La persona ammalata, o ricoverata e necessariamente costretta a stare a letto deve essere posto sul materasso in una posizione corretta al fine al fine di poterle assicurare un adeguato benessere psico-fisico. Posizione al letto il paziente in modo adeguato è indispensabile ma, allo stesso tempo, può condurre alla comparsa di problematiche di tipo patologico, a carico dell’apparato scheletrico, e provocare la nascita di:
A tale scopo, è necessario è importante sapere che l’assistito sia aiutato, se non può farlo in maniera autonoma, ad assumere una posizione nuova per mobilizzare il corpo e gli arti assicurare una corretta postura anche a letto, oppure a sollevarsi o ancora a spostarsi su di una sedia.
Tra le operazioni di mobilizzazione del paziente allettato che risultano consentite svolgere all’operatore socio-sanitario, sempre in relazione al suo livello di abilità e preparazione e in relazione alla complessità della situazione in cui l’utente versa, possiamo ritrovare:
Le posizioni da far assumere al soggetto allettato sono:
Per facilitare l’assunzione della posizione appropriata si possono ausili come:
Occorre anche valutare la capacità dell’assistito di contribuire al movimento, il suo peso e ne fosse necessario l’utilizzo di attrezzature apposite per sollevarlo, al fin di ridurre al minimo i rischi di lesioni negli operatori coinvolti nella procedura;
Nello stesso tempo si insegna a un paziente sottoposto a chirurgia addominale a sedersi sul letto in posizione seduta senza assistenza.
Le principali attività descritte non sono assolutamente esaustive, infatti, esistono anche altre varie combinazioni, personalizzate anche sulla base del singolo paziente e delle sue relative esigenze.
Le indicazioni del personale specializzato, infatti, devono essere sempre rispettate poiché sono differenziate a seconda della condizione clinica della persona, al suo grado di autonomia, al tono muscolare, al dolore, ai problemi circolatori.
Per quello che riguarda il tempo e la frequenza delle attività di mobilizzazione , è importante:
Tra le posture assumibili dal paziente, le principali, o per meglio dire, quelle cui si ricorre più frequentemente, si possono riassumere ne seguente modo:
La posizione semi-seduta: In questa posizione la testata del letto è sollevata di 30-60° ed ha le stesse indicazioni della posizione seduta èd è consigliabile agli stessi soggetti ai quali si suggerisce la posizione seduta.
Il trasferimento del paziente dal letto alla sedia
In questa fase il trasferimento è di delicata importanza valutare le condizioni del paziente, la sua capacità di compiere anche semplici attività, la sua forza e l’assenza di problematiche di natura fisica, come una paralisi. Dopo aver posizionato il letto nella posizione più bassa possibile e la sedia (in caso di sedia a rotelle, bloccare le ruote e alzare il poggiapiedi) più vicina possibile al letto del paziente, si aiuta la persona a sedersi sul bordo del letto, controllandone la pressione arteriosa; gli si chiede di scivolare in avanti sulle cosce, appoggiando le mani sul letto in modo da potersi spingere, e di alzarsi e sedersi più volte; assistere l’utente in piedi e mentre si muove verso la sedia, circondandone la vita con le braccia, infine il paziente deve spostarsi verso il basso sedendosi al centro della sedia, reggendosi ai braccioli.
Per gli utenti che hanno bisogno di assistenza, l’operatore può anche mettere le mani ai lati del torace durante lo spostamento; per coloro che necessitano di una maggiore forma di aiuto, si può afferrarli sotto le ascelle ponendo le mani sulle scapole.
Prima di eseguire la procedura è necessario verificare le condizioni di salute del paziente:
L’applicazione delle calze elastiche antitrombo avviene se prescritta; dopo aver fatto sedere il paziente nel letto e averlo fatto rimanere almeno un minuto in questa posizione per evitare capogiri o svenimenti, lo si fa sedere sul bordo del letto, lo si aiuta ad alzarsi lasciandolo in piedi almeno un minuto; l’operatore tutela la sicurezza del degente mentre deambula, eventualmente utilizzando una cintura; lo protegge mentre cammina, se sta per cadere e non lo si riesce a reggere si chiede l’aiuto tempestivo di un secondo operatore.
L’Oss può aiutare il paziente che ha dimostrato di aver conseguito sufficiente abilità nella deambulazione suggerendogli l’utilizzo del bastone o della stampelle. Tutte le attività descritte, si basano su procedure fondate sulle diverse fasi di:
L’operatore socio-sanitario e L’OSS specializzato si informano sulla disponibilità delle attrezzature indispensabili per poter lavorare in sicurezza e devono riferire all’infermiere e al medico tutti i cambiamenti dello stato di salute del paziente che richiedono una revisione della valutazione dello stato psicofisico dell’assistito.
L’attività di deambulazione va effettuata nel pieno rispetto dei ritmi e delle condizioni del degente, adattandosi ai suoi ritmi di lavoro e alle sue reali capacità nel momento in cui sta eseguendo anche un semplice esercizio e nella sua percezione con la quale affronta l’esecuzione di quel gesto.
La delicatezza della fase di recupero di questa preziosa forma di autonomia è una condizione fondamentale nell’attività dell’Oss, soprattutto in relazione agli anziani. L’operatore nell’affrontare quel preciso momento andrà a verificare alcune condizioni esterne, come ad esempio:
Nella deambulazione dell’assistito, l’OSS deve per forza di cose tener conto delle indicazioni degli specialisti, fisioterapisti e fisiatra, attuando il progetto riabilitativo nella sua interezza. La posizione dell’utente bisogna verificarla durante il suo tragitto come anche modalità nella quale effettua la sua camminata che è condizionata da vari fattori:
L’OSS può favorire la deambulazione autonoma oppure la deambulazione assistita, con uno solo o due operatori, dei quali, una sorregge la persona per mano portandosi al suo fianco e l’altro si posiziona dal lato opposto per dare un maggiore senso di stabilità l’esecuzione del percorso.
Tra gli ausili tecnici, si può ricorrere all’utilizzo:
Le attività di mobilizzazione del paziente a letto l’attenzione su una serie di problematiche di ordine diverso:
In riferimento al primo aspetto, è necessario attenersi alla lettera alle regole comportamentali elencate in precedenza durante le operazioni di movimentazione del paziente che sono genericamente le seguenti:
Oltre questo è possibile ricorrere ad alcune tipologie di ausili
Ausili meccanici tra cui:
L’operatore può anche farsi coadiuvare da un secondo operatore, ad esempio nello specifico nelle manovre di spostamento del degente dal letto alla carrozzina e viceversa, con un operatore che sposta e solleva la parte alta della persona, dal tronco in su, appoggiando un ginocchio sul letto sul quale fa leva e eseguendo la presa incrociata, mentre il secondo solleva e sposta la parte bassa piegando le gambe.
Queste sono solo alcune delle norme comportamentali che vengono applicate anche in caso di sollevamento o spostamento di oggetti, trasporto carichi, al fine della sicurezza personale dell’OSS sul luogo di lavoro.
Alcune buone regole da adottare per tutelare la sicurezza dell’operatore sono:
Redazione OssNews24
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