Per far fronte alla carenza di personale sul territorio provinciale è stato introdotto un singolare premio economico.
Trovare personale per le case di riposo della montagna veneta non è facile. E così è stato introdotto un premio di 250 euro lordi per i dipendenti che segnalano un candidato con competenze da operatore socio-sanitario che superi il periodo di tre mesi di prova e venga assunto. Se poi la nuova risorsa rimane a lavorare più di quattro mesi, scatta un secondo premio di altri 250 euro lordi.
Lo prevede un accordo stretto tra l’Azienda speciale consortile Servizi alla persona Longarone Zoldo asc, che gestisce la casa di riposo “A. Santin” di Val di Zoldo (Belluno) e la “Cav. L. Barzan” di Longarone e i rappresentanti sindacali Andrea Fiocco (Cgil Fp), Mario De Boni e Leone Zingales (Cisl Fp), Simone Centa (Fisascat Cisl) e Marina Carelli (Uil Fpl).
Oltre al bonus una tantum per la segnalazione di risorse da assumere, l’accordo prevede l’erogazione di un buono pasto da 8 euro per ogni giorno lavorato in presenza, che si traduce in un aumento medio di circa 200 euro al mese in welfare per ogni dipendente. Entro la fine dell’anno, poi, ci sarà un nuovo incontro per valutare, in seguito alla chiusura del bilancio, la possibilità di un’ulteriore implementazione del welfare aziendale.
“Si tratta di un accordo che, in un contesto molto complicato, mette sul piatto importanti risorse per fidelizzare i dipendenti e arginare quella che ormai è una vera e propria fuga dalle case di riposo“, spiegano i sindacalisti, che riconoscono “l’importante impegno della struttura per andare incontro ai propri lavoratori, messi a dura prova in questi anni di grandi difficoltà legate alla pandemia”, e sottolineano che “l’azienda si sta muovendo nel territorio di Zoldo anche per mettere a disposizione dei neoassunti degli alloggi”.
Redazione OssNews24
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