Abusi sessuali su 4 pazienti in una casa di cura a Viterbo: chiesta condanna a 9 anni per un oss
A Viterbo è giunto al rush finale il lungo processo a carico di un operatore socio-sanitario (oss) trentenne accusato di abusi su quattro pazienti del reparto psichiatrico di una casa di cura cittadina. Per lui il pubblico ministero Paola Conti ha chiesto una condanna a nove anni di carcere, sottolineando che la condotta dell’imputato si configura come violenza sessuale aggravata. La sentenza è attesa per il prossimo mese di marzo.
L’oss fu arrestato il 9 ottobre 2018 dalla squadra mobile della questura di Viterbo in seguito alle denunce di tre pazienti. Due di queste si sono costituite parti civili, mentre una quarta presunta vittima è stata sentita solo come parte offesa. Le indagini erano scattate l’11 settembre 2018, dopo la prima denuncia al commissariato di Tarquinia.
Nel corso del dibattimento tre delle presunte vittime sono state giudicate capaci di testimoniare e attendibili in base alla perizia psichiatrica, alla quale una ha rifiutato di sottoporsi. “Parliamo di quattro persone offese, le cui dichiarazioni sono risultate lucide, coerenti e concordanti”, ha sottolineato la pm Conti, entrando nel merito di quanto riferito dalle interessate durante più interrogatori, in cui sono state sentite separatamente.
Sempre per la pm, inoltre, l’imputato “era impiegato come oss, ma si spacciava per infermiere, rafforzando così il suo ruolo nei confronti delle pazienti”. Le condotte incriminate vanno dai palpeggiamenti spinti a rapporti orali, che asrebbero stati estorti alle presunte vittime approfittando della loro condizione psicologica e delle rispettive patologie.
Redazione OssNews24
Fonte: Nurse Times
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