La SHC chiede che al personale indipendentemente dalla qualifica di appartenenza coinvolto in emergenza “covid-19” gli venga riconosciuto l’indennità giornaliera di malattie infettive.
La situazione che si è venuta a configurare con il COVID-19, di eventuali errori e inadempienze da parte dei responsabili di struttura verso gli stessi operatori è a rischio di azioni giudiziarie.
Non affermiamo nulla di nuovo, il personale è molto diminuito, gli effetti sono drammatici, le piante organiche devono essere riviste, un collasso senza precedenti.
L’effetto perverso e scellerato del taglio alla spesa pubblica e il mancato tournover del personale, sta mettendo in ginocchio l’intera macchina della sicurezza assistenziale, incidendo pesantemente sulla vita privata e lavorativa e sulla salute degli stessi operatori che, ogni giorno, manifestano una insofferenza e difficoltà crescente a svolgere pienamente e in serenità il proprio compito, nonostante il costante impegno.
Per questo motivo si ritiene opportuno provvedere all’estensione del riconoscimento dell’indennità contrattuale di Malattie Infettiva prevista dal CCNL a tutto il personale indipendentemente dalla qualifica di appartenenza impegnato nel Covid-19”.
Denunciamo con forza il comportamento delle Aziende e delle strutture in un momento di estrema emergenza, invece di riconoscere incentivi dovuti a tutti gli operatori che operano in prima linea contro il Coronavirus.
Le assunzioni insufficienti, stanno portando al cedimento definitivo delle unità operative che, giustamente, le strutture pretendono, dai pochi lavoratori, una sicurezza dei servizi assistenziali efficienti per la cittadinanza anche con interscambi tra struttura e struttura.
Tale stato di cose va impedito, non più tollerato e contrastato nelle sedi opportune, con tutti i mezzi, e come O.S vogliamo denunciare a voce alta, il silenzio di chi rappresenta questa amministrazione.
“Chiediamo che le risorse stanziate dal Governo per assumere personale sanitario e socio sanitario siano immediatamente utilizzate al fine di costituire e formare delle “seconde linee” anche a tutela e in aiuto di tutti i colleghi che da settimane già contrastano la pandemia nei reparti più esposti”.
Infine, la: “Necessità di approvvigionamento urgente, adeguato e continuo di tutti i Dpi di primo e secondo livello per tutti gli operatori sanitari e socio sanitari”, RSA, RAA, comunità, servizi domiciliari, struttre private e sanitarie, oss assistenza didattica fondamentali per il lavoro in sicurezza di chi ogni giorno opera per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Auspicando infine che le Regioni emanino tempestivamente linee guida comuni, per evitare il comportamento difforme o parziale delle aziende e strutture private e soprattutto investa risorse aggiuntive regionali da destinare ad ogni singola Azienda Sanitaria Regionale e strutture residenziali per garantire questo diritto.
Si invitano le S.V a trasmettere la presente ai Sindaci e a tutte le strutture territoriali ubicate sul territorio di Vostra competenza affinché vengano adottati tutti gli opportuni provvedimenti a tutela e a garanzia di tutti i lavoratori del settore assistenziale.
Angelo Minghetti
Segretaria Nazionale SHC
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