”Gentile redazione,
Sono una giovane infermiera del sud che lavora da un anno in rianimazione covid con un contratto Co.co.co. Abbiamo un guadagno misero e non possiamo permetterci neanche di avere un giorno di malattia o di ferie. E si perché noi siamo macchine da guerra, non esseri umani!
Non possiamo neanche avere libero il giorno del funerale dei nostri parenti o partecipare a concorsi senza il pensiero di andare a lavoro subito dopo perché “non ne abbiamo diritto”! Siamo stufi di vivere alla giornata, di aspettare il 31 dicembre e poi venire licenziati perché l’emergenza è finita. Tutti noi vorremmo avere un futuro migliore in questa professione, perché l’abbiamo scelta, perché ci piace e siamo fieri di quello che facciamo. Ma non è giusto essere sfruttati cosi dallo stato Italiano e dalle aziende stesse!”
Anonimo
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