Al fine di raggiungere il benessere organizzativo all’interno di un’organizzazione è necessario prestare attenzione al clima organizzativo, l’atmosfera lavorativa influenza difatti l’operato dei lavoratori, il rapporto con i colleghi e di conseguenza la performance.
Lavorare sulla cultura organizzativa ( l’insieme di valori che l’azienda trasmette al suo interno e all’esterno) permette di creare un buon clima in ambito professionale.
Per attivare un cambiamento all’interno dell’azienda è necessario essere flessibili alle novità, diffondere un processo di evoluzione dei metodi di lavoro e di apprendimento dei dipendenti e aprirsi a nuove competenze, occorre far percepire le trasformazioni del modo di operare come una risorsa per migliorare se stessi e l’ambiente non facendole percepire come un imposizione ma come un valore aggiuntivo per collaborare alla creazione di un ambiente salubre e produttivo.
Un elemento centrale a contribuire ad un buon clima organizzativo è dato dai rapporti tra i dipendenti e l’organizzazione, questa relazione è determinata dall’interazione tra risultati e obiettivi, i responsabili delle organizzazioni per raggiungere un adeguato clima organizzativo che permetta il miglioramento delle performance dei dipendenti devono tenere conto di diverse condizioni:
le persone devono dare importanza e significato al lavoro assegnato;
devono esserci relazioni personali che permettano di migliorare la capacità dei dipendenti di lavorare con i colleghi e di relazionarsi con i loro superiori;
ciascun dipendente deve ottenere il giusto riconoscimento per il contributo dato al lavoro;
i risultati ottenuti dai dipendenti devono essere ricompensati economicamente anche in termine di progressioni di carriera.
Particolare importanza al fine di raggiungere il benessere organizzativo assumono gli indicatori di “benessere” e “malessere” rilevabili a livello individuale:
1) Soddisfazione per l’organizzazione
2) Voglia di impegnarsi per l’organizzazione ( Desiderio di lavorare anche oltre il richiesto)
3) Sensazione di far parte di un team (seguire un unico obiettivo tramite una coesione emotiva nel gruppo)
4) Voglia di andare a lavoro (Quotidiano piacere di recarsi a lavoro)
5) Elevato coinvolgimento (Soddisfazione lavorativa)
6) Speranza nel poter cambiare le condizioni negative attuali
7) Percezione di successo nell’organizzazione (Rappresentazione della propria organizzazione come vincente)
8) Rapporto tra vita lavorativa e privata (Giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero)
9) Relazioni interpersonali (Soddisfazioni per le relazioni costruite sul posto di lavoro)
10) Valori organizzativi (Condivisione dell’operato e dei lavori espressi dall’organizzazione)
11) Immagine del management (Fiducia nelle capacità professionali e gestionali della dirigenza)
L’adempimento di tali indicatori permette di raggiungere una certa soddisfazione lavorativa garantendo l’efficienza degli standard qualitativi e del grado di soddisfacimento dell’utenza.
1) Insofferenza nell’andare a lavoro
2) Assenteismo (assenza dal luogo di lavoro per periodi più o meno prolungati)
3) Disinteresse per il lavoro ( scarsa motivazione che può tradursi nel mancato rispetto delle regole)
4) Desiderio di cambiare lavoro
5) Alto livello di pettegolezzo
6) Covare risentimento verso l’organizzazione
7) Aggressività inabituale e nervosismo
8) Disturbi psicosomatici
9) Sentimenti di inutilità
10) Sentimenti di irrilevanza
11) Sentimento di disconoscimento
12) Lentezza della performance
13) Confusione organizzativa in termini di ruoli e compiti
14) Venir meno della propositività a livello cognitivo
15) Aderenza formale alle regole e anaffetività lavorativa
Redazione InfoNurse
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