Il comparto della sanità privata e in specie i lavoratori e professionisti delle case di cura, facenti parte dell’AIOP come dell’ARIS, da oltre 15 anni attendono un rinnovo contrattuale più volte annunciato e mai attuato anche se si è pervenuti ad una firma di pre-intesa – Sembra di trovarsi difronte ad una carta straccia – poiché vincolata esclusivamente a finanziamenti da erogare da parte delle singole regioni.
Con tono polemico esordisce Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS che pone un netto dissenso al trascinamento vergognoso delle parti datoriali che, dopo i numerosi attesati di stima mostrati nei confronti di tutti gli operatori sanitari nelle lunghe settimane dell’emergenza Covid, ora mostrano un totale disinteresse per i loro lavoratori tali da ghettizzarli, rispetto ai colleghi della sanità pubblica, senza che vi siano problematiche normative e giuridiche del blocco del rinnovo contrattuale e per questo ancora più grave e lesiva della loro dignità, umana e professionale.
Nel lodare la responsabilità assunta dalla Presidente dell’AIOP, Barbara Cittadini nel siglare una pre-intesa nonostante alcuni veti dimostrati all’interno del proprio Consiglio Nazionale, la FIALS non si accontenta e si fa portavoce dei diritti dei dipendenti della sanità privata in una nota al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, affinché le Regioni mantengano gli impegni assunti con AIOP e ARIS, d’intesa con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, di farsi carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale, con intervento strutturale e contestualmente, sui budget e sulle tariffe, o comunque, con altre modalità concordate.
Al momento, continua il leader della FIALS, ci risulta che solo una Regione, il Veneto, ha emesso una delibera in tal senso mentre tutte le altre solo annunci ed assicurazioni verbali che – come è arcinoto – se hanno presa nel settore della politica politicante, specie in tempo di elezioni regionali come sta avvenendo in Puglia, Campania, Liguria, Marche, Toscana e Valle d’Aosta, certo non determinano la stima dei lavoratori ma solo il loro ribrezzo e la risposta del non voto.
Redazione InfoNurse
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