Foto Claudio Furlan/LaPresse 26 Marzo 2020 Pavia (Italia) cronaca L’ospedale San Matteo di Pavia durante l\'emergenza coronavirus Nella foto: il reparto di terapia intensiva Photo Claudio Furlan/LaPresse 26 March 2020 Pavia (Italy) news The San Matteo hospital in Pavia during the coronavirus emergency Pictured: the intensive care unit
«Una semplice ma profondissima parola: grazie. Grazie a tutto il personale, anzi alle persone dell’ospedale Vaio di Fidenza e dell’ospedale Don Gnocchi di Parma che ho avuto la fortuna di incontrare durante questo percorso.
Con il Covid19 a 41 anni è stato un attimo, dal vederlo in televisione ad avercelo addosso. E’ stato un attimo finire in ospedale; è stato un attimo finire in terapia intensiva, è stato un attimo e non ci ho capito più niente.
Volevo scrivere i miei ringraziamenti verso tutti voi non appena dall’ospedale, ma non ci sono riuscito; non ce la facevo, non trovavo le parole, dovevo ancora metabolizzare il tutto e non era per niente facile. Voglio in qualche modo, nel mio piccolo, ringraziare tutti voi per quello che avete fatto per me; non so se sono in grado di esprimere le parole giuste ma forse le parole giuste non le hanno ancora inventate per questo tipo di ringraziamento: mi avete salvato la vita!
Voglio per prima cosa ringraziare voi e le vostre famiglie per aver rischiato la vostra salute per salvare la mia vita e quella di tanti come me. Voglio ringraziarvi di avermi permesso di riabbracciare mia moglie e i miei figli; di avergli restituito a mia madre un figlio e ai miei fratelli un fratello. Sono stato ricoverato da voi il 16 marzo e, anche se ho dormito fino al 23 di aprile; in terapia intensiva ho sempre sentito la presenza di qualcuno di voi al mio fianco. Dal primo giorno in medicina d’urgenza quando sono stato traferito e dove medici, infermieri e Oss mi hanno accolto con una gentilezza disarmante.
Saranno stati gli effetti dei medicinali, ma io vi vedevo tutti come degli “angeli” giganti che si prendevano cura di me; e in quei pochi giorni che sono stato sveglio in terapia intensiva ho capito la grandezza del vostro lavoro.
Oggi a distanza di 5 mesi dal mio risveglio voglio ringraziare tutti: purtroppo non ricordo i nomi di tutti e purtroppo non riesco a ricordare nemmeno un volto. Ma voglio ringraziare tutti: dal dottor Brianti, Chiara, Maria Grazia, Stefania Alessandra, Nadia, Vincenzo, Francesco, Cecilia, Margherita ed Edoardo (perdonate se non ricordo i nomi di tutti).
Poi voglio ringraziare anche tutto il personale dell’ospedale Don Gnocchi di Parma; dove sono stato ricoverato per la riabilitazione: mi avete rimesso in piedi in tutti i sensi e dove per la prima volta dopo mesi ho ricevuto un abbraccio. Anche qui purtroppo non ricordo i nomi di tutti. Un ringraziamento speciale al dottor Crovini per la sua professionalità dimostrata soprattutto all’inizio di questa mia brutta avventura e senza il quale forse oggi non sarei qui a scrivere questa lettera.
Grazie anche della vicinanza e all’umanità dimostrata alla nostra famiglia durante questo periodo davvero difficile. Grazie di cuore da parte mia e della mia famiglia».
Dal profilo Facebook di Stefano Bonaccini (Presidente della Regione Emilia Romagna)
Ultimi articoli pubblicati
A Perugia un operatore socio-sanitario (oss) 45enne, originario di Crotone, dipendente di una residenza per…
In Puglia è stato indetto un concorso pubblico unico regionale, per titoli ed esami, finalizzato…
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss). La Legge di Bilancio…
Quello della carenza di operatori socio-sanitari (oss) è un problema quantomai sentito nelle Rsa di…
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Antonio Squarcella (SHC), Angelo Minghetti (Federazione…
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta firmata, tra gli altri, da Angelo Minghetti (Federazione Migep)…