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“Salviamo la professione oss”: il convegno a Olbia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Cristiana Pisano (Stati Generali della Professione Oss).

Prosegue “Salviamo la professione oss” con il convegno a Olbia per dare un rilancio a questa professione che deve migliorare la propria capacità di affermazione e visibilità sociale. Gli Stati Generali della Professione Oss hanno indetto un convegno nella giornata del 20 aprile: sarà una grande occasione di confronto sul ruolo dell’operatore socio-sanitario.

L’evoluzione dell’oss è fondamentale, e quanto mai necessaria, la questione del riordino dell’oss e il varo del profilo, “evoluzione”, è una questione quanto mai necessaria sia per contribuire ad attuare al meglio le scelte strategiche del PNRR, che a dare una risposta alle sfide nell’assistenza al cittadino in un nuovo quadro epidemiologico e nosologico del nostro Paese, e come poter superare l’ostacolo per l’applicazione dell’area socio sanitaria e del ruolo socio-sanitario.

Gli oss hanno dimostrato in questi anni volontà di crescere e di evolvere in un sistema assistenziale che continua a rimanere fuori dalle priorità del paese, una sanità condannata a sgretolarsi in una stentata sopravvivenza a causa della regionalizzazione, poiché lo scenario politico è diventato molto complesso.

Ora, le Regioni e il ministero della Salute pongono la revisione dell’oss e la nuova figura, un punto di partenza, dove la Federazione Migep OSS è componente del gruppo di lavoro tecnico sulla revisione dell’operatore socio-sanitario con riferimento agli Accordi Stato-Regioni del 22 febbraio 2001 e del 16 gennaio 2003. La gestione del cambiamento è la chiave universale per favorire i processi di miglioramento di una professione in nuovi asset professionali. L’identità della professione oss, deve essere reindirizzata a un livello formativo con un diploma di qualifica, e una retribuzione economica adeguata.

Prevedere percorsi nuovi di formazione per l’oss attraverso istituti socio-sanitari diventerebbe una parte centrale in una formazione omogenea su tutto il territorio nazionale. La nuova figura XX è un obiettivo che potrebbe coprire il vuoto legislativo formativo causato dalla Legge 42/99. Rendere attrattiva la nuova figura, “l’assistente per la salute”, per avere professionisti con un potenziamento delle competenze, integrazione multidisciplinare, multiprofessionale, specializzando, e migliorando la propria performance con aumento della sicurezza nei processi organizzativi e clinici, gestendo le difficoltà, e i conflitti.

Una formazione che deve essere compatibile e omogenea su tutto il territorio nazionale, riconoscendo l’oss come protagonista in un sistema assistenziale, riconoscendone competenze e valori etici anche attraverso il codice etico e la certificazione delle competenze.

In conclusione, tutta questa frammentazione, risponde solo alla logica del profitto e non c’è nessuna ragione né di ordine sanitario né sociale per tenere divisi i lavoratori della sanità con quello del privato; di qui la necessità di rivendicare il contratto unico per tutti gli operatori sanitari e socio sanitari, e del riordino della professione dell’oss, puntando i riflettori sull’importanza di questa figura.

Redazione OssNews24

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