa primavera andrebbero ulteriormente potenziati; se si intende valorizzare il lavoro degli operatori delle ASP e se non si vuole abdicare ad un ruolo gestionale pubblico a favore di una sorta di monopolio dei gestori privati questa rimane una delle strade prioritarie da percorrere.
Ma bisogna fare presto.
Uil Fpl Terzo Settore Bologna
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